Mentre parlo con Filippo, altri ragazzi si avvicinano per presentarsi. Il primo, un tipo dal volto vivace, mi sorride e dice:
"Mi chiamo Pino."Poi un altro ragazzo, con un sorriso ironico, si fa avanti e dichiara: "Pino o' Pazz, io sono Totò, l'anima del carcere."
"Statt' zitt', Totò!" lo rimprovera un altro, che sembra più serio.
"Perché, né? Over?" Totò risponde con un'aria sfacciata, facendo ridere tutti.
Un altro ragazzo si fa avanti e, con un sorriso largo, dice: "Ciao, pccrè! Io sono Gianni, ma per tutti sono Cardiotrap."
Poi un ragazzo che conosco di vista, di cui finalmente scopro il nome, cioè Edoardo, si avvicina con un sorriso accattivante. Ha i capelli scuri e ben pettinati, e degli occhi profondi che catturano l'attenzione. Mi guarda per un istante e dice: "Hai degli occhi stupendi, Matilde."
Le sue parole mi colpiscono, mi sento il viso scaldarsi. Gli sorrido timidamente e, subito dopo, la guardia Beppe fa il suo ingresso, interrompendo il nostro momento.
"Forza, ragazzi, tutti in cella!" dice Beppe con voce autoritaria.
"Ciao, pccrè, ci vediamo!" esclama Edoardo, mentre mi saluta. Non riesco a nascondere il rossore che mi colora le guance, ma cerco di far finta di nulla. Lo saluto velocemente, sperando che non abbia notato quanto mi stavo imbarazzando.
Quando torno in cella, trovo subito Silvia che ride sotto i baffi. Non riesco a fare a meno di chiedere: "Che ti ridi?"
"Eh, Mati, manco un giorno che sei qua e già hai fatto conquiste!" risponde con un tono beffardo, ma divertito.
"Ma va' Silvia, si sono solo presentati" ribatto io, cercando di minimizzare.
"Ma che stai dicendo? Dovevi vedere come ti sbavavano dietro Ciro ed Edoardo!" continua a ridere.
"Ma va' Silvia, smettila. Lo faranno solo per attirare un po' la mia attenzione, essendo la nuova arrivata." dico
"Sì, sì, la tua attenzione." risponde lei, facendo una risatina. Non posso fare a meno di ridere anch'io. In fondo, non pensavo che avessi già fatto colpo su qualcuno, anzi, probabilmente nessuno si ricordava nemmeno il mio nome. Però, sono stati tutti davvero carini, tranne uno che stava da solo sul divano e non si è neanche degnato di guardarmi in faccia. Ma forse aveva i suoi motivi.
"Che mi dici di quel ragazzo che è stato sulle sue per tutto il tempo?" chiedo a Silvia.
"Chi, Carmine Di Salvo? Quello di Di Salvo tiene solo il cognome!" risponde lei, alzando le spalle come se fosse una cosa ben nota.
"Perché?" chiedo incuriosita.
"Non voglio entrare nei dettagli, ma... tu abiti a Napoli e non sai chi sono i Di Salvo?" mi guarda incredula.
"Mi sono trasferita a Napoli tre anni fa, prima facevo su e giù per l'Italia" rispondo, un po' imbarazzata.
"Ah, capisco! E qua sei riuscita a trovare qualche amica?" chiede Silvia, con tono curioso.
A quella domanda, penso subito a Naditza. Mi manca così tanto che sento quasi un nodo alla gola.
"Sì, ho legato subito con una ragazza. Per me è come una sorella. Si chiama Naditza."Gli occhi di Silvia si illuminano immediatamente.
"Aspetta, aspetta... ma quella Naditza, Matilde?" dice, con un'espressione che tradisce un po' di curiosità e sorpresa.Non faccio in tempo a rispondere che sentiamo un urlo familiare provenire dal corridoio.
"Uè, indovinate chi è tornata!" grida Naditza, correndo verso di noi con un sorriso radioso.
"Oddio, Nad!" esclamai, abbracciandola con tutta la forza che avevo, come se non la vedessi da una vita. Senza di lei non ce l'avrei fatta.
