Chapter nine - I want to make love with you.

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«V-voi cosa?» Fu l'unica cosa che riuscii a pronunciare, mentre connettevo i neuroni. L'unica cosa a cui non riuscivo a pensare erano Niall e Louis nella stessa frase, e questo se ne usciva che stavano insieme?

Perché Louis non me lo aveva mai detto? Perché me lo aveva nascosto? Per la testa mi passarono milioni di pensieri, tra i più brutti. «Sì..» Pronunciò appena, e io avrei tanto voluto ucciderlo.

Feci mente locale e feci in modo che se ne andasse. «Non mi importa..» Dissi, mentre Niall faceva di no con il capo, e poi sbarrava gli occhi. «Dubito, che non ti importi...» Se ne uscì, e sì, voleva morire.

«Cosa c'è? Il tuo ragazzo non te ne ha parlato?» Grugnii, mentre gli chiudevo la porta in faccia, o Louis, Louis, perché mi hai nascosto una cosa del genere?

Sempre quel pomeriggio, sto facendo tira e molla per chiamare Louis.

La verità è che non voglio disturbarlo, e se non volesse parlare con me? Dopo tutto l'ultima volta che ci siamo visti, abbiamo quasi "litigato".

Ma non mi importa, clicco su "il mio respiro", e il mio Iphone fa partire la chiamata.

Uno, due squilli, tre. Finalmente risponde. «Pronto?» Sorrido, mi sembra di buon umore.

O forse non ha letto il mittente. Le mani mi tremano, e non riesco a parlare, così riattacco.

Forse di certe cose è meglio parlarne da vicino, devo andare da Louis, ed è quello che farò.

Quando sono fuori casa di Louis, non riesco a bussare. Dio, perché deve essere tutto così complicato? Mi faccio forza e busso, uno, due colpetti.

Nessuna risposta. Sarà uscito, penso. E mi dirigo verso la mia moto.

Quando la porta di casa di Louis si spalanca sorrido, ma quando lui esce mezzo spettinato e mezzo svestito il mio sorriso scompare.

«Harry?» Mi richiama, e dopo di lui un Niall mezzo assonnato esce di casa stropicciandosi gli occhi.

Mi avvicino a Louis e gli mollo uno schiaffo, prima di sibilargli uno. «Stronzo!» Mi guarda e si massaggia la guancia. «Harry aspetta!» Dice. «Non è come pensi!»

Odio il modo in cui mi fai sentire.

Odio vederti con un altro.

Odio i tuoi occhi.

I tuoi capelli.

Ti odio.

Ma odio soprattutto il fatto, che non ti odio affatto.

E mi abituo alla sua assenza.

Ogni giorno sempre di più.

Sono giorni che io e Louis non parliamo. Lui è sempre solo. E io non sono da meno. A scuola parla poco con i compagni, ed è triste.

Sarà che non gli ho permesso di spiegarmi in nessun modo perché Niall fosse lì. Ma le sue scuse non mi interessano. Ne ho abbastanza di lui.

La notte però, piango. Piango perché Louis mi aveva fatto ricominciare a vivere e invece a voluto buttare tutto nel cesso.

È con lui che ho scoperto la mia natura e ora sto uscendo con un ragazzo. È molto carino e mi fa sentire bene. Solo che non è Louis. Si chiama Tate, ha i capelli neri, li porta molto lunghi e ha gli occhi azzurri.

È molto magro e ha ventitré anni. È più grande di me, ed è molto protettivo.

Quando esco da scuola, qualcuno mi blocca per un polso, mentre vado verso la moto di Tate.

Someday maybe. || Larry Stylinson. [In revisione]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora