CAPITOLO QUATTRO

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"Ti dico il mio segreto, è molto semplice: non si vede che col cuore, l'essenziale é invisibile agli occhi"

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Becky's pov

Eravamo davanti alla porta.
Lì, ferme, come due perfette sceme.
<<Vuoi muoverti? Non ho tutto il pomeriggio, sai?>> dissi con molta calma.
Ma si, lo sapevo che Anya era cotta di Damian, per non parlare di lui,poi!
Insomma, vedetemi un po' come il narratore di questa storia...perchė, dai, sappiamo tutti come andrà a finire..

O forse no?

<<La porta é interessante, vero Anya?>>
<< Potrei guardarla per ore. Guarda che bel legno..>>
Mai visto nessuno piú cotto di questa ragazza...
<<Quindi tu e Damian siete solo amici...>>
<< Certo>>
<<Allora che aspetti? Suona il campanello! Che male c'é nel far visita ad un amico?>> le dissi sorridendo. Non sa proprio mentire...
<< Sei perfida, Becky>>disse mentre si accingeva a suonare.

*Driiiiiin!!!*

Due, tre secondi. E nessuno sembrava rispondere.
<< M-magari non ci sono..>> disse Anya con speranza iniziando ad andarsene.
<< Che c'é?>>
E ovviamente ad aprire é lui..un classico.
<< Ah...ciao pervertito...>>
No...se fosse un classico la ragazza non risponderebbe cosí.
Ma questa é una storia mai raccontata.
<< Idiota, che ci fai qui?>>
Anya si giró verso di me.
<< Becky, ma perché siamo qui?>>
Giusto, perché?
Una sola parola.....boh.

<< Boh>> risposi.
<< Cioé...voi non sapete neanche perché siete qui? O mamma mia...>>
<< Potremo fare i compiti insieme>>
Brava ragazza, vai cosí!
<< Oh, non penso, sai?>> disse Damian e fece per andarsene, ma Anya lo blocco con un braccio.
<< Che c'é secondogenito, hai paura?>>
<< Paura di te? Non credo proprio..>>
<< E invece io dico che sei spaventato>> continuò Anya senza mai smettere di guardarlo << Non sei d'accordo?>>
<< Ma che problemi hai?>>
Anya lo guardó sorridendo.

<<Semplicemente so cosa stai pensando>>

Anya's pov

No.
No, non so davvero cosa sta pensando.
Ho promesso di non farlo piú.
E io le mantengo le promesse, peró...

Che male c'é?
Che male c'é nel voler giocare un po'?
Si, ho preso da mia madre.

<< C-cosa?>>
É in difficoltá...credo di non averlo mai visto cosí...
<<Qualche problema?>> chiesi.
<< ...Entrate>>
Ho vinto! Che bella sensazione...
Becky mi guardò come se fossi pazza ma allo stesso tempo con ammirazione.
É che...

Fare sempre le stesse cose é noioso...
e se questa storia fosse diversa dalle altre?

La casa di Damian era davvero grande. Le pareti erano in pietra, c'era anche un camino. L'atmosfera era quella di una baita di montagna di lusso...era bellissimo.
<< Secondogenito, ma tu vivi davvero qui?>>
<< No, vivo sotto un ponte.>>
<< Il tuo habitat naturale,immagino>>
Damian mi guardò malissimo.
<<Davvero, perché accidenti siete qui?>>
<< É che Anya aveva cosí tanta voglia di vederti.. e beh, non potevo dirle di no>>
Ovviamente era stata Becky a parlare.
<< Ti lascio ai tuoi film mentali, Becky. La parola " mancare" e "Damian" non possono stare nella stessa frase...>>
<< Ci penso io>> disse Damian << Becky, in camera mia c'é anche Andrew..se vuoi..>>
<<Bella gente, stare con voi é stato bello, ma ora devo andare...usate i preservativi!>> e si dileguó.
<< Non commenti, idiota? Sai cosa vuol dire quella parola...vero?>>
<< Grazie a te si, purtroppo>>
<< Ah...ripeto, non commenti?>>
<< Ti dico la veritá...non mi dispiacerebbe...>>

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