"Ammor mì, comm' mi sei mancata!" dice, abbracciandomi a sua volta.
"Ma che ci fai qui di nuovo?" chiede Silvia, guardandola con un sorriso affettuoso.
"Stessa storia, amò. I miei volevano farmi sposare con mio cugino" risponde Naditza, scuotendo la testa, come se fosse una cosa di tutti i giorni.
Mi dispiace tantissimo per Naditza. Sapevo quanto le pesasse, e quanto avrebbe voluto una madre che fosse davvero presente per lei.
"Allora Mati, come ti trovi qua dentro?" mi chiede Naditza, cambiando argomento.
"E che gli chiedi, nadì? Ha già tutti i maschi ai suoi piedi!" scherza Silvia, con un sorriso malizioso.
"Non è vero, Nad! Sono stati solo gentili" rispondo, cercando di minimizzare, ma con un sorriso divertito.
"Ma che gentili, quelli vogliono solo chiavá" dice Silvia, ridendo di gusto.
Naditza, ancora perplessa, vede Viola passare e chiede: "Quella è nuova, chi è?"
"Sta in stanza con Serena" risponde Silvia, mentre io aggiungo rapidamente: "Non darle retta, è na cess."
"Lo vedremo" risponde Naditza con un sorriso che suggerisce che avrebbe avuto qualcosa da dire su di lei più tardi.
Continuiamo a parlare di tutto, sentendomi finalmente a mio agio, come se non fossi mai stata giudicata. È bello poter essere sincera con loro.
"Forza, ragazze, tutte a letto, soprattutto te, Matilde, che domani hai la sentenza. Non fare tardi" dice Nunzia con un tono che non ammetteva repliche.
"No, Nunzia, buonanotte!" rispondo, stancandomi della sua autorità.
Naditza mi guarda preoccupata. "Sei agitata, amò?"
"Molto, Nad. Ma è giusto così" rispondo, cercando di nascondere la mia ansia.
"Tranquilla, amo, vedrai che andrà tutto bene e ti faranno tornare a casa" mi rassicura, abbracciandomi.
"Lo spero, però anche qui sto bene... tanto a casa i miei non ci sono mai" rispondo con un sorriso triste.
"Dai, ragazze, andiamo a letto?" dice Silvia, cercando di spezzare la tensione.
"Buonanotte, ragazze," dico, lasciando che la stanchezza prendesse il sopravvento.
"Eh ja, ci divertiamo un attimo e poi sali a calduccio nel tuo letto" dice lui, con una smorfia che mi fa rabbrividire.
"T agg ritt mollami!" urlo, in preda al panico, ma lui non si ferma. La sua mano si fa più invadente, mi sento impotente. In quel momento, vedo un pezzo di vetro, probabilmente di una bottiglia di birra rotta. Senza pensarci, lo afferro e lo conficco nel suo petto, spingendo con tutta la forza che avevo. In un attimo, lui crolla a terra, immobile.
Mi alzo di scatto.
-Era tutto un sogno- penso tra me e me, ma il peso dei sensi di colpa non mi abbandona. L'unica cosa che avrei voluto era dimenticare, cancellare tutto. Se solo potessi tornare indietro e non uscire quella sera...
Revisionato, ampliato e corretto il 03/04/2025⚠️

STAI LEGGENDO
𝒏𝒆𝒊 𝒕𝒖𝒐𝒊 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒑𝒐𝒓𝒕𝒊 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒆.
Romance"𝒔𝒆 𝒅𝒖𝒆 𝒔𝒐𝒏𝒐 𝒅𝒆𝒔𝒕𝒊𝒏𝒂𝒕𝒊 𝒂 𝒔𝒕𝒂𝒓𝒆 𝒊𝒏𝒔𝒊𝒆𝒎𝒆, 𝒂𝒍𝒍𝒂 𝒇𝒊𝒏𝒆 𝒔𝒊 𝒓𝒊𝒕𝒓𝒐𝒗𝒆𝒓𝒂𝒏𝒏𝒐 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆." Matilde Guarnieri è una ragazza di 16 anni che vive a Napoli da tre anni. È bassina, con i capelli biondi e ricci...