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Mi avvicinai lentamente a lui mentre aspettavo una sua risposta alla mia domanda, che però non accennava ad arrivare.

Yoongi: sai parlare? 

Lo vidi annuire lentamente, ma era come se io stessi peggiorando la situazione, dato che sembrava volesse sparire cercando di stringersi maggiormente su stesso.
Ci pensai un attimo, mi sembrava così spaventato... piccolo... e inevitabilmente carino.
Non ero esperto, ma probabilmente era come semplicemente un gattino indifeso, che guardava con timore le persone che si avvicinavano.
Alzai una mano per accarezzargli la testa, ma la fermai a mezz'aria non appena vidi che girava il viso dal lato opposto chiudendo forte gli occhi, come se si aspettasse uno schiaffo.

Yoongi: ehy... non ti faccio del male... 

Gli dissi con un tono di voce basso e gentile, mentre finalmente ripresi a muovere la mano, appoggiandola sui suoi capelli.
Iniziai ad accarezzarglieli lentamente, sfiorando con gentilezza anche l'orecchio che spuntava li vicino, trovandolo estremamente soffice come quello dei gattini e sorrisi a quella somiglianza.
Ridonai con quelle carezze un poco di calore al ragazzo, che dopo pochi secondi iniziò a fare le fusa, facendomi sciogliere immediatamente il cuore non appena le ebbi sentite.

Yoongi: come ti chiami mh? 

Ripuntò nuovamente i suoi occhi insicuri sui miei, e aspettò qualche secondo prima di rispondere, forse indeciso se fidarsi di me o no.

?: J-jimin... 

Non so se rimasi più sorpreso dalla bellezza del nome o dal tono caldo, dolce e timido da lui utilizzato, ritrovandomi semplicemente ad annuire accennando un piccolo sorriso.

Yoongi: io sono Yoongi... 

Lo vidi tremare leggermente e si strinse di più su stesso, facendomi provare tenerezza e tristezza nell'osservarlo così.

Yoongi: ti va di venire a casa mia?

Questa domanda mi venne fuori spontanea, consapevole che sarebbe stato faticoso occuparsi di lui nei primi tempi.
Ma in fondo era per metà umano, quindi perché avrei dovuto lasciarlo al gelo dell'inverno su una strada bagnata?
Lessi nei suoi occhi puro stupore, come se non si aspettasse una proposta come la mia e negò velocemente con la testa.

Yoongi: perché no?

Gli chiesi gentilmente il perché di quel rifiuto, e lui abbassò la testa leggermente prima di rispondermi.

Jimin: h-ho paura...

Sorrisi, un sorriso sincero e pieno di dolcezza a quell'affermazione tanto carina.

Yoongi: non ti preoccupare, mi occupo io di te...

Alzò lo sguardo indeciso e inclinò la testa leggermente da un lato, la coda che si mosse leggermente.

Jimin: d-davvero?
Yoongi: si

E a quel punto pensai di trovarmi di fronte a qualcosa di magico, non appena mi sorrise.
Era come se con quel sorriso a me regalato, mi si fosse acceso qualcosa che avevo perso da tempo nel cuore, solo che non sapevo ancora cosa.

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