PROLOGO

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Circa un anno prima: Verdun 13 novembre 1916

Cominciava ad albeggiare in lontananza, tingendo di un rosa brillante i picchi innevati non ancora coperti da uno strato di nuvole dense.
I pini, ondulavano placidamente cullati dal freddo pungente, spargendo il loro odore che contrastava all’innaturale puzzo di morte e sangue, mescolato a quello umido della terra circostante, causato dalla caduta di alcuni fiocchi che il terreno aveva immediatamente provveduto ad assorbire, rendendolo sempre più inagibile da percorrere.
L’inverno stava inesorabilmente avanzando, con il terminare del mese di novembre.
Il silenzio, rotto solo dall’avanzamento legnoso dei carri da soma, trasportatori di viveri -e purtroppo spesso anche cadaveri-, rindonda le forti correnti che si facevano strada nelle strette gole delle montagne.
Spesso, se li vento era a favore e si prestava cautamente attenzione, si poteva addirittura udire qualche parola -in ogni modo incomprensibile per la differenza della lingua- provenire dalla trincea opposta, sul fronte nemico, al di là della lunga e vasta terra di nessuno: un luogo nefasto e terrificante per ogni uomo, lastricato di corpi, bossoli, filo spinato e mine inesplose.
Un soldato, intorpidito dal freddo e stremato dall’alienante turno di guardia notturno, alzava gli occhi stanchi alla ricerca disperata di qualcuno che potesse dargli il cambio, mentre, appoggiato al muro fangoso della trincea, giocava nervosamente con le dita il misero e scarno pacchetto di sigarette di una marca francese.
Monsieur, avrebbe per caso un fiammifero nel suo taschino?》 L’ufficiale inglese, che si trovava lì nei dintorni per raggiungere un gruppo di suoi commilitoni, si ravanò nella sua uniforme invernale rattoppata fin troppe volte.
Sir, lei è un uomo fortunato, me ne avanza giusto uno, mi stavo proprio dirigendo a fare rifornimento: oggi sono arrivati gli approvvigionamenti per il mio squadrone.》
《Me ne compiaccio.》sorrise il francese curvando i suoi sottili baffetti mentre accendeva la sua meritata sigaretta.
《Da quanto tempo lei è qui?》Chiese il militare porgendo una boccata di tabacco all’inglese, che, sollevando il capo prese tra le dita la stecca.
《Da quando quei Kraut hanno messo piede a Verdun, perciò saranno oramai 9 mesi temo.》
Passò nuovamente la sigaretta al compagno, che ne prese un’altra boccata.
《Ha famiglia?》
A quella domanda, un sorriso amaro si dipinse sul volto del soldato:
《Purtroppo no, avrei voluto tanto sposarmi con la mia adorata Sóphie, ma la guerra ci ha lasciato in miseria, le avevo promesso una vita più che dignitosa, non mi sembrava il momento adatto, per di più non voglio di certo lasciare ai miei figli un paese dominato da quei Boche!》
Presero un’ulteriore boccata entrambi e, con attenzione, scivolarono entrambi sul terreno melmoso, sedendosi su degli appositi gradini scavati come sedie.
Il francese tirò fuori da tasca interna della sua giubba blu e rossa, una fotografia accuratamente piegata nella quale vi era ritratta una donna sorridente.
《Le ho promesso di tornare sano e salvo con dei fiori di montagna da piantare nel giardino della nostra casa》
L’inglese prese la piccola immagine e la studió sorridente.
Sir, non se la faccia scappare》
Ridiede la foto al compagno e si rigirò la sigaretta tra le dita, assaporandone nuovamente il tabacco prima di riprendere a parlare:
《Posso francamente confidarle un’informazione?》
Il francese annuí piano avvicinandosi incuriosito.
《Ho udito stamane dei superiori parlare a riguardo di alcuni telegrammi inviati oltreoceano: pare che gli americani stiano organizzando dei plotoni da spedire come rinforzo》
La sigaretta, ora ridotta ad un mozzicone finito, stava facendo cadere gli ultimi rimasugli di cenere sul suolo, sciogliendo i grumetti di neve semi-sciolta e attirando l’attenzione dei due soldati in una riflessione ponderata.
《Se è vero quello che dici allora può significare solo una cosa…》
《… sará questione di mesi prima che dichiarino guerra alla Germania.》
L’inglese si alzò con euforia
《Gli americani porteranno aiuti e nuove reclute, finalmente, avremo l’occasione concreta di avanzare e guadagnare terreno.》
《La guerra non durerà ancora per molto, me lo sento!》
Tutto si ammutolí in poche frazioni di secondo, anche il vento aveva cessato di tirare.
L’aria si era fatta come di vetro, e gli uomini si guardavano disorientati e confusi.
Un sergente di pattuglia riuscì solo ad urlare 《le gas, le gas, allez! Mettez votre masques
Poi sulla trincea di Verdun piombarono violenti attacchi, di quella che oramai era diventata una malsana e aberrante quotidianità.

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