• Capitolo V - Un picnic a Balboa Park •

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CAPITOLO VUn picnic a Balboa Park

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CAPITOLO V
Un picnic a Balboa Park.

14 settembre 2021, martedì — San Diego, CA ■

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14 settembre 2021, martedì — San Diego, CA

«Quanto tempo pensi che impiegherà tuo padre prima di impazzire per tutto il potere che si è ritrovato tra le mani all'improvviso?»

Seduta con le spalle premute contro il tronco dell'albero, Ashlynn impiegò qualche istante per processare il significato di quelle parole. "Ma che diavolo...?" con la fronte aggrottata, distolse l'attenzione dallo schermo del portatile che aveva davanti agli occhi, spostandola sulla ragazza di fronte a lei, seduta – o meglio, semisdraiata – sulla morbida coperta colorata che avevano steso sull'erba.

Julia Velasquez era l'unica figlia della sola Governante che la famiglia Jerome avesse mai avuto, ed era stata presentata ad Ashlynn tanto tempo prima da Doña Maria stessa, quando entrambe avevano a malapena nove anni e la famiglia Jerome abitava ancora a Los Angeles. Più bassa di Ashlynn di una decina di centimetri, con la pelle olivastra che sembrava baciata dal sole e gli occhi di un caldo color mogano, era un piccolo uragano chiassoso ed esuberante.

«Perché sei convinta che il potere darà alla testa di mio padre, Julia?» domandò Ashlynn, fissandola per un lungo istante prima di riabbassare lo sguardo sul portatile che Rebecca le aveva piazzato sulle ginocchia meno di dieci minuti prima, con la richiesta – la supplica – di correggere per lei il saggio breve che aveva scritto durante le vacanze estive. E fino a quel momento, Ashlynn era stata piuttosto brava a dividere la sua attenzione tra gli amici che erano con lei, gli aneddoti che si erano scambiati e il compito di francese di Rebecca.

In verità, sembrava essere più tranquilla del solito. Parlava con i suoi amici, poi si zittiva e una rughetta di concentrazione si apriva tra le sue sopracciglia mentre rileggeva una frase che doveva suonarle poco corretta. Schiacciava qualche pulsante sulla tastiera del pc di Rebecca, correggeva qui e lì, e poi ricominciava a parlare, ridacchiando di quando in quando in quella sua maniera silenziosa che le faceva tremare le spalle.

Julia fece una smorfia poco convinta. «Non è quello che succede con tutti gli uomini potenti?» domandò in tono ovvio.

Ashlynn sbuffò una risata serafica. «Non credo che sia così tanto potente, Julia. Essere il Governatore della California, non lo mette sullo stesso piano del Presidente degli Stati Uniti.» le fece notare, con noncuranza e senza prestarle troppa attenzione. Fece spallucce e tamburellò gentilmente le dita sulla tastiera del portatile. «Sono abbastanza sicura che se la caverà bene.»

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