Aziraphale aveva sempre amato il numero nove, sia per un significato religioso, sia per un significato personale.
Infatti, lui e Crowley si erano messi insieme alle 9.09 del nono mattino di luglio e da quel giorno era andato tutto a meraviglia.Nove erano anche i mesi che erano passati da quel piccolo errore che aveva cambiato completamente le loro vite. Nove erano le settimane che ci erano volute per far accettare a Crowley che Valentino non aveva mai avuto le intenzioni che credeva.
Ed era di nuovo le nove del mattino quando lui e il compagno ricevettero una visita inaspettata.Beelzebub e Gabriel si erano presentati all’uscio della libreria mano nella mano, entrambi con un sorriso in volto, e sembrava che il Demone dai capelli neri emanasse una strana aurea.
Aziraphale ovviamente li aveva fatti accomodare e poco dopo Crowley si era unito a loro, con tanto di lamentele per i soliti dolori.“Allora” cominciò Gabriel “dovremmo dirvi una cosa”
“Te ne vai dalle nostre vite?” ipotizzò il rosso con un sorrisetto, aveva la testa sulla spalla del compagno e si stava facendo accarezzare i capelli.
“No”
“Uffa.”
Beelzebub, a quel punto, prese un respiro profondo, strinse la mano dell’ex Arcangelo e guardò Aziraphale nella speranza che lui avesse capito.
Il biondo ricambiò lo sguardo, mentre nella sua testa iniziavano a formarsi tutte le varie ipotesi, finché non capì il perché di quella aurea positiva.“Ditemi che è quello che penso…” mormorò in un sussurrando, iniziando a sorridere radioso.
“Sì, Aziraphale, è quello che pensi.”
“OH, MIO…MIO DIO!” esclamò portandosi le mani alla bocca, guardò Crowley con un enorme sorriso e scoppiò a ridere nel vedere la sua faccia confusa.
“Cosa? Che è successo?! Perché siete tutti strani?!”
“Sono incinta, Crowley” esortò Beelzebub, prendendo finalmente parola. Il rosso sgranò gli occhi, rimanendo completamente spiazzato, poi si alzò in piedi e andò verso Gabriel con fare minaccioso.
“TU. BRUTTO STRONZO CHE NON SEI ALTRO!” ringhiò, puntandogli il dito contro il petto. “Sei fortunato che non possa picchiarti.”
“Lo prendo come un congratulazioni” rispose Gabriel con il suo fare orgoglioso.
“Seh”
Nel frattempo Aziraphale stava abbracciando l’altro Demone, congratulandosi cinquantamila volte e sorridendo come un matto.
Crowley non aveva mai visto il suo ex capo così felice, non poté non accennare un sorrisetto per andare a stringergli la mano.“Aspettiamo il vostro, Aziraphale” disse scherzosamente.
“Dovrebbero nascere in questi giorni”
“Dovrebbero?! Sono gemelli?!”
“Sì!” gioì il biondo, prendendo la mano del compagno. “Tra oggi e domani, in teoria”
“Oggi..?” domandò Crowley, iniziando a impanicare.
“Sì, caro.”
“No…no,no,no! Io non sono pronto!!”
Aziraphale gli prese le mani nelle sue, accarezzandole dolcemente con il pollice. Lo guardò con tutto l’amore che aveva in corpo, sorridendogli dolcemente come aveva sempre fatto.
Crowley si lasciò cadere tra le sue braccia, facendosi sfuggire un singhiozzo. Non gli importava se Gabriel e Beelzebub li stessero guardando, aveva solo bisogno del calore del suo Angelo.“Farà male Crowley, non te lo posso negare, ma insieme ci riusciremo. Io sarò accanto a te tutto il tempo, poi una volta che ce l'avrai fatta potremo conoscere i nostri due piccoli…”
Aziraphale prese nelle sue mani quelle di Crowley, appoggiando la sua fronte a quella del compagno.
