X-THE CONSEQUENCES OF ACTIONS

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Vinnie

Mi approccio alla rampa di scale che porta al mio appartamento, salendo gli scalini attento a non calpestare le crepe

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Mi approccio alla rampa di scale che porta al mio appartamento, salendo gli scalini attento a non calpestare le crepe.

Ripenso al viso rigato di lacrime di Olivia mentre la accusavo di essersi portata a letto Victor (anche se non credo abbia capito la mia insinuazione), quando poi è stato Victor a raggirarla in tutto e per tutto.

È diventata una bambola nelle sue mani: gli permette di farle quello che lui vuole, perché non si rende conto di essere usata.

Sospetto che sia già innamorata di lui e il solo pensiero mi fa storcere le budella.

La voglio allontanare per il suo bene o per la mia incondizionata e sconsiderata gelosia?

Un'altra domanda da pormi è: quali sono le intenzioni di Victor? Sto sbagliando io e lui è davvero innamorato di lei o la sta prendendo in giro e non si cura minimamente di lei?

Tutti questi pensieri che hanno solo capo e nessuna coda mi conducono fino alla porta del mio modestissimo monolocale.

Infilo le chiavi nella toppa della serratura e le giro due volte prima che scatti. Mi infilo all'interno dell'abitacolo, sfilandomi le scarpe e gettando lo zaino per terra.

L'ambiente è sprofondato nel buio totale a causa delle tapparelle abbassate. Dato che fuori è già notte, pigio sull'interruttore.

"Vinnie", il suono del mio nome fa perdere numerosi battiti al mio cuore. Mi stringo la mano all'altezza del petto e mi guardo attorno per capire dove si sia nascosto.

Lo trovo disteso sul divano letto disfatto, sepolto tra le lenzuola blu notte.

"Hai deciso di abbarbicarti in questa cazzo di casa?", sbotto furioso.

E poi noto i suoi vestiti ai piedi del letto.
Quando realizzo che sia nudo un rossore prende possesso delle mie guance.

"In questa topaia? Te lo puoi scordare", si sfrega gli occhi come un bambino mentre solleva il busto.

La pelle bianchissima ed immacolata mi reca dolore al petto. Desidero sporcarla con le mie labbra.

"Come hai fatto ad entrare?", mi sfilo il giubbotto e lo ripongo all'interno dell'armadio. I miei occhi, per non far cadere tutto per terra, devono per forza staccarsi da quella meravigliosa visione.

"Ho una copia delle chiavi, genio", stringo i denti per il fastidio.

"Non solo entri senza permesso in casa mia, ti metti a dormire pure nel mio letto. Te ne vai, per cortesia?", gli urlo addosso, cercando di non guardarlo per non tradire il mio tono.

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