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Rimasi con lui fra le braccia per molti minuti, fino a quando non si fu calmato del tutto e smise di piangere.
Cosa mi stava succedendo?
Io ragazzo dal cuore freddo e incapace di consolare, ero abbracciato a un ragazzino disperato...
Qualcosa in me era cambiato e anche se non riuscivo ad intuirne il motivo ero sicuro che nulla sarebbe stato mai come prima.
Appena si fu ripreso si staccò lentamente dalle mie braccia e gli raccolsi con il pollice una piccola lacrima ancora presente sul suo viso.

Yoongi: tranquillo... ci sono io con te ora...

Lo vidi sorridere appena, annuendo alle mie parole, come se per lui fossero un importante appiglio di sicurezza nella sua vita.
Dopo quel momento in cui lo ebbi consolato, realizzai che lo avevo tenuto fra le braccia proprio come se era un gattino, e sorrisi leggermente all'immagine di noi due poco prima abbracciati, che mi si stava formando nella testa.
Mi alzai dal letto prendendogli una maglietta pulita, nera, e andammo a fare colazione.
Fui felice che la mia scelta improvvisata dei cereali fosse perfetta per lui, dato che gli si illuminarono gli occhi appena li vide.
Mentre facevamo colazione, chiesi curioso alcune cose della sua vita, per sapere quanto avesse sofferto.
Mi raccontò del migliore amico, di sua madre, del padre abusivo...
Ogni parola iniziava a pesarmi sempre di più, come se tutto quello che gli era successo, lo avessi vissuto anche io in meno di mezz'ora.
Venni salvato dal campanello, che suonò, ma non feci in tempo a dire a Jimin di nascondersi che un tornado umano entrò in casa mia, avvolto in una miriade di buste.
Corsi in soggiorno per vedere chi fosse e notai subito un Jeongin sorridente di fianco ad una decina di sporte di plastica appoggiate sul mio divano.
Vidi anche una figura leggermente più bassa, dietro di lui, con le orecchie da coniglio e l'espressione confusa, come infastidito o intimorito da qualcosa presente nell'aria.

Yoongi: Jeongin potevi aspettare che aprissi io no?
Jeongin: e morire sotto il peso di quello che ho comprato? No.
Yoongi: e perché hai comprato così tanta roba?
Jeongin: per il mio nuovo cucciolo, Yoongi, ti presento Jungkook.

Si scostò di lato e osservai meglio il ragazzino silenzioso e intimorito che avevo notato poco prima.

Yoongi: un... ibrido?

Jeongin: un ibrido di coniglio, l'ho salvato una settimana fa da un negozio che li vendeva come prostitute.

Sorrisi e lo salutai, subito pensando a Jimin ancora in cucina.
Presi il mio amico sottobraccio e lo trascinai letteralmente dove si trovava il mio ospite, non vedendo l'ora di presentargli uno dei miei pochi veri amici.
Entrammo e non ebbi il tempo sufficiente per dire qualcosa, quei due si erano appena accorti della presenza dell'altro e negli occhi di entrambi vidi qualcosa di forte, unico e indissolubile.
Non chiesi nulla, perché quei due, erano già abbracciati.

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