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Mi spostai quel poco per permettere a Jimin di alzarsi da terra.
Lo aiutai prendendolo per mano, constatando quanto fosse gelida e una volta in piedi lo osservai meglio.
Alto come me, faceva fatica a stare in piedi, dondolando leggermente probabilmente troppo debole.
Notai il modo in cui era vestito e mi stupii un poco, perché anche se erano indumenti inappropriati per la vita quotidiana, non gli stavano poi così male.
Indossava un top bianco e una giacchetta morbida con il pelo soffice azzurra.
Aveva dei pantaloncini veramente corti e stretti, e degli stivali neri.
La sua pelle nuda, bianca dal freddo risaltava tutto ed era semplicemente bellissimo.
Le gambe slanciate e snelle, gli addominali poco accennati ma comunque visibili...
Pensai subito che probabilmente, se era vestito così, poteva essere scappato da uno dei tanti club notturni, ma non ci pensai, aveva fatto bene.
Gli sorrisi un ultima volta e lo presi per mano, portandolo fuori da quella stradina.

Yoongi: seguimi

Mi seguì obbediente, come intimorito da una possibile punizione che mai sarebbe arrivata.
Camminava a testa bassa, e lo vidi più volte provare ad abbassare quel top per lui troppo corto cercando di coprirsi il più possibile.
Tutto il tragitto fino a casa mia lo percorremmo mano nella mano, guidandolo in modo che non si perdesse.
Davanti alla porta di casa gli lasciai la mano per prendere le chiavi, ma lo vidi indietreggiare lentamente, così mi voltai verso di lui confuso.

Jimin: n-no io non posso...
Yoongi: perché?
Jimin: mi farai del male anche tu...

Sospirai, cercando con la mente di capire che tipo di male avesse subito per avere così tanta paura.

Yoongi: stai tranquillo, io non faccio del male a nessuno... E poi casa mia è più sicura della strada...

Cercai di farlo ragionare, e alla fine si convinse, accettando una volta per tutte la mia offerta.
Aprii la porta e lo invitai ad entrare, chiudendo la porta dopo che fummo entrati entrambi.
A differenza dell'esterno, dentro casa era caldo, così mi tolsi velocemente la giacca di pelle.
Raggiunsi Jimin che aveva fatto qualche passo in direzione del soggiorno e gli misi una mano sulla schiena come per spronarlo a sedersi sul divano.
Si allontanò di scatto con un mugolio infastidito, guardandomi di nuovo con occhi impauriti.
Non capii il motivo e mi limitai a fissarlo con un espressione confusa.
Non disse nulla, così lasciai perdere e mentre si sedeva sul divano andai a prendergli dei vestiti puliti e asciutti.
Dopo qualche minuto, tornai in soggiorno con il cambio, e mi avvicinai a lui che si guardava le mani non molto a suo agio.

Yoongi: che ne dici se ora vai a farti una doccia, ti cambi e poi dormiamo?

Dopo questa proposta lo vidi annuire e gli indicai la porta del bagno.
Lui si alzò dal divano e andò in bagno, io mi sistemai meglio sulla poltrona e chiusi gli occhi, col solo intento di riposarmi qualche minuto mentre lo aspettavo.

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