Sospetti

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Era una tranquilla mattinata d’inverno, non del tutto gelida, ma con un venticello che avrebbe potuto rinfrescare nelle giornate afose e congelare gli organi in giornate come quella.
Gabriel, ex arcangelo supremo del Paradiso, entrò nel salotto con passo solenne in cerca del partner con cui stava da ormai un anno e lo trovò seduto al tavolo chino su un libro.

“Ma porca di quella puttana maiala” imprecò Beelzebub, ex duce degli Inferi, mentre traduceva una normalissima versione di latino. “Ma gli umani non si accontentano mai di nulla?? Avevano le concubine legali,per Satana! No,lo stronzo deve divorziare dalla moglie perché è sterile. Ma vaffanculo!”

“Beelzebub?” lo richiamò dolcemente Gabriel, apparendo alla spalle del demone, facendolo voltare con un piccolo stolzo.

“Gabriel! Mi hai fatto paura” fece sorpreso, portandosi una mano al petto.

“Che stavi facendo?” domandò curioso l'ex arcangelo, chinandosi sulla traduzione che stava facendo l’altro.

“Mi stavo esercitando nella difficile arte della traduzione” rispose Beelzebub con una risata.

“Ma tu sai tutte le lingue del mondo…come me”

“Oh sì, ma è dal 44 a.C. che non mi esercito con il latino”

“Ma non lo parla quasi più nessuno” osservò Gabriel.

“Appunto!” rispose sorridendo Beelzebub

“Eh! Appunto.” ribatté l’altro, non sapendo che i loro ‘appunto’ avevano significati diversi.
Dopo un paio di minuti imbarazzanti, Gabriel parlò di nuovo, ricordandosi ciò che doveva dire.

“Io devo andare a fare una visita ad Aziraphale, ci metterò poco”

“Oh, sì, quello che ti ha salvato le chiappe.” commentò Beelzebub “Va bene, tranquillo. Io finisco questa robaccia.”

Gabriel si chinò, posò un veloce e tenero bacio sulla guancia del suo demone e uscì di casa vestito di tutto punto, con il suo solito abito argenteo e una giacca a bottoni appoggiata al braccio.
Nel frattempo che l’ex arcangelo camminava, altri due esseri angelici stavano discutendo della sua venuta nella biblioteca.

“Oh andiamo, Crowley! Ogni volta che tocchiamo questo argomento diventi intrattabile!” si lamentò Aziraphale, era davanti al demone con le braccia incrociate e uno sguardo esasperato.

“Allora fai in modo che non lo tocchiamo proprio questo argomento!” ribatté Crowley, sistemandosi gli occhiali da sole. Non sopportava l’idea che Gabriel dovesse ancora venire a rompere le uova nel paniere, non lo sopportava proprio, non dopo tutti i problemi che aveva causato.

“È solo una visita, breve. Gabriel sta venendo a prendere il disco con la sua canzone preferita.”

“C’è un negozio di dischi! Andasse a prenderlo lì il suo disco!” sbottò il demone, indicando il negozio di Maggie.

“Il disco in questione…ce l’ho io” rispose l’angelo con un sorrisetto.

“E allora glielo spedisci!”

“Oh Dio santo” mormorò Aziraphale alzando gli occhi al cielo. “Senti. Se non lo vuoi vedere, non c’è bisogno che tu lo veda”

“Non dovresti volerlo vedere nemmeno tu!” ribatté Crowley, sbuffando e buttando le braccia lungo i fianchi.

“Che cosa ti ho detto sul perdono?”

“Che è da imbecilli!” sbuffò il rosso, il più basso si lasciò sfuggire un sospiro disperato.

“Mi stai provocando, è evidentemente. Io farò finta…di niente.”

“Quello stronzo voleva ucciderti!” sottolineò il demone, sperando di fargli cambiare idea.

“Le persone cambiano. È cambiato” rispose tranquillamente l’angelo.

“Non per me!”

Crowley girò la testa, mettendosi a braccia conserte, offeso.
Aziraphale sospirò, poi gli venne un’idea geniale e si avvicinò al compagno lentamente, abbracciandolo di lato e allungando le mani sotto la giacca del demone.

“Come sei dolcino Crowley…”

“No, non lo sono!” ribatté l’altro, arrossendo al tocco dell’angelo.

“Sei come un tortino-”

“NO!”

“-duro fuori e morbido dentro” continuò Aziraphale, accarezzandogli dolcemente lo stomaco. Crowley ne aveva abbastanza, girò il volto e gli soffiò diritto in faccia, facendo uscire una reazione degna di una drama queen da parte dell’altro.

“MI HAI SOFFIATO! COME OSI SOFFIARMI?” urlò Aziraphale, completamente scioccato.

“Prova a dire ancora che sono morbido!PROVACI!” ribatté il rosso, fronteggiando il compagno.

“NON- NON PROVARE A SOFFIARMI IN FACCIA, SAI CROWLEY!” urlò Aziraphale, mentre l’altro si era già allontanato per la scala a chiocciola, per poi sbattere la porta di camera alle sue spalle.

L’angelo si sistemò il panciotto con aria solenne, voltando lo sguardo verso l’esterno e scorgendo Nina che puliva i tavoli fuori dal suo bar. Le fece un cenno di saluto, che venne ricambiato, e poco dopo intravide la figura di Gabriel che si avvicinava.

E infatti, precisamente un minuto e cinque secondi dopo, l'ex arcangelo bussò alla porta e Aziraphale corse ad aprirgli, sorridendo.
Lui e Gabriel non si vedevano dall’attacco alla libreria di pochi anni prima, avevano entrambi avuto il loro daffare, ma si erano tenuti in contatto da buoni amici.

“Aziraphale!” esclamò Gabriel aprendo le braccia, accennando un educato sorriso.

“Gabriel” rispose educatamente il biondo, lasciando entrare l’altro nella libreria e chiudendo la porta alle sue spalle.

“Però, vedo che non è cambiato molto” commentò l’ex arcangelo, mettendo le mani sui fianchi e guardandosi intorno, per poi incontrare gli occhi oceanici dell’altro.
“Eccetto la tua leggera barba”

Aziraphale arrossì leggermente a quel commento, portandosi una mano sulla basetta.
Era vero, si era lasciato crescere una leggera barbetta bionda, ma a Crowley piaceva e quindi gli andava bene così.

“Volevo provare qualcosa di nuovo”

“Così come la tua relazione con il demone Crowley, giusto?” lo stuzzicò il moro “Devo dire che i tuoi gusti sono cambiati rispetto all’ultima volta”

“Non è cambiato un bel niente.” ribatté Aziraphale, incrociando le braccia al petto. “Crowley non è come…come loro, ecco. E poi da che pulpito mi fai la predica? Stai con Beelzebub!”

“Oh no,no” ridacchiò Gabriel “Non era una predica, solo una curiosità. Hai più avuto notizie dal Paradiso? Sei l’arcangelo supremo ora”

“Diciamo di sì…ho avuto un incontro con un angelo. Pochi giorni fa”

“Ma davvero? Che angelo?”

“Aristide…il mio ex” mormorò Aziraphale imbarazzato, arrossendo leggermente. “Hanno mandato lui per il secondo avvenuto.”

Dal piano di sopra, Crowley era uscito da poco da una lunga doccia e le ultime parole del compagno gli giunsero all’orecchio come un colpo al cuore.
Si affacciò velocemente al balconcino, nonostante fosse in accappatoio, e vide Aziraphale discutere con l’altro angelo, probabilmente spiegandogli la situazione.

“Aziraphale ha avuto un altro…” mormorò tra i denti, assottigliando gli occhi da serpente.
“E io non ne ho mai saputo niente.”

Corse in camera e sbatté la porta alle sue spalle, togliendosi l’accappatoio con rabbia e vestendosi in pochi minuti.Aveva bisogno di alcool, di sentire quel piacevole bruciore nello stomaco, almeno si sarebbe dimenticato delle parole che aveva appena origliato.
Non che gli desse fastidio il fatto che Aziraphale avesse già avuto una relazione, ma il fatto che non gliene avesse mai parlato.

BUON ANNO IN RITARDO GENTE

COME VA LA VITA? Io sono appena reduce da Santocielo (la mia sanità mentale è andata completamente)

E NULLA, AL PROSSIMO CAPITOLO.

CIAO ARCOBALENII

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