𝐂𝐚𝐩𝐢𝐭𝐨𝐥𝐨 𝟐𝟐 - 𝐍𝐨𝐧 𝐚𝐧𝐝𝐚𝐫𝐭𝐞𝐧𝐞

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Nesta aveva ricominciato a respirare veramente il dolceamaro profumo della vita quando finalmente era stata dimessa.
Non aveva fatto altro che brontolare per giorni su quanto quella prigionia forzata la rendesse nervosa.

Tom, tanto per non scordarle mai quanto riuscisse ad essere bastardo, si piazzava sulla strada ben visibile dalla finestra della sua camera e fumava, senza smettere finché non la vedeva sbraitare contro l’infermiera di turno perché le abbassassero la persiana. Allora se la rideva come un matto, ciccando a terra e constatando quanto fosse facile essere felice in quei momenti di banale normalità.

Una volta però, lei l’aveva presa male sul serio, e lui aveva riprovato la frustrazione di vederla in balia di un’astinenza durata fin troppo. Notava come si graffiava le braccia proprio sopra i precedenti fori degli aghi, cercando di lenire un’insoddisfazione che non avrebbe mai trovato fine, se non con l’ennesima dose di veleni sconosciuti.

Eppure, lui confidava che adesso, adesso che c’era lui, le cose sarebbero in qualche modo migliorate, per entrambi.

Dal canto suo, forse avrebbe potuto provare l’ebrezza di una relazione più o meno stabile, mentre Nesta magari sarebbe riuscita a superare tutti quei vizi deleteri. O almeno così sperava.

E poi, dopo un’estate che pareva infinita, era arrivato agosto. Appena rinfrescato da un dolce vento, pieno di tinte calde e ammalianti, sembrava il mese perfetto.

Eppure, si era dimostrato presto per ciò che era davvero: l’inizio di una fine imminente.

Era successo tutto così velocemente e lentamente allo stesso tempo che ai due ragazzi era parso di vivere quei giorni come a rallentatore.

In realtà, Nesta aveva sentito Tom distaccato da sé già verso gli ultimi giorni di luglio. Non vi aveva dato peso, interpretando la discontinuità con cui si vedevano come causa del lavoro pressante del chitarrista. Ed effettivamente, era così.

Quello che non si era aspettata, però, glielo aveva rivelato lui stesso una notte.

Si trovavano a casa di Tom, mollemente stesi sul suo letto, con una piacevole oscurità ad avvolgerli. Lei, rannicchiata contro il suo fianco, stava in silenzio, aveva chiaramente avvertito il ragazzo che prendeva un profondo respiro, facendola leggermente allarmare. Come suo solito, era rimasta impassibile, continuando a tracciare invisibili ghirigori sul petto nudo del chitarrista. Poi, lui le aveva rivelato il motivo di quegli impegni così frequenti, liberandosi del macigno che gli pesava sul cuore.

«Nesta, ti devo dire una cosa» esordì Tom, mentre la ragazza si irrigidiva e alzava il capo verso di lui, in modo da poterlo vedere chiaramente.

Nesta rimase in silenzio, aspettando che lui proseguisse.

Tom avvertiva i fremiti che la percorrevano, poteva leggere nelle sue iridi verdi speranza un certo smarrimento.
Si odiò per quello che stava per dirle, ma non poteva fare a meno di rivelarle ogni cosa: aveva rimandato fin troppo, dopotutto.

«Io e i ragazzi abbiamo deciso di tornare in America con alcune date del tour. Non ho idea di quanto staremo via, probabilmente almeno due mesi. Se non di più» sussurrò Tom, cercando di evitare il suo sguardo, che via via si era fatto sempre più sgomento.

Nesta deglutì, umettandosi le labbra fattesi stranamente secche. Nella sua testa risuonava la voce rassegnate del ragazzo che le annunciava l’imminente partenza.

Si sentì strana, come mai le era capitato in vita sua.

Si sentiva tradita, arrabbiata e frustrata.
Paradossalmente, dopo il primo attimo di sconcerto – in cui Tom era certo di aver visto il lampo di forti emozioni scuoterla – era come se il suo cuore, di colpo, si fosse atrofizzato. Nuovamente.

Mɑ̈dchen weine nicht - Tom KaulitzDove le storie prendono vita. Scoprilo ora