CHIUDI GLI OCCHI

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Si ritrovarono così completamente al buio. Padre Lerry era completamente spiazzato. Non capiva cosa stesse succedendo
"Quale diavoleria è questa?" Domandò urlando verso il buio, da dietro avverti' una presenza correre veloce.
Samuel era ancora terrorizzato da quella voce che le sussuro' all'orecchio. Lui aveva paura del buio, né aveva sempre avuto fin da bambino e non gli era mai passata. Cercò di riuscire a respirare, si perché il buio lo rendeva come incapace di respirare, andava in panico e non riusciva a controllare nessuna sua reazione
"NON HO PAURA DEL BUIO, NON HO PAURA DEL BUIO, NON HO PAURA DEL BUIO!!!!!" Urlò con tutto il fiato che aveva nei polmoni facendo sobbalzare i suoi compagni improvvisati in quella situazione surreale.
Sammy era spaventata come non mai. Cercava la madre, voleva tenere la sua mano per sentirsi al sicuro

"MAMMA, MAMMA DOVE SEI?" di ritorno una voce sempre in bambina le fece il verso, ma il tono diventava via via più inquietante

"MAMMA...MAMMA..... DOVE SEI MAMMINA....." Sammy iniziò ad ansimare poi si mise ad urlare
Sammy: "NO! NON TI DEVI AVVICINARE A LEI! NON LA PORTERAI VIA!" dopo quella frase una lunga risata avvolse quel buio spaventoso.
Cloe era intenta a toccare i muri a tentoni per paura di andare a sbattere contro a qualcosa
Cloe: "Sammy, Sammy tesoro! Mi senti? Vieni verso il suono della mia voce!" La donna era terrorizzata. Era pieno giorno e non c'era vento, non c'era pioggia. Cercava le finestre per aprirle ma non le sentiva al tatto. Continuava a toccare il freddo muro, che sembrava trasudare qualcosa di viscido e freddo
Cloe : "CHE SCHIFO! MA QUESTO ODORE... MUFFA!!!! Avevo detto ad Ed che questa casa era un rudere!!! PADRE LARRY!!! PADRE SAMUEL!!! DOVE SIETE?" La donna cercava di farsi sentire, ma sembrava che nessuno di loro fosse lì, eppure erano tutti insieme pochi istanti prima, nella sala da pranzo. Ora sembrava di camminare nel nulla a Cloe, non sentiva nemmeno il rumore dei suoi passi.

Samuel si era ripreso, chiuse gli occhi per riaprirli. Improvvisamente non era più né nella casa di Cloe né avvolto dal buio. Si trovava in un luogo diverso. Molto freddo, poteva vedere il suo respiro uscirgli dalla bocca. Improvvisamente senti' dietro di lui rumore di bottiglie, bottiglie vuote. Si girò di scatto e vide tutto.
Vide la fabbrica di bottiglie, un luogo freddo, enorme, con perdite dal tetto.
Poteva sentire il rumore delle gocce che cadevano interrottamente dentro ad una grossa tinozza di rame ormai quasi piena all'orlo.
Poi senti' voci di bambini e ragazzi che litigavano tra di loro

"NO BRUTTO STUPIDO! DEVI METTERE PRIMA LE BOTTIGLIE USCITE DA QUEL RULLO POI QUELLE CHE TI PORTANO DAI RESI, GUARDA! QUESTA È ANCORA SPORCA DI LATTE! VUOI FARCI FORSE CHIUDERE! BASTA UNA MIA PAROLA PER FARTI SBATTERE ALLA FORNACE, VOGLIO VEDERE SE SARESTI IN GRADO A REALIZZARLE DA ZERO! E ORA CONTINUA A LAVORARE,BRUTTO IMBECILLE!!" Era un ragazzino più grande che aveva in mano probabilmente il controllo del rullo dove giravano le bottiglie pronte per essere imballate, che stava rimproverando duramente un ragazzino molto più piccolo di lui, smilzo e sporco in viso di unto di qualche macchinario che avrà oliato su richiesta.
Li c'era freddo, e molti di loro non avevano neanche soprabiti o giacche per coprirsi, erano tutti così piccoli. Bambini. Che avrebbero dovuto essere a scuola a studiare, ad apprendere cose e non lavorare in un postaccio del genere.
Samuel continuava a camminare, ma sembrava come trasparente. Nessuno lo vedeva, nonostante stesse camminando in mezzo a loro.

Poi si allontanò, senza rendersene conto, come in un sogno, si ritrovò improvvisamente sopra a delle scale.
Sentiva il pianto di una bambina, preoccupato iniziò a salire le scale, ma più saliva e più i gradini aumentavano. C'erano quadri lungo le scalinate, quadri inquinati, attenti, come se lo stessero fissando.
Il pianto di quella bambina continuava ad essere sempre più vicino. Poi vide due figure, due uomini, vestiti in maniera strana. Differente per l'epoca dove viveva Samuel, sembravano molto eleganti, stile 800 o 900. D'istinto Samuel
si abbassò perché temeva che lo potessero vedere, poi la conversazione tra i due si fece sempre più strana e inquietante
Primo uomo: "siamo sicuri di quello che stiamo facendo? Secondo me è rischioso"

LA CASA NELLA NEBBIA: LE ORIGINI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora