Giorno 10

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Missi miagolava contro il petto di Mario che si alzò perplesso e controvoglia, notando che la parte occupata solitamente da Aurora era vuota. <Rori> la chiamò. Sentì dei conati di vomito provenire dal bagno seguiti da lamenti e singulti. <Sto qua> rispose lei. Mario la raggiunse in tempo record, seguito da Missi ovviamente, e le tenne i capelli mentre vomitava. <Mi sento lo stomaco sottosopra. Puoi portarmi in pronto soccorso? Poi ho pure freddo, hai acceso il riscaldamento?> chiese Aurora, rigettando nel water ancora e ancora. Mario capì che era in crisi d'astinenza. <Amore ora ci alziamo e andiamo in macchina così ti porto in pronto soccorso, che dici?> le chiese cauto. Aurora, bianca come uno straccio è completamente sudata, annuì, vomitando ancora. Mario si infilò le scarpe e il giubbotto avvolgendo poi la ragazza in un suo vecchio giaccone e non badando al fatto che fosse in pantofole. Chiuse Missi in camera (non prima di averla rassicurata con una dose extra di coccole e parole dolci), raccattò una bacinella dalla cucina e circondò il fianco di Aurora con un braccio sorreggendola. La caricò poi in macchina e guidò verso il pronto soccorso. Aurora vomitò per tutto il viaggio, mentre si lamentava del freddo, poi del caldo eccessivo e delirava. <Adesso arriviamo> le ripeteva Mario stringendole la mano e lei la stringeva di rimando, appigliandosi a lui. La fecero entrarono subito, le fecero fare le visite e la lasciarono sotto osservazione durante la notte. La fecero parlare anche con una psicologa, ma non servì a nulla. Ma a Mario sì: dopo averle raccontato la situazione e gli episodi dell'ultimo periodo, la donna aveva rassicurato Mario e gli aveva detto che stava prendendo la decisione giusta. <Lì starà meglio> aveva detto. Poi se n'era andata. Aurora non l'avevano dimessa neanche a fine giornata, ma a notte fonda la spostarono direttamente al centro di riabilitazione. Mario non lo fecero salire sull'ambulanza, ma si salutarono, con gli occhi pieni di amore e speranza verso il futuro. Mario guidò verso casa che il sole ormai stava sorgendo, era passato il decimo giorno e aveva deciso di restare.

Parole vuote (La solitudine)/Tedua (sequel)Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora