xvi.

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{ fiori di campo }
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"Come procede?" chiesi a George, entrando in cucina.

"Beh, non mi era mai venuto così bene, vuoi assaggiare?" rispose, continuando a mescolare il composto.

"L'impasto dei cupcake? È ovvio!"

"Bene, sii sincera" mi porse il cucchiaio con un pò di impasto.
Spalancai gli occhi per la bontà di quest'ultimo.

"È stratosferico! Sa di... limone?" corrucciai le sopracciglia cercando di scoprire gli ingredienti.

"Quella è la parte facile, cos'altro c'è?"

"Mh... lavanda?"

"Complimenti! I ragazzi non indovinano mai" disse sorpreso.

"Non saremo mai pronti entro domani per questo matrimonio" annunciò Katherine, facendo il suo ingresso nella stanza, con una scatola piena di lanterne bianche.

"È tutto sotto controllo, stai tranquilla" la rassicurai, aiutandola con gli oggetti.
L'indomani si sarebbe svolto il matrimonio di Will e la sua fidanzata.

"Perché ho detto che potevamo farlo qui?" chiese retoricamente.

"Perché ce l'ha chiesto nostro figlio" rispose suo marito.

"Sì, lo so"

"E perché lo stanno organizzando Evangeline e Jackie" continuo George, facendomi un cenno con il capo.

"E ve ne sarò eternamente grata" disse la donna dai capelli rossi.

"Tranquilla. L'organizzazione è il nostro forte. Più di Jackie, ma sono molto brava a scegliere i design" feci un occhiolino, per poi prendere le lanterne
"Vado a posizionare questo fuori" li avvisai per poi uscire con il malloppo.

Cominciai a posizionare le lanterne, per decorare il portico all'ingresso della casa.

"Tutto bene?" sentii una voce.

"Certo. Jackie mi ha dato un sacco di cose da fare" abbozzai un sorriso
"Vogliamo che sia un matrimonio perfetto" continuai, voltandomi completamente verso la persona appena uscita.

"Lo sarà" sorrise, ed io annuii
"Comunque..." continuò dopo qualche secondo di silenzio, superandomi pronto ad andare via.

"Ti prepari per la partenza?" chiesi alludendo allo zainetto che teneva sulla spalla destra.

"A dire il vero, porto questo al signor C" si girò nuovamente, mostrandomi un foglio.

"Hai fatto il tema?" domandai mentre un sorriso si faceva spazio sul mio volto.

"Non mi dispiacerebbe essere promosso" ironizzò
"È un bel libro"

"Ci sei riuscito anche senza il mio aiuto, bravo" lo punzecchiai.

"Non sono mica stupido" mi diede un colpetto sul naso.

"Lo sembravi quando sei venuto in camera mia a chiedermi aiuto" gli diedi una spallata giocosa.

"Era una scusa per parlarti, dato che mi ignoravi" scrollò le spalle. Restai interdetta, di certo non mi aspettavo una risposta del genere.

"Beh, ora devo..." iniziai a guardarmi intorno, cercando di non far vedere il rossore spuntato sulle mie guance. Gli diedi le spalle, per prendere l'Ipad che si trovava sulla ringhiera, iniziando a controllare il resto delle cose che c'erano da fare, sulla lista.

𝐒𝐡𝐚𝐦𝐞𝐥𝐞𝐬𝐬┊𝘾𝙤𝙡𝙚 𝙒𝙖𝙡𝙩𝙚𝙧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora