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{ non ho bisogno di te}
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"Buongiorno! Oh, ciao Will" lo salutai vedendolo uscire dalla cucina, in pigiama. Cosa stava succedendo?

"Buondì, Evangeline" mi sorrise.

Scrollai il capo e mi diressi verso l'uscita della casa, raggiunsi gli altri che si trovavano fuori nel patio, ad osservare Cole entrare nella macchina insieme ad un ragazzo della squadra di football.

"Mi sa che oggi faccio io da autista" commentò Danny
"Chi ha le chiavi?" ci guardò.

"Io no" rispose Nathan.

"Ci ha lasciato le chiavi, vero?" il gemello del biondo, si guardò intorno. Alex ridacchiò mentre Jackie sbuffava.

"Che farabutto!" sospirai scendendo i pochi scalini.

Oltre quell'imprevisto, la giornata di scuola passò in fretta.
Nel pomeriggio andammo ad assistere alla gara di atletica di Jackie, che fortunatamente vinse e riuscì ad essere notata dall'osservatore Chapel Hill.

"Vai a chiamare Jackie? Abbiamo 45 minuti prima che la pista sia nostra" mi chiese Alex:
la ragazza dopo la competizione si era persa negli spogliatoi probabilmente, mentre io insieme al suo fidanzato e Grace, la stavamo aspettando fuori scuola, pronti per andare al Mountain View, una sorta di sala giochi retrò con pista da bowling.

"Io vado, ma tu nascondi quel coso imbarazzante, ti prego" commentai indicando il guantone gigante per fare tifo, con scritto al di sopra TEAM JACKIE
"Anzi, rettifico: brucialo!" esclamai.

"Ma è così carino..." lo guardò fingendosi dispiaciuto.

"Quanto un pugno in un occhio" lo corressi, varcando l'ingresso della struttura, per chiamare Jackie.

"Evangeline! Menomale che sei qui" mi sentì nominare, prima di entrare negli spogliatoi.

"Signor Choudhry, posso aiutarla?" sorrisi al professore.

"Cole non ha finito il tema, puoi dargli questo compito per dei crediti extra? È per gli studenti che ne hanno bisogno" mi porse una busta di carta gialla.

"Oh, è grave?" feci una smorfia. Addirittura compito per crediti extra? Quel ragazzo stava avendo davvero un brutto crollo.

"Diciamo che un aiuto gli farebbe bene"

"D'accordo, glielo darò. Grazie" presi l'oggetto tra le mani.

"Grazie a te! E congratulazioni a Jackie per la vittoria" disse l'uomo.

"La ringrazio" una terza voce si intromise
"Mi cercavi?"

"Pensavamo ti fossi persa negli spogliatoi! Dobbiamo muoverci. Arrivederci signor Choudhry!"

Nonostante il pomeriggio avessi sprecato tutte le mie energie nel bowling, vincendo addirittura, quella notte la passai completamente in bianco.

Per non parlare del fatto che in camera non c'erano bottigliette d'acqua, quindi fui anche costretta a scendere al piano di sotto per bere, ed evitare di morire di sete.

Dopo aver bevuto, uscendo dalla cucina vidi una luce proveniente dal salotto; diedi per scontato fosse Danny, quindi lo raggiunsi, trovando in realtà un Cole stravaccato e dormiente sul divano, che si era dimenticato di spegnere la televisione.

"Che bambinone" sussurrai scrollando il capo. Mi avvicinai al divano per prendere il telecomando, che teneva nella mano destra.

"Boooh!"

"Cole! Che paura!" sobbalzai quando, appena toccato l'oggetto, con la mano libera mi aveva afferrato il polso. Voleva ricreare qualche scena da film horror probabilmente.

"Faccio così paura?" ridacchiò tenendo gli occhi chiusi.

"Fai pena, più che altro" afferrai il telecomando e spensi la tivù. Adesso la luce era davvero fioca in quella stanza.

"Evangeline. Eva. Ivy. Fiocchettino è meglio" farfugliò. Io mi accigliai non capendo cosa stesse dicendo e mi avvicinai al suo viso, sentendo un odore forte di alcol mischiato a del fumo.

"Walter, hai bevuto e fumato? O devo chiamare un esorcista?"

"Lo sai che ogni tanto sei simpatica?" constatò, tenendo sempre quel mezzo sorrisetto.

"Lo sono sempre, idiota" gli diedi un colpetto sulla fronte. Lui arricciò il naso, mettendo il broncio. Sembrava un bambino capriccioso
"Ti prendo un aspirina, aspetta qui" lo avvisai per poi preparare la medicina e portargliela.

"Tieni. E mettiti dritto!" lo aiutai a mettersi in una posizione decente.

"Saresti una brava babysitter" disse prima di bere tutto d'un sorso.

"Magari di bambini e non di ubriaconi" mi sedetti accanto a lui: il sonno ormai era svanito del tutto.

"Non sono un ubriacone. È colpa tua" mi porse il bicchiere vuoto. Mi girai e lo guardai male, prendendo l'oggetto, posandolo sul tavolino.

"Cosa c'entro io?" chiesi, curiosa di sapere cosa c'entrassi con la sua sete di alcolici.

"Hai incasinato la mia testa. Sei esasperante" si alzò barcollando. Mi misi in piedi anche io, e lo aiutai a non cadere, sorreggendolo con la forza che avevo.

Non era in grado di intendere e di volere in quel momento, e nonostante in quei giorni si stesse comportando male, non potevo negargli aiuto.

"Ti sei infiltrata in ogni angolo dei miei pensieri" sussurrò al mio orecchio. Un brivido mi percorse la spina dorsale, e per un attimo restai interdetta
"Non riesco a farti uscire. Mi dai fastidio, non ti sopporto" continuò poggiando la sua testa sulla mia spalla.

"Cole, sei ubriaco. Stai zitto" lo ammonì. Da sobrio non avrebbe mai detto una cosa del genere, era tutta colpa dell'alcol. Non pensava quelle cose davvero.
"Ti porto sopra, andiamo" lo presi per il braccio e feci per iniziare a camminare.

"No, restiamo qua" si impuntò, guardandomi, e dalla poca luce che c'era, riuscì ad intravedere comunque i suoi occhi arrossati.

"Cole, io voglio aiutarti. È tardi, andiamo" provai a convincerlo. Lui si scostò, passandosi una mano sul viso e dirigendosi da solo verso le scale, iniziando a salire lentamente
"Vuoi una mano?" gli chiesi con tono pacato, seguendolo. Non volevo rischiare di svegliare qualcuno.

"No, non ho bisogno di te" disse ormai quando eravamo arrivati al piano di sopra. Io annuii, indecisa su cosa dire e fare.

"D'accordo, notte Cole" gli dissi, pronta ad andare nella mia stanza. Ma me lo impedì bloccandomi, afferrandomi il polso.

"Evangeline?" pronunciò il mio nome guardandomi negli occhi
"Stavo mentendo" bisbigliò. Lo guardai confusa, non capendo.

"In che senso stavi mentendo?" domandai inclinando il capo; lui lasciò la presa, e dopo un'ultima occhiata, se ne andò nella sua stanza, chiudendosi la porta alle spalle, lasciandomi sola con tantissimi punti interrogativi.

L'unica cosa certa, era che avere a che fare con un Cole ubriaco era più difficile del previsto. Non avrei voluto averci a che fare una seconda volta. Una bastava e avanzava.
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cole ubriaco spilla solo verità!
capitolo breve ma non preoccupatevi, con il prossimo rimedierò :P
fatemi sapere cosa ne pensate e se il capitolo vi è piaciuto lasciate una stellina <33

𝐒𝐡𝐚𝐦𝐞𝐥𝐞𝐬𝐬┊𝘾𝙤𝙡𝙚 𝙒𝙖𝙡𝙩𝙚𝙧 Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora