PORTE

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La casa era grande, veramente grande.
Ne Cloe ne Eduard avevano ancora avuto tempo di esplorare ogni singola stanza.
Il piano terra era quello più usato dalla famiglia poiché c'era uno studio, la cucina, la sala, una libreria un bagno, due ripostigli e una stanza che tenevano come piccola camera di emergenza se Sammy non riusciva a salire al piano di sopra addormentandosi prima del previsto.
Al piano di sopra c'erano le camere.
Erano davvero tante, anzi, troppe secondo Cloe.
Erano disposte lungo il corridoio una di fronte l'altra subito dopo le scale.
Avevano deciso di prendere le camere comunicanti da potersi svegliare durante la notte se Sammy si fosse svegliata.
Il corridoio era piuttosto buio perché non c'erano finestre esterne ad illuminarlo. La luce artificiale sembrava non bastare mai.
C'erano altre stanze oltre a quelle scelte per diventare camere da letto e non tutte erano ancora state visionate bene.
In una di queste stanze c'erano vecchi mobili dei proprietari precedenti coperti da grandi teli bianchi.
In un altra stanza ancora c'erano delle statue, statue di marmo che probabilmente erano lì perché chi ci abitava prima lavorava il marmo.
Poi c'era una stanza proiettore. Quella stanza veniva usata come piccolo cinema personale, c'era tutto il necessario, un proiettore e un grande telo bianco steso sul muro, c'erano alcune pellicole dispose su un tavolino.
Era tutto impolverato e sembrava non essere mai stato toccato in realtà.
C'era poi una stanza dedicata esclusivamente ai vestiti. Un enorme cabina armadio. Cloe ancora non l'aveva notata, ma sicuramente la cosa l'avrebbe fatta impazzire di gioia avendo una marea di vestiti che ancora doveva sistemare.
C'era poi una stanza con un camino, uno specchio e diversi quadri, sembrava probabilmente un altro studio o semplicemente una stanza da relax vista la collezione di brandy esposta in una teca di legno pregiato.
Ovviamente c'erano i bagni.
Altri 3 per l'esattezza.
Uno aveva una grande vasca da bagno. Gli altri 2 disponevano di box doccia.
Ogni bagno aveva un colore differente, probabilmente per il gusto di chi l'aveva fatta costruire.
C'era il bagno blu, che aveva meravigliose mattonelle lucide, quasi a specchio tutte blu.
Un bagno che sembrava stato ideato per delle bambole, tutto rosa, e poi, un bagno tutto sulle tonalità del marroncino, color cappuccino per essere più precisi.
Quello era il piano dove stavano ora i nuovi inquilini.
C'era un'altra piano, sopra a quello, che era stato ideato per accogliere un'altra famiglia. Un piano che si estendeva tutto unico, ma non era mai stato usato ne aperto.
Poi c'era la soffitta. Un posto tanto grande quanto lugubre come il seminterrato.
Ore 3:33

Il corridoio delle camere da letto era totalmente buio a quell'ora, nessuno era sveglio.
Eduard e Cloe stavano dormendo. Sammy era in camera sua, anche lei stava dormendo.
Le coperte della bambina piano piano iniziarono a scendere giù dal letto senza che nessuno le stesse toccando.
I giocattoli iniziarono a spostarsi da soli.
Nel corridoio iniziò a sentirsi il rumore di una palla che rimnalzava.
Una voce riecheggio' lungo le porte
"MAMMA, MAMMA!" .....

Cloe si alzò di scatto dal letto, uscì dalla camera, c'era buio. Una piccola sagoma si percepiva dal fondo del corridoio
Cloe: "Sammy... va tutto bene?"
La sagomana iniziò ad avvicinarsi verso di lei. Improvvisamente la donna venne investita da un mix di visioni spaventose. Un quadro, un campo nella nebbia, una finestra di un fabbricato dove appariva il volto di una bambina dal volto blu, una risata spaventosa....
La donna si ritrovò nel suo letto, balzando spaventata in avanti, lei non lo vedeva ma ai piedi del letto un ombra scura era fissa davanti a loro.

LA CASA NELLA NEBBIA: LE ORIGINI Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora