XV-THE COLDNESS OF ICE

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Olivia

"Sei stata molto distratta oggi durante la mia lezione", constata il mio professore di russo il lunedì pomeriggio al termine dell'ora, quando ormai tutti gli studenti hanno abbandonato l'istituto

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"Sei stata molto distratta oggi durante la mia lezione", constata il mio professore di russo il lunedì pomeriggio al termine dell'ora, quando ormai tutti gli studenti hanno abbandonato l'istituto.

Ha ragione: da quando Cäcilia mi ha accompagnata a casa sabato sera, non ho più ricevuto notizie né da lei né tantomeno da Vincent.

Varie domande mi affollano la testa ed offuscano la mia concentrazione: Vincent era arrabbiato con me? Perché dovrebbe esserlo? Ho fatto qualcosa di sbagliato? Perché se n'è andato con quel ragazzo dai capelli rosa? Era il suo ragazzo? A Vincent piacciono i ragazzi?

Non ho nulla contro gli omosessuali, ma la vicenda mi ha punto il petto, per chissà quale ragione. Forse il problema è che si tratta proprio di Vincent?

Ora Vincent non mi parlerà più, adesso che c'è quel ragazzo con lui? Non potrò più scherzare con lui durante l'allenamento a nuoto? Non potrò più chiedergli consigli quando ho difficoltà con i compiti di russo? Non potremmo mai più parlare in codice davanti agli altri, usando l'italiano? Non potremmo più confrontarci davanti ad una tazza di caffè amaro ed ad una di tè verde con il latte?

Non potrò più guardarlo di nascosto mentre scrive, fissarlo mentre si fa la doccia prima di entrare in piscina, incantarmi quando canta, ammirarlo mentre suona?

Vincent, Vincent, Vincent...

"Смотри на мне*", trasalisco sul posto quando Victor mi afferra il mento con due dita.
Mi fissa gelido: odia essere ignorato.

"S-scusa", balbetto spaventata. Le sue sopracciglia scure si arcano con aria di sufficenza, i suoi occhi mi inchiodano sul posto, il naso si arriccia e piega il labbro all'ingiù.

"Non solo non segui la mia spiegazione, ti concedi anche il lusso di non prestarmi attenzione?", si allontana per accomodarsi sulla sedia dietro la scrivania.

Questo tono presuntuoso l'avevo conosciuto solo dai racconti di Vincent, ma adesso che mi ci ritrovo a contatto diretto mi vengono in mente tutti i suoi avvertimenti, che fino ad ora avevo nascosto in un angolo della mia mente.

Stringendo amicizia con il corvino avevo gradualmente dimenticato il motivo principale che aveva scatenato il nostro avvicinamento, ma, adesso che ce l'ho davanti, non faccio altro che deglutire ed allarmarmi.

Sto davvero facendo la cosa giusta con Victor?
Che cosa provo nei suoi confronti?
Io lo amo?
Lui mi ama?

"Vieni qui", mi ordina duro mantenendosi la tempia con l'indice e il medio e fissandomi con sguardo minaccioso.

Le mie gambe tremano mentre trascinano la mia figura davanti alla sua.

"Victor, vorrei parlarti di una cosa...", dichiaro sottovoce e stringendo il tessuto della gonna. La grande finestra davanti a me mostra una Cambridge grigia e tenebrosa. Nuvole nere si aggirano attorno all'istituto, cariche di pioggia.

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