Si guardarono per alcuni minuti, poi, all’improvviso, il Demone si portò una mano alla pancia con un gemito di dolore.“CAZZO!”
“Crowley!” lo rimproverò il biondo, nonostante fosse preoccupato.
“Oh Satana” esclamò Beelzebub. “e tra nove mesi tocca a me.”
“Angelo…”
“Sì, mio caro?”
“Temo che siano iniziate le contrazioni…”
Potete benissimo immaginare cosa stesse passando il Demone in quel momento, giacché dalle dieci di mattina erano iniziate delle piccole, ma dolorose contrazioni.
Aziraphale doveva gestire la libreria, quindi inutile dire che furono Nina e Maggie ad occuparsi del malcapitato.Intanto, Valentino e Salvo se la stavano spassando in giro; erano andati a Buckingham Palace, al Big Bang, la Torre di Londra, il British Museum e tanti altri posti noti che valevano la pena di essere visitati.
Avevano di tornare in Italia quella sera, avevano già prenotato l’aereo per le 17:00 e quindi avevano esattamente altre quattro ore per godersi la giornata.“Pronto a tornare a casa, compa’?”
“Sinceramente sì, ma psicologicamente no” rispose l’altro, sedendosi su una panchina e guardando le anatre sguazzare nel lago del James Park.
“Guarda il lato positivo: potremmo dire di aver avuto delle vacanze inusuali” il riccio gli mise un braccio attorno alle spalle, con un accenno di sorriso. Valentino sorrise e si appoggiò a lui, chiudendo gli occhi per rilassarsi.
“Hai ragione Salvo, hai ragione.”
“ANGELOOOOO!” urlò Crowley, verso le quattro di pomeriggio, in preda alle contrazioni.
“ANGELO, CORRI!”Aziraphale si precipitò nella loro camera, vedendo il compagno chino su se stesso e con le mani premute sul pancione.
Si avvicinò lentamente e gli posò un bacio sotto la tempia, dove il Demone aveva il tatuaggio a forma di serpente.“Shh, va tutto bene, mio caro.” gli mormorò dolcemente, gli prese le mani nelle proprie e lo condusse lentamente giù per le scale.
Crowley si stava lamentando per il dolore, le contrazioni erano diventate regolari e sempre più dolorose, ma voleva comunque guidare la sua amata Bentley.
L'Angelo ovviamente glielo vietò, abbassandogli leggermente il sedile del passeggero e mettendosi alla guida.“PREMI QUEL PEDALE, ANGELO!” urlò il rosso. “VAI AL CONVENTO! ORA!! ARGH!”
“Hai sentito, cara?” disse sorridendo il biondo, dando una pacca al cofano della Bentley.
“Al convento delle Chiacchiere.”La macchina rombò, l’Arcangelo Supremo premette il pedale e la partenza fu improvvisa.
Crowley urlava, si lamentava, imprecava ogni volta che il compagno voleva rallentare, ma in meno di mezz'ora riuscirono ad arrivare al fatidico convento e Suor Maria Loquace -dopo indiscrete domande- lo accompagnò in sala parto, lasciando fuori Aziraphale.Dopo un lungo lasso di tempo, precisamente alle 17:45 del 17 febbraio, il pianto di un infante ruppe il silenzio e Aziraphale fece un enorme sorriso.
Si fiondò nella stanza, spalancando la porta e vide la visione più bella che Dio poteva dargli: Crowley, sotto una leggera coperta avana, con due esserini fasciati tra le braccia.“Come li volete chiamare?” domandò curiosa la suora. “Sono due piccoli esserini completamente in salute.”
“Beh…in realtà noi non-” iniziò Aziraphale, balbettando, mentre si sedeva ai piedi del compagno e lo prendeva per mano.
“Jane” esordì il rosso deciso.
“Jane e Freddie Fell”
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Another Life
FanfictionSalvo e Valentino si ritroveranno a Soho senza motivo e, per tornare a casa, dovranno chiedere aiuto a due esseri angelici in crisi di coppia.