Chapter twenty-six - Ready to run.

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I miei occhi si inumidiscono e le gambe mi tremano, non mi reggono più, sorrido, non può essere vero. «Scherzi?» Gli chiedo dissente. Si alza dal letto e si avvicina a me sfiorandomi un braccio, lo scanso.
«Non mi toccare!» Urlo, le lacrime ormai rigano le mie guance e le gambe mi abbandonano facendomi accasciare al pavimento freddo. «Harry..» Sussurra Louis tra le lacrime, sta piangendo anche lui.
«Harry un corno!» Urlo più forte. La rabbia mi fa raggelare il sangue nelle vene, Louis si abbassa alla mia altezza e io mi scaravento su di lui e inizio a prenderlo a pugni in faccia, non reagisce.
Probabilmente lo sa che ha torto e sa che è l'unico modo che ho di sfogarmi adesso, mi stacco da Louis, le mie nocche sono insanguinate, mi guardo le mani e piango più forte, alzandomi in piedi.
«Se ti può far sentire meglio, picchiami.» Mi dice, lo colpisco ancora, questa volta con uno schiaffo in pieno volto, la sua testa si piega di lato e si massaggia la guancia. «Sai che c'è Tomlinson?»
Mi guarda speranzoso. «Vaffanculo!» Gli urlo e lo colpisco ancora questa volta con un calcio nei testicoli. «Così che non potrai utilizzarlo neanche per pisciare!» Biascico, e lascio la stanza.

Mi avvio nel cortile del college, prendo il pacchetto di sigarette marlboro e ne tiro fuori una sigaretta, faccio scattare l'accendino e l'accendo portandomela alla bocca, riapro il pacchetto ne tiro fuori un'altra sigaretta e la metto dietro un orecchio.
Ispiro tutto il fumo e lascio che l'aria intorno a me si colori di grigio, come vedo adesso, tutto grigio. Perché niente è anche lontanamente paragonabile al dolore che provo adesso, voglio solo morire.
Cammino per il college e quando noto Paul in lontananza parlare con un altro ragazzo mi avvio a passo spedito verso di lui. Mi avvicino lo volto verso di me e gli mollo un pugno in faccia per poi urlargli contro.
«Come hai osato scoparti il mio ragazzo?» Urlo, lasciando che tutti quelli che sono intorno a noi scappino. «Tu avevi detto che non c'era niente tra di voi.» Si difende, lo prendo per il colletto della maglia e gli mollo un altro pugno.
Si alza in piedi mentre faccio per andarmene e riparla. «Ah, e giusto per la cronaca, Styles.»
Se ne esce. «E' stato lui a scopare me.» Non ci vedo più dalla rabbia e torno indietro. Nel cortile comincia una vera e propria rissa.
Prendo Paul per il colletto della maglia e gli mollo una serie di pugni nello stomaco, mentre lui me ne molla uno in pieno volto facendomi cadere la sigaretta a terra, chiudo gli occhi appena, ma non noto che lui si scaraventa su di me e inizia a colpirmi più volte.
Capovolgo la situazione e lo colpisco, tutto sotto lo sguardo di un ammasso di alunni, quando anche Louis sopraggiunge nel cortile e vede la scena, mi tira per le spalle e mi allontana da Paul.
«Che cazzo fai?» Mi chiede, lo scanso e ritorno in stanza. «Fatti i cazzi tuoi Tomlinson.»

Tornato in camera, mi getto di peso sul letto e piango, Louis mi fa ribrezzo, voglio cambiare stanza, non sopporterei di vederlo tutti i giorni.
Smetto di piangere quando la porta si spalanca e mi asciugo le lacrime. «Harry..» Sussurra Louis. «Mi dici perché cazzo lo hai fatto?» Lo guardo nero di rabbia. «Fatti due domande.» Me ne esco, Louis sospira.
Si siede accanto a me sul letto, e io indietreggio, non voglio neanche toccarlo, mi fa schifo. «Harry, scusami..» Sussurra più tra se e se che a me. «Io mi sono lasciato traportare.» Lo guardo, i miei occhi sono arrossati.
«Puoi fare quello che vuoi.» Gli dico, mi guarda confuso. «Non stiamo più insieme.» Gli dico. «E' finita!»

Caro diario,
sono giorni ormai che io e Louis abbiamo rotto.
Lui d'altronde neanche ci ha provato a chiarire, evidentemente non ci tiene a me come diceva. Io non so che fare, sono davvero troppo schifato dal suo atteggiamento, lui è andato a letto con un altro, qualcun altro lo ha toccato, qualcun altro lo ha baciato, qualcun altro che non sono io, a potuto sfiorare la sua pelle nuda, e ora mi sento come se fosse stato inquinato. Non posso sopportare oltre, mi sento in bilico, voglio farla finita.

Someday maybe. || Larry Stylinson. [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora