L'ultimo atto

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MrsButlerD


DISCLAIMER

La storia è puramente inventata, frutto della mia immaginazione e ogni diritto ad essa riguardante è di mia proprietà. Pertanto non è possibile spacciarla come vostra, pubblicarla altrove senza il mio consenso, utilizzarne stralci e/o contenuti vari.

Nel caso io scoprissi un utilizzo illecito della mia opera mi affiderò alle conseguenze del caso.

Per quanto riguarda questa storia in particolare, pur traendo ispirazione dalla realtà, ogni riferimento a persone/luoghi/fatti è puramente casuale.

TW: la presente opera contiene linguaggio volgare, ostile, scene di sesso, violenza e odio. Si consiglia la lettura a un pubblico adulto e consapevole.


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La notte era ormai inoltrata da un pezzo, volgeva addirittura al termine mentre qualcuno camminava nella campagna appena fuori il centro abitato

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La notte era ormai inoltrata da un pezzo, volgeva addirittura al termine mentre qualcuno camminava nella campagna appena fuori il centro abitato. Il buio dilagava lungo la strada sterrata e i rumori che si sentivano creavano una pace dei sensi come ben poche altre cose al mondo. I passi risuonavano attutiti dal terreno nel quale affondavano con leggerezza gli stivali e la punta del bastone da passeggio, che lo aiutava a sostenere il peso della nottata che si portava dietro, carica di collera e amarezza. Qualche abbaiare lontano ne destava l'attenzione, ma l'uomo non si voltava neanche a cercare la direzione da cui venivano i latrati: erano troppo distanti, troppo insignificanti per prestarvi del vero interesse. La sua mente vagava senza sosta, inoltrandosi nel fiume di ricordi che si affannavano uno dopo l'altro, impressi ai suoi occhi come fossero lì, davanti a lui, nitidi e limpidi. Poteva udire il vociare del bordello in cui era stato la sera prima, il puzzo d'alcol e di sesso sfrenato che, senza pudore, veniva consumato agli angoli di una sala angusta e lurida. Aveva il voltastomaco al solo pensiero, un ribollire di sangue che voleva scoppiare nelle vene oppure farsi strada con prepotenza per invadergli il cervello.

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