Grace
<<Voi eravate a conoscenza di tutto questo, vero?>> domando guardandolo dritto negli occhi, quasi come per cercare una risposta nel suo sguardo che riesca a soddisfare la mia curiosità, avvolta dal forte desiderio di porre termine al modo altrui di farmi rimanere all'oscuro di tutto.
Continua a scrutarmi con aria placida per poi tirare un sospiro <<Purtroppo si, sono a conoscenza di molte incombenze e riesco a comprendere il dolore di quella gente, spero che apprezzino quello che faccio per loro>> pronuncia schietto.
Lo guardo inquieta, percependo la sensazione che tutto quello che sta dicendo sia solamente una scusa per calmare il mio animo furente.
Noto la sua immagine darmi le spalle e incamminarsi verso il castello.
<<Vostra altezza>>
<<Ditemi principessa>> si ferma poco distante dalla mia figura per poi voltarsi nuovamente verso la mia direzione.
<<Mio padre ve ne ha parlato? Vi ha forse detto che non dovete affrontare certi discorsi con la sottoscritta?!>> domando alzando il tono della voce, mentre stringo i pugni dalla seccatura e dal fastidio che mi provoca tutta quella situazione.
Lo sguardo puntato a terra mi porta a concentrarmi qualche attimo sulla perfetta e ben curata erba del prato, facendomi avvertire un senso di inadeguatezza che mi porta a sentirmi sempre peggio.
Il Duca non apre bocca, rimane in silenzio a guardarmi inflessibile come se mi stesse incitando a continuare e a dirgli di più, quando dovrebbe essere lui a parlare. Ammetto che non mi provocherebbe fastidio sentire il parere di qualcuno che non sia il mio, questo mi farebbe sentire meno insignificante e indifesa davanti a tutto quanto.
<<Forse è per questo che ha affidato a voi il comando e non a me... Mio padre sapeva che in un modo o nell'altro mi sarei trovata innanzi a quegli uomini e li avrei dovuti gestire, ma che non sarei stata capace di farlo dato che non mi ha mai informato di nulla!>> continuo alterandomi sempre più <<Forse credeva che mi sarei concentrata sugli affari burocratici della contea e non sul mio futuro ruolo di moglie!>>
Sono stanca di essere considerata da mio padre come una ragazzina che deve conseguire un unico scopo nella sua vita. Provo disprezzo per tutti coloro che a corte assecondano quell'uomo, che lo incoraggiano, seguendo i suoi comandi che vincolano la servitù a trattarmi come una bambina, quando io non lo sono più da anni ormai. Sono furiosa perchè mi sento una povera illusa, lasciata all'oscuro di tutto.
La mia espressione cambia, le sopracciglia si abbassano e si avvicinano, le morbide e rosee labbra si stringono e si arricciano verso l'interno, mentre gli angoli della bocca sono rivolti verso il basso e una vampata di calore si espande su entrambe le guance.
<<Vi chiedo di abbassare il tono di voce>> sentenzia lui.
<<Vi chiedo di ascoltarmi!>> rispondo subito notando i suoi occhi spalancarsi per un attimo <<Voi non capite! Come posso dimostrarmi una brava contessa se non sono a conoscenza nemmeno della metà di quello che avviene là fuori!>> inveisco indicando i cancelli dietro di me.
<<Ogni cosa ha il suo tempo, M'lady>>
A quella frase lo guardo incredula chiedendomi seriamente se quel ragazzo mi stia veramente ascoltando o se, ingenuamente, parla senza pensare. Lo guardo aggrottata, rivolgendogli una espressione confusa e irritata, pur mantenendo i muscoli del corpo tesi.
Se anche fosse così, se anche ogni cosa potesse accadere solo nel momento che è stato stabilito, né prima né dopo, io continuerei a chiedermi "Quanto tempo?", quanto tempo ci vorrebbe prima che ciò che desidero si realizzi essendo a conoscenza che sulla Terra ognuno vive per un periodo limitato? Quanto ci vuole per assaporare la felicità di conseguire un proprio obiettivo prefissato da momento or sono?
STAI LEGGENDO
Doing It All For Love
Historical FictionNuovi capitoli ogni settimana!! Trama: Grace Rayburn, una principessa scozzese dagli occhi color nocciola, è costretta dal padre a vivere la sua giovane vita segregata in un castello. Il suo cuore è profondamente segnato dalla perdita della madre c...