6

63 18 11
                                    

Avevo appena chiuso gli occhi quando sentii Jimin da dentro il bagno fare qualche verso strano, come se stesse provando dolore.
Mi sembrava insolito, mi chiesi che cosa aveva quel ragazzo di tanto misterioso.
Da dove fosse scappato e chi era la sua famiglia, ma non riuscivo a trovare risposta.
Mi suonò il telefono e così sbloccai lo schermo, notando che Jeongin mi stava chiamando.
Risposi, leggermente annoiato.

Chiamata fra Yoongi e Jeongin

Yoongi: ma ciao, non hai meglio da fare che disturbare alle tre di notte?
Jeongin: No, e comunque se hai risposto vuol dire che stranamente sei sveglio.
Yoongi: si
Jeongin: e perché?
Yoongi: lunga storia
Jeongin: ho tempo per ascoltarla
Yoongi: fatti i cazzi tuoi.
Jeongin: ma io voglio sapere!!
Yoongi: non rompere il cazzo e vai a dormire ok?
Jeongin: sempre il solito... La prossima settimana vengo a trovarti ok?
Yoongi: ok
Jeongin: notte
Yoongi: notte cretino.

Fine chiamata

Chiusi la chiamata e mi misi in tasca il telefono, alzando appena lo sguardo quando sentii la porta del bagno aprirsi lentamente.
Questo era troppo da vedere però, e forse era colpa mia che avevo scelto dei vestiti troppo belli.
Un Jimin coi capelli leggermente bagnati, una t-shirt bianca e dei jeans neri... Era troppo.
La sua pelle aveva riacquistato colore e la coda che gli spuntava da sotto la maglietta si muoveva leggermente.
Mi rivolse un sorriso e si sedette di fianco a me.

Jimin: grazie Yoongi... Di tutto...
Yoongi: non ringraziare, dovevo

Risposi sinceramente, e il mio animo troppo sensibile per i gatti, era entrato in azione appena lo avevo visto.

Jimin: per... Per quanto posso restare?

Vidi l'incertezza nei suoi occhi e mi fece sorridere automaticamente per la sua ingenuità.

Yoongi: per sempre

La mia risposta era semplice, chiara e coincisa, talmente tanto che vidi la sua coda muoversi all'improvviso per la contentezza.

Jimin: davvero?
Yoongi: si, non preoccuparti

Ricambiò il mio sorriso, interrompendolo dopo poco a causa di uno sbadiglio.

Yoongi: andiamo a letto dai.

Mi alzai dal divano e lui mi seguì fino in camera, che avremmo dovuto condividere dato che avevo solo quella a disposizione.
Mi stesi sul letto e lo guardai mentre si stendeva dall'altro lato, cercando di starmi il più lontano possibile.
Non ci pensai molto, mi venne naturale, avvolsi un braccio attorno alla sua vita, trascinandolo più vicino a me, proprio come se fosse un gattino da accudire.
Lo sentii irrigidirsi per qualche attimo, ma si rilassò poco dopo, addormentandosi in qualche istante.
Continuai a fissarlo per qualche minuto prima di addormentarmi, incapace di distogliere lo sguardo.
Ero completamente perso per un ragazzino conosciuto da solo un'ora? Molto probabile.

Just a MEOWDove le storie prendono vita. Scoprilo ora