viii.

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{ il ringraziamento }
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"Puntalo un po' più in basso. Così! Ora comincia a cercare di aprirlo... bravo!" George cercava di insegnare a Lee come tagliare il tacchino; una volta finito, iniziò a servire il cibo, iniziando dalle donne.

Al momento della cena, sedevo tra zio Richard e Jackie, mentre di fronte, avevo Cole.
Mi sentivo circondata.

"D'accordo gente, sediamoci!" annunciò l'uomo, sedendosi a capotavola
"Prima di cominciare a mangiare, perché non condividiamo qualcosa di cui siamo grati quest'anno?" domandò.

"Cole, cominci tu?" Katherine toccò la spalla del figlio incitandolo a parlare.

"Sono grato che quest'anno i Broncos non le abbiano prese"

"Io sono grato del weekend lungo e di poter vedere un sacco di film" continuò Danny.

"Io sono grato di non aver dovuto cucinare oggi e dovreste esserlo anche voi" ironizzò Alex, facendo ridere tutto il tavolo.

"Io sono grato di aver scoperto cosa significa questo giorno per i nativi" sorrisi quando parlò Nathan.

"Non mi va" disse Lee, quando toccò a lui.

"Beh, io sono grato di piacere alle donne per il mio fascino e il mio bell aspetto" si pavoneggiò suo fratello, Isaac
"E siamo entrambi grati di avere questa famiglia, vero, Lee?" si girò verso quest'ultimo.

"Siamo felici di avervi qui" intervenne Katherine.

"Io sono grata di essere con voi. Grazie dell'ospitalità" parlò Erin.

"Io sono grata di tante cose: di avere voi, certo, ma soprattutto Will. E adesso devo andare" sorrise Hayley.

"Certo tesoro. Ti do un po' di ripieno di mirtilli e mandorle, il preferito di Will" Katherine si alzò per preparare il cibo alla ragazza.

"Mamma, tocca a te" la chiamò Parker, dal tavolo dei bambini, dove era seduta insieme a Jordan e Benny.

"Oh! C'è tanto di cui essere grati. Mangiate, prima che si raffreddi" rispose per poi allontanarsi.

"Bon appétit"

Tra risate e chiacchiere varie, avevamo quasi finito di mangiare, e procedeva tutto a gonfie vele. Io ero particolarmente entusiasta all'idea che sarei tornata alla mia vecchia vita, nella mia vecchia città, e il biondo di fronte a me sembrava essersene accorto di questa mia improvvisa gioia.

"Oh, è fantastico. Vero, Eva?" mi chiese lo zio Richard, ed io annuii.

"Come si chiama?"

"Non penso ci sia un nome vero e proprio per questo fenomeno" risposi alla domanda di Danny.

"Esatto! Succede raramente durante l'anno, quando sulla costa centrale della California, davanti questo grande lago, si radunano centinaia di cavalli selvaggi" spiegò l'uomo al mio fianco.

"È uno spettacolo, davvero" commentai, tenendo un sorriso sul volto, che svanì quando Cole parlò.

"Evangeline, non ti facevo una cowgirl" disse con il suo solito tono saccente.

𝐒𝐡𝐚𝐦𝐞𝐥𝐞𝐬𝐬┊𝘾𝙤𝙡𝙚 𝙒𝙖𝙡𝙩𝙚𝙧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora