Capitolo IX - Uno strano dottore

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CAPITOLO IXuno strano dottore

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CAPITOLO IX
uno strano dottore

15 settembre 2021, mercoledì - San Diego, CA ■

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15 settembre 2021, mercoledì - San Diego, CA

Ashlynn vomitò nel gabinetto. Le dita sottili e pallide si strinsero con forza intorno ai bordi della tazza fredda, mentre tentava, con ogni fibra del suo essere, di non fare troppo rumore. L'alba, tiepida e dolce, era l'unica luce che rischiarava il bagnetto en suite della sua stanza, e tanto le bastava a non cadere ancora una volta preda della disperazione.

Ormai si trovava lì da oltre un quarto d'ora ad aspettare che i conati si placassero, che il suo corpo smettesse di tremare e che il suo cuore si calmasse, smettendo di scalpitare come un puledro impazzito. Ansimando e contando ogni respiro, si tenni forte ai bordi.

Era stato solo un incubo. Uno dei tanti che durante quei giorni, che fosse notte o pieno giorno, la perseguitavano. Erano passati mesi dal Disastro di Santa Monica Boulevard. Quasi quattordici lunghissimi mesi di adattamento alla sua nuova vita, a un mondo che continuava a scorrere mentre lei sembrava non riuscire ad andare avanti.

Ashlynn si concentrò sulla respirazione, come faceva quando si allenava: Inspirare dal naso, espirare dalla bocca. Ancora, e ancora, e ancora. Quando le sembrò che i conati si fossero calmati, si staccò dalla tazza e allungò una mano tremante fino allo sciacquone. Poi non andò granché lontano. Solo fino alla parete adiacente, vicino alla finestra socchiusa da cui poteva scorgere l'alba che sorgeva su La Jolla, dove la brezza settembrina poteva accarezzare il suo viso inumidito dalle lacrime e dal sudore. Appoggiò la testa al muro. "Sembra tutto così reale."

"Io sono reale." Pensò con cautela. Lei era reale. Era sopravvissuta al Disastro del 27 luglio 2020. Era viva.

Due colpi gentili sulla porta.

«Lynn?»

Noah non si era mosso. Era stato lui a strappare via Ashlynn da quell'incubo, anche se lei non aveva idea di come avesse fatto ad accorgersi del fatto che lei ne stesse avendo uno proprio in quel momento. E quando Ashlynn si era resa conto di non riuscire a vedere altro che oscurità intorno a sé, non appena il sudore freddo che le copriva le membra le era sembrato il sangue che aveva riempito la Santa Monica Boulevard quella notte, si era precipitata in bagno. E Noah non si era mosso.

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⏰ Ultimo aggiornamento: Aug 06 ⏰

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