Parte 16

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raggiunta la porta la aprii feci entrare tom e dopo esserci entrata anche io la chiusi -si può sapere che cosa ti prende?!- chiesi furibonda -non ho niente moon, ora levati- disse cercando di spostarmi da davanti alla porta -tu non hai capito niente io sono Moon Stewart e quando chiedo una cosa è quella- dissi abbastanza irritata -senti io non sono un tuo cagniolino e quindi se ti dico che non ho niente, NON HO NIENTE!- disse venendomi in contro con occhi di sfida -non sembra da come ti atteggi, abbraccuo bill e ti arrabbi, mi prende in braccio stringi i pugni e metti il muso, che ti prende diamine- cosa gli stava succedendo era strano, ci conosevamo da poco non aveva nessun diritto di fare così -non ne ho la minima idea ok moon non sopporto di vedere te e mio fratello assieme, è così difficile?!- disse arrabbiato, sembrava dubbioso e incerto -be si è difficile, molto difficile ci conosciamo si e no da 7 ore e sembra che tu sia... geloso- dissi abbassando un pò la voce nell'ultima parola -io, geloso. nhaaa non voglio che mio fratello si affezioni a te tutto qui- disse abbassando la testa -guardami negli occhi e dimi perchè non vuoi che tuo fratello si affezioni a me- tom mi igniorò completamente continuando a guardare in un'altra parte della stanza a me sconosciuta -TOM! GUARDAMI NEGLI OCCHI!-  alzò il capo e rivelò i suoi occhi e rispecchiato in essi vidi una ragaza molto elegante e nella mia testa si creò come un ricordo 

eravamo in una sala da ballo e                                                                                                                                      T: è un piacere conoscerla signiorina

disse prendendomi la mano e baciandomela in modo delicato, quel tocco mi fece rabbrividire

S: il piacere è mio signior kaulitz

che cosa era stato  non mi era mai successa una cos simile, guardai tom che sembrava avesse visto un fantasma -c..c..cosa è stato- mi chiese impaurito -non ne ho idea tom -tu hai visto quello che ho visto io- mi chiese ancora spaventato -penso di si, eravamo in una stanza da ballo e tu ti sei presentato come....un lord, sembravi una persona importante- lui annuì -tu sembravi una principessa- disse, ci sedemmo sul letto -sicuramente non è una cosa naturale- dissi io ancora scossa -su questo hai ragione- facemmo silenzio per una manciata di minuti e poi tom spezzò la tensione che c'era in quella stanza -non dobbiamo dirlo a nessuno, se ci risuccede quando siamo da soli, possiamo parlarne solo l'uno con l'altro- disse tom guardandomi -si, si hai ragione, non dobbiamo dirlo a nessuno se no ci rinchiuderebbero in una struttura psichiatrica- dissi per ironizzare un po -già- disse tom ridacchiando

Tornammo giù dove trovammo tutti preoccupati dato che quelli che a noi sembravano minuti in realtà erano state più o meno 2 ore -ma quanto ci avete messo- disse G preoccupata -ma dai G eravamo solo in camera a scambiarci 2 parole nulla di che- dissi io ridacchiando pe la sua faccia -si bhe non voglio sapere di cosa avete parlato- disse J guardandomi in modo malizioso -tu sei sempre la solita vero- dissi dandole un pugnietto amichevole sulla spalla -mi conosci da una vita,, sai come sono fatta- disse ricambiando il gesto che avevo fatto poco prima io -allora il pranzo è pronto quindi noi andremmo volentieri a mangiare- disse bill sfoggando un sorriso a 32 denti -ok voi andate io vi raggiungo più tardi- dissi recandomi verso la camera -no! Moon torna qui, non ricominciare con la stessa stronzata- disse G guardandomi molto seriamente mentre sul volto dei ragazzi riconobbi subito uno sguardo di incomprensione misto ad uno di preoccupazione, il che mi fece andare completamente in crisi -G stai calma è passato , solo che non ho molta fame, durante la pausa a scuola ho mangiato un panino con l'affettato quindi ho mangiato- raccontai una bugia perchè non volevo che tornassero a preoccuparsi per me, era ingiusto, i miei problemi erano miei e di ness'un altro -va bene ma solo per questa volta, promettimelo- disse G con uno sguardo supplicevole -ok te lo prometto- dissi dandole un abbraccio forte alla qale dopo quakche secondo si aggiunse anche J 

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Moon andò in camera mentre le ragazze scortarono me, bill, georg e gustav in sala da pranzo.         Una volta seduti mi venne spontaneo fare una domanda alle ragazze che stavano beatamente mangiando il loro piatto di pasta al sugo -G perchè ti sei preoccupata così tanto quando Moon ha detto che non voleva mangiare?- la ragazza si strozzo con uno spaghetto e dopo aver bevuto un bicchiere d'acqua per riprendere fiato mi rispose -io non posso dirtelo, Te lo dirà Moon quando sarà il momento giusto- cosa significavail momento giusto, questa cosa mi puzzava e anche molto 

                                                                                      


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