Il primo giorno di scuola era finalmente arrivato.

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La sveglia suonò alle sette in punto, e Herit si alzò di scatto dal letto. Non voleva arrivare in ritardo, considerando il lungo viaggio che l'aspettava. Si preparò in fretta, indossando la solita tuta intera bianca e una felpa blu. Si prese un momento di tranquillità per truccarsi con cura: usò una matita nera e dell'eyeliner evidenziando i suoi grandi occhi da falco, chiari come il cielo, oltre alla sua identità culturale. Era carina, non particolare bella, anche se a lei non importava molto del suo aspetto, sapeva che era importante fare una buona impressione. Guardò per un attimo il suo pettine pick comb, la sua attenzione ritornò allo specchio mentre si accarezzò la voluminosa chioma crespa. Sbuffando uscì dalla stanza prendendo il proprio zaino. Forse un giorno troverà la voglia, il tempo e la pazienza di stare dietro ai propri capelli; ma non era questo il giorno.

Herit era la figlia dell'attuale faraone, il dio del cielo e della protezione. Suo nonno era stato un importante faraone, il re della Duat. Discendente di una dinastia potente, era la prossima al trono, e tutti si aspettavano molto da lei. Ma Herit non era interessata alla politica o alla religione, lei voleva solo divertirsi e fare amicizia. Era molto energica, ingenua e brava in vari sport. Le piaceva correre, saltare, lanciare, combattere e... volare! Beh, quando le sue ali divine si manifestavano e lo permettevano. Era sempre stato un evento raro, le era successo da piccola a causa di forti emozioni e un paio di volte in situazioni di pericolo. Era sempre sorridente e ottimista, e non si lasciava scoraggiare facilmente dalle difficoltà.
Herit uscì dalla sua camera e andò a salutare i suoi genitori, che erano già in salotto. Saltò addosso al padre e gli diede un bacio sulla guancia.

"Oh! Come sta la mia piccola? Sei pronta per il primo giorno di scuola?" chiese il padre con orgoglio mentre ricambiava l'abbraccio.

"Sto benissimo! E sì, sono prontissima! Ma adesso devo assolutamente andare--" rispose Herit con entusiasmo, ma venne interrotta dalla prima moglie di suo padre.

"Fai attenzione, mi raccomando..." disse con preoccupazione.

"Sì, sì, certo, non ti preoccupare--" rispose Herit, ma venne interrotta dalla seconda moglie di suo padre che le porse un sacchetto.

"Ti ho preparato qualche snack per il viaggio" disse con affetto.

"Grazie, grazie, adesso devo proprio andare!" esclamò Herit saltellando sul posto per prepararsi a uscire di casa di corsa.

"Vi voglio bene!" disse Herit prima di percorrere di corsa il lungo corridoio che portava all'uscita principale, ignorando tutte le persone intorno a lei.
Era fatta così, quando doveva concentrarsi su qualcosa lo faceva al massimo, senza badare troppo al mondo intorno a sé.

"Aspetta, Herit! Sei sicura di aver preso tutto? Hai preso il tuo pettine, vero?" chiese la prima moglie.

Ci fu un momento di silenzio, poi il padre scoppiò a ridere.

"Sicuramente avrà dimenticato qualcosa!"

Nel frattempo, Herit, uscita dal palazzo, si fiondò entusiasta verso i suoi compagni di avventura: i suoi cugini Kabast e Imykek.

Kabast era la figlia di una potente dea della maternità, danza e del canto. Era una ragazza bellissima, con i capelli sempre piastrati alla perfezione, gli occhi verdi da gatto. Era un'influencer molto seguita a scuola, con migliaia di follower, una di quelle con la frase "safe place <3" in bio e video motivazionali sul movimento "body positivity". Si prendeva sempre cura degli altri. Era gentile, generosa e intelligente. Le piaceva passare il tempo con i propri amici e amici di amici, cantare e ballare. Era sempre elegante e raffinata, e non si lasciava intimidire da nessuno.

