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Yoongi's pov

Controllai l'ora nel telefono stropicciandomi gli occhi completamente stanco.

Quasi le due di notte...

Sbloccai lo schermo notando le 12 chiamate perse, risparmiate grazie al volume in silenzioso, del mio amico Jeongin.
Sospirai e iniziai a mettere in ordine lo studio per tornare a casa.
Probabilmente come tutte le volte ero l'unico ancora nell'edificio, essendo che gli altri uscivano prima.
Una volta fuori mi strinsi nella mia giacca di pelle nera, venendo colpito da una folata di vento freddo e iniziai a camminare per andare a casa.
Sospirai, continuando a pensare ai miei testi ancora incompleti, fino a quando non sentii dei rumori provenienti da una stradina buia.
Mi fermai rimanendo ad ascoltare attentamente, riuscendo a distinguere dei singhiozzi, come se qualcuno stesse piangendo.
Mi avvicinai silenziosamente per capire meglio, ma per sbaglio urtai il piede contro uno scatolone, facendo un po' di rumore e tornò il silenzio completo.

Yoongi: c'è qualcuno!?

Non ottenni risposta e scossai la testa confuso, chissà chi stava piangendo prima...
Mentre continuavo a farmi queste domande arrivai a casa mia, dove accesi le luci e mi sedetti subito sul mio amato divano rilassandomi.
Rimasi con gli occhi chiusi nella stessa posizione per qualche minuto, poi decisi di andare a letto, sapendo che la mattina dopo sarei dovuto tornare in studio.

~

Dopo poche ore, la mia sveglia suonò, ricordandomi che era già ora di svegliarmi anche se avevo dormito solo cinque misere orette.
Mi alzai da quel letto troppo comodo che faceva parte della mia vita e mi preparai lentamente per poi andare a lavoro.
Uscii di casa col telefono in mano, decidendomi finalmente di preoccuparmi delle chiamate perse del mio amico, chiamandolo.
Il telefono fece un paio di squilli ma non ottenni nessuna risposta, così riattaccai sospirando annoiato.

Mi chiama sempre e poi quando sono libero non risponde...

Continuai per il mio tragitto, passando per la piazzetta, piena di persone con buste piene di acquisti provenienti dai negozi li vicino.

Meow...

Sentii un debole miagolio dietro di me e mi bloccai girandomi, notando un piccolo gattino nero e bianco che mi seguiva curioso.
Accennai uno di quei sorrisi che ormai riservavo solo alla mia scrivania dopo aver composto una canzone decente e mi inchinai per accarezzarlo.
Quello che pochi sapevano, è che io, il ragazzo considerato dal cuore freddo e distaccato, mi sciolgo completamente alla vista dei gattini piccoli.
E lui è uno di questi.
Guardai con attenzione quel gattino tutto tremante e dallo sguardo spento, avvicinandomi cercando di non spaventarlo.

Yoongi: ehy piccolino cosa ci fai qua mh?

Avvicinai cauto una mano alla sua piccola testina, accarezzandola lentamente, mentre lo ascoltai subito fare le fusa a questo gesto.
Sorrisi e lo presi fra le mani, era molto leggero e aveva il pelo completamente bagnato.
Lo accarezzai un attimo e guardandolo triste gli accarezzai la codina.

Yoongi: vai piccolino, io non posso tenerti...

Mi abbassai nuovamente a terra e lo appoggiai sull'asfalto freddo, per poi rialzarmi e procedere spedito verso l'agenzia, continuando a pensare a quel gattino che mi aveva intenerito il cuore in pochi miseri secondi.
Chissà cosa avrebbero pensato i miei amici nel vedermi giocare con un gattino perdendo quei miei modi freddi...
La cosa che però non sapevo, è che qualcuno di molto sensibile aveva visto tutta la scena da lontano poco dopo aver pianto, e aveva preso una decisione.

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