capitolo 14

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Arrivo in camera.
Mi faccio una doccia, esco vado davanti allo specchio, e mi metto l'intimo,

Mi inizio ad asciugare i capelli, davanti allo specchio, Poggio il phon sul davanzale di fianco al lavandino e noto una ferita sul mio fianco quasi sulla pancia,

Ci passo un dito sopra eh...ah fa male,

Sussulto leggermente sentendo una mano sull'altro mio fianco, alzo lo sguardo allo specchio, ed e lui dietro di me, che mi accarezza l'altro fianco, e guarda la ferita mentre l'accarezza, mi giro di scatto,

Poggiando le mani dietro di me sul lavandino, vedendolo di fronte,

《C-come e quando sei entrato》dico in fretta

《Non ha importanza, sono stato io?》mi domanda guardandomi il fianco, sembra un po' dispiaciuto,

Lo copro con una mano,《non sono affari tuoi》lo guardo, per pochi secondi non fiatiamo e ci guardiamo, secondi che sembrano un eternità, decido di interrompere quello sguardo, a cui avrei potuto dire di sì a qualsiasi cosa,

《Esci》li dico mi sento a disagio sono solo in intimo, non voglio che si accorga delle mie braccia, allora le stringo tra loro, porto le mani sulle braccia,

《Sono seria esci》pultroppo, il mio sguardo cade sulle sue labbra, sono un un'imbecille, perche lo nota, e alza un un'angolo della sua bocca, e il suo sguardo cambia,

Si avvicina alle mie labbra, e oddio voglio così tanto che le nostre labbra si uniscano ma... no, non posso lasciarmi andare a lui con un solo sguardo,

Alterna lo sguardo dalle labbra agli occhi, vorrei lasciarmi andare tra le sue braccia, fidarmi di lui, darmi tra le sue mani, ma lui è il diavolo in persona, e forse l'ultima persona di cui ci si può fidare, eppure, il mio corpo risponde hai suoi comandi, e come se lo comandasse completamente.

Si avvicina al mio orecchio e sussurra,

《So che muori dalla voglia di baciarmi.》i brividi mi percorro tutta la schiena come dei dannati, si allontana leggermente, non so per quanto le mie gambe possano reggere,

Deglutisco, prendo coraggio, lo guardo e mi avvicino,

《E io so, che l'unica persona in questa stanza che muore dalla voglia di farlo, sei proprio tu.》dico sicura quest'ultima

Mi guarda alzando le sopracciglia.

《Solo io?》sorride dicendolo.

《Si.》dico "convinta".

Si avvicina con aria sicura, allora indietreggio, quasi poggiando il mio didietro sopra il lavandino...

Poggia le mani sul lavandino dietro di me, tra le mia braccia e i miei fianchi "bloccandomi" con le sue spalle possenti che oscurano la vista da tutto il resto alzo lo sguardo sui suoi occhi,

《Togliti Sei ubriaco, Puzzi di alcool.》scuoto la testa in segno di negazione

《Sta tranquilla posso metterti a novanta a occhi chiusi, non ho bisogno di essere lucido.》risponde con la solita aria da arrogante, rimango sconcertata, ma imbarazzata allo stesso tempo,

<<pensi che te lo permetterei così facilmente>> alla mia risposta solleva le sopracciglia e fa un sorriso beffardo,

Si avvicina, fa sfiorare i nostri nasi, le nostre labbra si toccano leggermente per poi unirsi, poggio un braccio sul suo collo

e quando il bacio si fa più
intenso mi afferra da sotto sollevandomi, mi poggia sul lavandino, Si sfila in fretta la giacca e rimane in camicia e cravatta per poi afferrarmi la coscie con forza, e continuare a baciarmi, sento le sue dita stringere le mie cosce sussulto tra le sue labbra,

allora sei tu? // Mattheo riddleDove le storie prendono vita. Scoprilo ora