Imykek era il figlio del signore della morte, lo aiutava sempre alla necropoli. Per lui, la propria bellezza era ancora un tesoro nascosto in una tomba sepolta, e per questo non si prendeva molto cura di sé. Era nato senza la parte del braccio destro, usava una bizzarra protesi magica che spesso non funzionava bene, indossava sempre vestiti larghi e con i suoi lunghi capelli ricci si faceva sempre un ciuffo che gli copriva l'occhio sinistro e parte del volto. Era molto chiuso ma amichevole, non parlava ma ascoltava attentamente. Era calmo, riflessivo e intelligente. Gli piaceva molto leggere libri su civiltà e culture diverse, soprattutto se parlano di donne e dee, l'arte della creazione con le statue e i rituali legati ad aiutare i defunti. Spesso si lasciava influenzare dagli altri.
I tre cugini erano molto uniti e andavano sempre d'accordo. Herit saltò addosso a Kabast per abbracciarla, ma stava quasi per farla cadere.

"Oh! Fai attenzione, tesoro, stavi per farmi cadere! Con queste scarpe alte è già difficile stare in piedi!" disse Kabast ridacchiando.

"Scusa, scusa, è che sono davvero eccitata per il primo giorno di scuola!" disse Herit mentre stringeva ancora di più Kabast.

"Wow, che bella coppia." commentò in modo sarcastico Imykek.

"Goditi lo spettacolo, che la cosa più bella che vedrai mai è... nulla con questo ciuffo che ti copre gli occhi!" disse scherzosamente Kabast prima di scompigliare i capelli a Imykek, che sbuffò provando ad allontanarsi.

I tre cugini salirono sul loro mezzo di trasporto: una barca volante. Era un veicolo di lusso, riservato solo ai membri della famiglia reale e per pochi eletti. Il viaggio fino alla scuola per divinità egizie era lungo e noioso, ma i tre cugini sapevano come passare il tempo. Kabast aprì il suo smartphone, iniziò a provare nuovi filtri, guardare gli ultimi trend e gossip, commentando le foto e i video dei suoi amici e facendo dirette. Imykek si mise delle cuffiette speciali fatte apposta per le sue orecchie da sciacallo. Herit aprì il suo zaino, e iniziò a mangiare i suoi snack e a condividerli con gli altri. Il viaggio durò diverse ore, e dovevano passare da una parte del Nilo all'altra, ma i tre cugini non si annoiarono mai. Chiacchierarono, scherzarono, si confidarono, si consigliarono. Erano una squadra affiatata, e si sostenevano a vicenda. Erano pronti ad affrontare la scuola, e le sue sfide.

Finalmente, la barca arrivò a destinazione. La scuola per divinità egizie era un imponente edificio, situato nella città chiamata Ipet-Sut, era contemporanea per rispettare le esigenze dei nuovi giovani studenti ma rispettava uno stile antico, con colonne, statue, geroglifici e altri simboli sacri. Era circondato da un grande giardino, dove crescevano piante sacre e fiorivano fiori di loto. Era frequentato dai figli e dalle figlie delle divinità egizie, che venivano qui per imparare la storia, la cultura, la religione e la magia del loro popolo o per alcuni parte delle loro origini. Dietro la struttura si trovava un grande dormitorio misto.
I tre cugini scesero dalla barca, e si guardarono intorno. Herit era entusiasta, si guardava intorno con gli occhi che le brillavano.

"C'è.. così tanta gente! È una mia impressione o ci sono molti semidei con origini diverse dalle nostre!?" Chiese Herit con curiosità mentre continuava ad analizzare da lontano gli studenti con uno stile più interessante.

Kabast ridacchiò e intenerita da Herit rispose "Si, l'ho notato anche io! È sempre un piacere vedere facce nuove."

Herit, che era rimasta indietro, saltò addosso ai suoi cugini appoggiando le braccia sulle loro spalle. "Ci credete che anche i nostri genitori hanno frequentato questa scuola!? Beh sicuramente era diversa. Quando l'hanno ricostruita? Oh! Dobbiamo assolutamente andare al dormitorio!"

Affermò Herit prima di prendere per mano Kabast e trascinarla via, Imykek guardò la scena divertito, ma prima che si allontanassero troppo Kabast gli prese la mano trascinando via anche lui.

Il primo giorno di scuola era finalmente arrivato, e tutto poteva succedere. E qualsiasi cosa sarebbe successa, loro l'avrebbero affrontata insieme, tutte e tre.

New Ennead High: L'eredità Divina Nell'era Moderna Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora