capitolo 20

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                È un vero peccato
Che impariamo le lezioni della vita solo quando
non ci servono più.
(Oscar Wilde)

E mattina presto, una mattina fredda e silenziosa direi. penso mentre guardo fuori dalla finestra, con una tazza di tè caldo tra le mani, la professoressa mcgranitt parlare con silente in modo sospetto,

Ce qualcosa che devo sapere, i loro sguardi sono così preoccupati, nascondono qualcosa, lo notò dalla mano tremolante della mcgranitt,

Percepisco da qui il suo sussurrare a denti stretti,

E nel mentre provo a leggere il loro labiale da qui, ed e come se li sentissi.

Il rumore della porta del bagno mi distrae, mi volto ed è semplicemente lui, con i ricci scompigliati a petto nudo e i pantaloni della tuta, amo le sue cicatrici lo rendono unico, in particolare una a forma di X sul lato destro del petto.

incontro il suo sguardo e passa come se niente fosse, sfoggiando la sua sicurezza in ogni suo movimento, e dannatamente attraente e possente.

Lui non ha fatto le valige, perciò prende i vestiti sparsi, e indossa una felpa nera,

《E presto, perché sei già sveglia?》dice venendo verso di me con le braccia incrociate che risaltano i suoi muscoli.

Mi volto,

《Emh..non lo so》borbotto e abbassa il capo all'altezza del mio, alzo lo sguardo e incrocio il suo.

《Lo sento, sei in ansia》indovina, "sospira" dondoleggiando il suo capo,

《C-come hai?..》balbetto,

《Fai così quando sei in ansia o stai per piangere》mi indica qualcosa con lo sguardo ma no capisco,

《Cosi come?》li domando confusa, mi indica la faccia precisamente le mie labbra,

《Le mordi nervosamente, cercando di nascondere le tue espressioni》aggrotolo le sopraciglia, e smetto di farlo, mi incastro tra i suoi occhi castano scuro, l'effetto che mi fa il suo sguardo, ancora non lo capisco.

《Bene, si e fatto tardi》distolgo lo sguardo e lo sorpasso,

《Dove vai, sono ancora le 5:00 del mattino.》risponde provando a trattenermi,

《Ecco..devo-devo fare una cosa, o almeno. devo guardare una cosa.》chiudo la porta dietro di me uscendo e mi incammino tra i corridoi,

Fino ad arrivare alla porta che mi interessa.

Mi guardo attorno in fretta dopo di che mi abbasso e porto lo sguardo sulla maniglia.

Ci sono delle impronte.

Ricordo Gazza aveva un fazzoletto tra le mani quando e uscito da li.

Non può esser stato lui, eppure lui e l'unico incaricato per entrare ed uscire 3 volte al giorno.

Se ha utilizzato un fazzoletto la prima volta lo avrà usato anche il resto delle volte la domanda che mi pongo è...perché? Perche ha utilizzato un fazzoletto, per non rilasciare impronte?

Si Aspettavano che qualcuno sarebbe entrato?

Chi? Chi oltre me avrebbe provato ad entrare qui?

Qualcuno che vuole sapere?

Ho magari qualcuno che vuole distruggere le prove?

Beccato.

Ora non le vedo bene, mi servirebbe una luce UV che sfortunatamente non ho.

allora sei tu? // Mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora