XXV-PANTOPRAZOLE

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Olivia

Sono passate due settimane da quando Victor si è licenziato e il corso non è stato ripreso

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Sono passate due settimane da quando Victor si è licenziato e il corso non è stato ripreso.
Suppongo che il mio impegno per imparare una nuova lingua, per giunta complicata, sia appena stato mandato all'aria.

Il comune denominatore di tutti questi avvenimenti è sempre quell'uomo fastidioso, che continua a riempire le mie giornate anche se non vorrei.

Per due giovedì consecutivi è venuto a cena da noi e io ho dovuto inventarmi una scusa per non vederlo. Sarebbe a dir poco imbarazzante essere nella stessa stanza dell'uomo che era solito scoparmi e della sua futura moglie, che è mia zia.

Sbuffo, aumentando la velocità sul tapis-roulant di Maverick. Ultimamente stiamo passando molto tempo insieme da soli, soprattutto perché Vincent ci da buca la maggior parte delle volte.

Il tinto sta praticando stretching al mio fianco disteso su un tappetino, ma io sono troppo concentrata sui miei pensieri per ascoltare quello che sta dicendo.

"Oli? Terra chiama Oli!", urla Maverick, cercando di attirare la mia attenzione.

"Sì?", rispondo inciampando su me stessa e capitombolando con il sedere sul pavimento.

"Cristo, sei proprio imbranata. Stavo dicendo che manca poco meno di un mese al matrimonio, che hai intenzione di fare?", domanda aiutando a sollevarmi. Accarezzo i miei muscoli indolenziti, poi metto su un broncio.

"Avevo pensato di sottopormi al test della droga, per provare che Victor mi avesse fatto assumere sostanze, ma ho paura del riscontro legale. Ho provato più volte a confessare a Mary quello che è successo, ma ogni volta la vedo così felice e mi dispiace rovinare tutto", borbotto grattandomi la nuca. Sciolgo la coda di cavallo e ravvivo i miei capelli con le dita.

Maverick pone le sue grosse mani sulle mie spalle e si abbassa alla mia altezza: "Perché non provi a parlare con lei di Victor e ad analizzare la situazione in base a ciò che ti dice?".

"In che senso?".

"Nel senso che se vedi che il suo amore è genuino, potresti lasciarglielo fare. Non si tratta più di allontanarlo da Vincent, perché Nikolaj ha risolto questo problema prima di noi", afferma.

"Io sono sicura che lei lo ami davvero, quello che mi terrorizza è scoprire che lui invece la stia solo usando", mi spiego.

"Allora perché non provi a capire le reali intenzioni di Victor?", propone.

"Mi stai suggerendo di cenare con loro stasera?", gonfio le guance, per nulla contenta della proposta. Lui annuisce e io mi arrendo quasi subito all'idea.

Quattro ore più tardi percepisco tutti i miei nervi tesi quando Victor è di fronte a me e mangia la cucina di mia zia come se fosse tutto normale.

Ho lo stomaco chiuso: non riesco a non pensare ad ottobre, a quando ero nello stesso luogo a fantasticare su quest'uomo e adesso lui sta per sposarsi con un mio parente.

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