capitolo XV - ti ho trovato

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Juri

Osservo in silenzio i vari sguardi di disapprovazione dei politici scozzesi mentre discutono caoticamente parlandosi l'uno sopra l'altro, si vede a chiare note che sono alle prime armi. Ci ho messo poco a capire che lì in mezzo sono l'unico che possiede il coraggio di andare al villaggio, con il rischio di perdere la mia stessa vita nel caso la situazione peggiorasse drasticamente.

Che vigliacchi.

"Chissà cosa sta facendo Grace? Cosa farebbe un buon sovrano? Cosa dovrei fare? Dovrei prenderle qualcosa? Dovrei... portarla con me?" scuoto immediatamente la testa "Sono forse impazzito? Cosa mi passa per la testa, é troppo rischioso... Potrei optare per farle un regalo..."

<<Vostra maestà, mi state ascoltando?>>

Sussultai un attimo prendendo coscienza di essermi perso nuovamente in mezzo ai miei pensieri intricati, quindi distolgo gli occhi bruni dal tavolo che ho fissato con sguardo vuoto fino a quel momento e mi volto verso il Conte alla mia sinistra. Ho tutti gli occhi puntati addosso, sicuramente quei codardi stanno aspettando solamente che io esprima la mia opinione sul da farsi.

<<Perdonatemi, stavo riflettendo su una cosa...>> passo lo sguardo una ultima volta sul volto di ogni figura autorevole presente in quella stanza fino a ritornare sul Conte di Banffshire.

<<Parlando a nome della Contea di Aberdeenshire, ritengo che la sua proposta, se posso permettermi, é tutt'altro che convincente>> un'espressione stranita ed offesa compare sul suo viso, ma non ci do alcuna attenzione <<E' evidente che sta agevolando il proprio bene mettendo a rischio la vita di noialtri, ne è a conoscenza vero?>> sospiro passandomi una mano sul volto <<Avanti con le prossime idee, cercate di essere convincenti anche se ho sentito di peggio>> dico con tono freddo mentre prendo il bicchiere di vino rossiccio posato sul tavolo legnoso, sorseggiandolo per calmare i nervi. Da quando ne ho memoria, sono sempre stato dell'idea che il vino mi somigli molto, di fatto non si saprà mai fino a qual punto lo si possa stimare o disprezzare, amare o odiare, né di quali azioni sublimi o di quali mostruosi misfatti sia capace.

Restammo chiusi in quella stanza per altre svariate ore, pronunciando parole pronte a diffondersi nell'aria e svanire nelle nostre menti dopo pochi attimi. Tutto era inutile e la mia pazienza ha un limite. E' così dannatamente evidente che ognuno di loro pensa unicamente ad elevare il proprio potere mettendo a rischio le vite altrui, comprese quelle di tutta la Contea.

"Dovrei dare una sistematina anche a loro..."

Più li osservo discutere, più li associo ad un branco di lupi affamati, disposti anche a cedere la propria famiglia pur di rimanere nella loro reggia circondati da guardie pronte a proteggere la loro figura, immersi nella più brillante e ricca lussuria pensando solamente a godersi a pieno la vita, lasciando le loro responsabilità in mano ad altri.

Mi avvicino alla finestra sorseggiando quel liquido rosso rubino con riflessi violacei, è notte fonda ormai e siamo ancora chiusi in quella mobiliata stanza da questa mattina.

Quale spreco di tempo. Tutto questo solamente perchè sono circondato da degli incompetenti.

<<Ascoltatemi>> sentenzio facendo ammutolire tutti i presenti <<Sono disposto ad andare personalmente al villaggio>> poi mi giro verso di loro con sguardo sdegnato <<E lasciatevelo dire, siete un mucchio di vigliacchi! Non combattendo per porre termine alla corruzione e al marciume, finirete col farne parte! La corruzione è contagiosa e può moltiplicarsi esponenzialmente con straordinaria velocità, come è successo in Russia, nel mio regno. Andate a fare i buffoni da un'altra parte e mandate in politica chi di dovere! Sparite dalla mia vista>> ringhio inflessibile con il sangue ormai al cervello dalla collera.

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