7- Vuoi davvero sapere

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Riesco ad arrivare all'alloggio maschile senza essere scoperta, e un brivido di adrenalina mi attraversa mentre corro a cercare la cella di Filippo. È un'impresa da incubo, ma non voglio perdere tempo, ho bisogno di parlargli, di vederlo, anche se so che potrebbe esserci qualche conseguenza.

Pov Ciro

"Eh, guarda chi ti è venuta a trovare!" mi dice Pirucchio, indicando la porta. Mi volto e vedo Matilde, che entra senza nemmeno guardarsi indietro.

"Ve l'avevo detto, o no?" dico, con un sorriso compiaciuto e un’aria da chi ha appena vinto una grande battaglia. "Che sarebbe caduta ai miei piedi"

Mi avvicino a Matilde e, con un sorriso che non riesco a nascondere, le dico: "Eh, ciuciu, non riuscivi più a stare senza di me, eh?" La guardo con un'espressione di sfida, ma la sua risposta non è esattamente quella che mi aspettavo.

"Ciao Ciro, in realtà sono venuta per parlare con Filippo" risponde ridendo, per poi correre via senza darmi nemmeno il tempo di replicare.

"Non riusciva proprio a stare senza di te, vero, Cirù?" mi dice Totò, ridendo di gusto.

"Fu cess, Totò!" rispondo io, arrabbiato, mentre mi butto sul letto con un’espressione frustrata. Non capisco cosa stia succedendo con Matilde, ma una cosa è certa: la situazione mi sta sfuggendo di mano.

Pov Matilde

Arrivo finalmente nella cella di Carmine e Filippo. Apro la porta con un po' di esitazione, ma non appena li vedo, mi sento un po' più tranquilla. "Fili! Ciao Carmine!" dico, cercando di sembrare più rilassata di quanto non mi senta in realtà. Carmine mi fa un cenno di saluto, sorridendo brevemente, mentre Filippo mi guarda con uno sguardo che tradisce una certa ansia.

"Matilde, ma che ci fai qui?" mi chiede Filippo, preoccupato.

"Volevo salutarti e dirti che ci vedremo per un po' di tempo ancora" rispondo, cercando di sembrare allegra nonostante il peso che sento sulle spalle. "La sentenza è stata negativa."

"Porca miseria, mi dispiace" afferma Filippo, visibilmente abbattuto.

"Tranquillo" cerco di rassicurarlo, "stasera ci hanno dato il permesso di stare insieme, maschi e femmine. Voi ci sarete, vero?" chiedo, guardando prima Filippo e poi Carmine.

"Sì, io ci sono" dice Filippo, e subito il mio sorriso diventa più luminoso.

"Mi ha obbligato" dice Carmine, ridendo, e anche io scoppio a ridere con lui.

"Vabbè, scappo prima che qualcuno mi scopra" dico, con un sorriso malizioso. "Ci vediamo stasera!" Esco dalla cella e corro a tutta velocità, arrivando al mio alloggio senza essere notata. Sono stanca e senza fiato, ma felice per aver visto Filippo, anche se solo per poco.

Pov Ciro

Non appena vedo che Matilde se n'è andata, non perdo tempo. Corro da Filippo e lo afferro con forza, picchiandolo contro la parete.

"Crè, chiattí, ti faccio male? Ti è piaciuto rubarmi Matilde?" dico, stringendogli il collo con le mani, sentendo la mia rabbia crescere. "Ah?"

"Non ti ho rubato niente, è stata lei a scegliere" dice Filippo con fatica, cercando di liberarsi.

"E secondo te, una come lei sceglierebbe uno come te?" aggiunge Edoardo, con un sorriso sarcastico.

"Chest è bellissima e tu sij o' cricet mannar" dice Totò, e tutti scoppiamo a ridere, ma la tensione è ancora palpabile.

"Basta, per favore!" urla Filippo, cercando di liberarsi dalla presa. Ma proprio in quel momento, sentiamo la voce del comandante che arriva da dietro:

"Mbè, che succede qui? Vi volete giocare l'opportunità di stasera? Tutti in cella, forza!"

Mi rendo conto che la situazione è sfuggita di mano, e lascio Filippo, guardandolo per l'ultima volta prima di volgere lo sguardo verso il comandante.

"Stranamente, dove ci sta macello, ci stai sempre tu in mezzo. Ne over' Cirù?" mi dice il comandante, lanciandomi uno sguardo severo.

"Meglio così, comandà" rispondo con aria fiera, cercando di mantenere la mia posizione, nonostante tutto.

Pov Matilde

Torno al mio alloggio, e non appena arrivo, Naditza e Silvia mi fissano.

"Crè, sto fiatone, Matilde?" mi dice Silvia, con un sorriso.

"È andata da Filippo" dice Naditza, facendo l'occhiolino e poi sento delle mani che sbattono dietro di me.

"Matilde, la fuggitiva!" mi dice Viola, ridendo. "Continua così!"

"Viola, ma chi t'sap, torna a cuccia, ja!" rispondo io, cercando di allontanarla. Lei se ne va con un'altra risata, e io sorrido a Naditza.

"Guarda a Matilde" dice Naditza, e scoppio a ridere con lei. La giornata sta per finire, ma so che stasera sarà decisiva.

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Arriva la sera

La direttrice ci raduna tutte, guardandoci con aria seria. "Vi ho concesso questa opportunità per mettervi alla prova" dice con tono autoritario. "Non deludetemi, perché se questa iniziativa avrà un risvolto positivo, ve ne saranno concesse altre."

Ci accompagna in sala comune, dove già ci sono i maschi. Non appena vedo Filippo, corro verso di lui e lo abbraccio forte. Ma appena mi avvicino, noto dei segni evidenti sulla sua faccia, dei graffi che non avevo visto prima. "Fili, che ti sei fatto alla faccia?" chiedo, preoccupata.

"Niente, sono scivolato nella doccia" dice, cercando di mascherare la verità, ma la sua voce tradisce qualcosa.

"Sei sicuro? A me non sembrano lividi da una caduta in doccia" dico, ormai convinta che stia mentendo. Ma lui cerca di rassicurarmi.

"Si, Matilde, stai tranquilla" dice, ma io so che qualcosa non va, e sospetto chi possa essere stato a fargli del male.

"Fili, statti qui" dico, poi mi giro e mi avvicino a Ciro, con tutta la rabbia che mi sta crescendo dentro.

"È così che ti senti più forte, eh?" urlo, guardandolo negli occhi. "Prendendoti gioco dei più deboli?"

"Non so di cosa parli, Matilde" risponde Ciro, stranamente calmo, ma vedo che c'è qualcosa di diverso in lui.

"No, Ciro, lo sai benissimo di cosa parlo. So che a procurare quei lividi a Filippo non è stata una scivolata in doccia. Sei stato tu. Perché lo fai? Ah?" gli dico, faccia a faccia, a pochi centimetri dal suo viso.

"Vuoi davvero sapere perché lo faccio, Matilde?" mi chiede, con un sorriso che mi fa tremare.

"Sì, Ciro, lo voglio sapere" rispondo, sicura di quello che voglio.

Poi, in un attimo, mi afferra il braccio e mi porta in un posto isolato. Mi guarda negli occhi, poi le nostre labbra si incontrano.

"Ecco perché, Matilde" dice sussurrando, mentre continua a baciarmi. Ma io, furiosa, gli mordo il labbro, staccandomi immediatamente da lui.

"Ma che cazzo fai?" dice lui, sorpreso.

"Non è di certo questo il modo di farti perdonare per aver picchiato un mio amico" gli rispondo, guardandolo con rabbia, prima di girarmi e andarmene.

Revisionato, ampliato e corretto il 21/03/2025⚠️

𝒏𝒆𝒊 𝒕𝒖𝒐𝒊 𝒐𝒄𝒄𝒉𝒊 𝒑𝒐𝒓𝒕𝒊 𝒔𝒆𝒎𝒑𝒓𝒆 𝒊𝒍 𝒔𝒐𝒍𝒆.Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora