Capitolo 1

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ELISA'S POV

"«Amore, spegni le candeline!» Mi urlò mia mamma, davanti a me con la telecamera pronta a scattare l'ennesima foto ricordo. Soffiai e spensi tutte le quindici candeline ad indicare la mia età. Gli invitati applaudirono, ed io accennai un mezzo sorriso. «Tagliamo la torta!» Affermò mia mamma battendo le mani emozionata. Si avvicinò al tavolo ed iniziò a servire me, poi tutti gli altri. Mi alzai dal tavolo, la folla che si era creata mi stava soffocando.

«Ehi, Ely!» Sentii dire in lontananza mentre mi stavo allontanando. «Tom!» Posai la torta su una mensola difianco a me per avere le mani libere. Il ragazzo mi prese dai fianchi e mi diede un bacio. «Auguri...» Mi disse, facendo un sorrisetto. «Grazie. Sono emozionata per stasera!» Confessai, guardandolo negli occhi. Quella sera saremmo dovuti uscire per andare ad un ristorante. «Anche io!» Sorrisi e lo presi per mano. «Andiamo in giardino?» Gli chiesi. Lui annuì.

Ci dirigemmo verso il piccolo giardinetto di casa mia, l'avevamo appena sistemato. C'erano due panchine ed una fontanella a sinistra, invece a destra c'erano tre alberi che sostenevano un tentativo mio e di mio padre di fare una casa sull'albero. Era più una piattaforma di legno in realtà ed era lì da molto tempo, ma l'avevamo sistemata e pulita di recente. Sopra di essa c'erano alcuni cuscini ed un materasso per renderla più comoda. «Vieni!» Dissi invitando Tom a salirci sopra con me. «Arrivo!» Lo aiutai a salire, visto che la sua maglia gigantesca si era impigliata in una fessura del legno.

Mi appoggiai al fusto di uno degli alberi, a cui avevo appoggiato un cuscino più lungo per non essere scomoda. Tom mi aprì le gambe e ci si mise in mezzo a pancia in sù, guardando le fronde degli alberi. «A cosa pensi?» Chiesi, vedendolo guardare i rami pensieroso. «Sta sera ti voglio fare una sorpresa, i tuoi quindici anni vanno festeggiati.» Sorrisi alle sue parole, che sorpresa sarebbe mai potuta essere? «Ely?» Mi chiamò lui. «Si?» «Stasera scopiamo? Dai ti pregoo, è da cinque mesi che stiamo insieme.»

Fece il segno della preghiera con le mani, «Tom... Ma lo sai bene che sono...» Dissi non finendo la frase, sperando che lui si ricordasse quello che gli avevo detto la prima volta che me lo chiese. «Si, vergine, lo so. Ma quindi? Pure io lo ero eh.» «Non sono pronta.» Lui si alzò e si mise di fianco a me. Non lo guardai, cercai di evitare il suo sguardo. «Ely, guardami.» Girai il volto verso di lui. «Non è niente di che, e poi è con me!» Ci riflettei su, effettivamente era lo stesso ragazzo che baciavo da mesi. «Forse...» Esordii infine, con un piccolo sorriso.

«Ce l'abbiamo fatta! Grazie Gesù! Da oggi non bestemmio più!" Urlò guardando il cielo. Ridacchiai. «Dai, scendiamo. Bill c'è?» Tom annuì, io scesi e presi la torta, ancora completamente intatta tra l'altro. Il ragazzo fece lo stesso e mi chiese «Non la vuoi?» «Non mi và.» Forse poteva sembrare stupido, ma se davvero avremmo dovuto farlo volevo essere il più perfetta e magra possibile, anche se mi aveva già vista anche in costume da bagno. Prese il piattino dalle mani e iniziò a mangiare. Vidi Bill che mi cercava tra la gente.

«Bill!» Gli urlai alzando una mano per farmi vedere. «Elyyyyy! La mia festeggiata preferita!» Disse correndo verso di me. «Avete già scopato? Ti cerco da mezz'ora! Tom mi aveva detto che te lo chiedeva, ma per dopo.» Disse con nonchalance, con mio padre a qualche metro, che sembrava aver anche sentito. Gli tappai la bocca subito. «Bill! Non urlare!» «Ok, ok...» Tom in tutto questo continuava a mangiare guardandoci. «Ma quindi te l'ha già chiesto?» Disse sussurrando dopo essersi liberato dalla mia mano. «Si, ho accettato, più o meno. Ho detto forse.» Bill annuì.

«Divertitevi,» Disse rivolgendosi a Tom. «MA» Alzò un dito come per raccomandarsi, «Non farmela ritrovare in carrozzina che poi domani dobbiamo andare al centro commerciale.» Sembrava che si fosse dimenticato che ero là. «Ehi! Guarda che sono ancora qua!» Gli ricordai. «Oh si, si. Lo so. Volevo solo avvertirlo.» Mi diede una pacca sulla spalla e se ne andò. «Andate al centro commerciale senza di me?» «Stupido.»

Ciondolo- Tom Kaulitz Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora