14 - Primo

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Dopo altri trenta minuti, Louis è alla stazione e Harry è sollevato dal fatto che possa finalmente andare a casa. O, forse da Louis, ma dopo.

"Louis! Grazie tante per essere venuto!" Harry corre e lo abbraccia. Il moro è preso un po' alla sprovvista, ma presto anche lui ricambia l'abbraccio.

"Non potevo lasciarti qui, vero?"

"Beh, tecnicam-"

"No, non rovinare il momento." Louis sorride mentre poggia le dita sulle labbra del ragazzo per zittirlo. "Okay, andiamo."

"Okay." il riccio sorride affettuosamente.

Prima di andare via, Harry lascia delle informazioni al receptionista. Ovviamente vuole essere contattato quando verrà trovata l'auto.

Dopo sono sulla strada del ritorno. Harry incomincia il gioco dell'alfabeto e Louis si unisce presto alle sue buffonate infantili. Ciò fa passare più in fretta il tempo o almeno sembra. Sono tornati a Londra senza neanche accorgersene.

"Vuoi venire al nostro appuntamento adesso?" domanda il riccio sfacciatamente, Louis è preso alla sprovvista.

"Adesso?"

"Adesso."

"Non sono pronto per niente! Indosso semplicemente una tuta e questo beanie sta coprendo i miei orribili e disordinati capelli." dichiara il moro puntando il cappello.

"Sei bello con qualsiasi cosa. Ma, sai, saresti meglio anche senza niente." Harry fa un occhiolino e, se Louis non stesse guidando, avrebbe schiaffeggiato il ragazzo più piccolo. "Ma seriamente, non andremo da qualche parte eccessiva. La tuta ti sta perfettamente e puoi toglierti qualsiasi cosa."

"Oh, okay." dice Louis, senza togliere gli occhi dalla strada. Non riesce proprio a nascondere le sue guance arrossate.

"Accosta."

"Cosa?"

"Accosta."

"Ti ho sentito la prima volta, stupido." dice Louis, accostando.

"Allora perché dici cosa?" Harry sorride, uscendo dall'auto per andare al posto del guidatore. Non c'è niente che gli farà dire dove stanno andando ed eliminare l'elemento sorpresa.

"Non lo so. Forse sono io il vero stupido qui." Louis aggrotta la fronte.

"Tu dici?"

"Hey!"

Harry sogghigna quando il moro fa il broncio nel posto del passeggero. Harry pensa che sia estremamente carino quando fa il broncio. Louis chiede continuamente dove stanno andando, ma non glielo dirà.

"Come faccio a sapere che non stiamo andando da qualche parte tipo a qualche casa del sesso o roba del genere?"

"Non puoi." Harry fa un sorrisetto ma Louis sa che sta scherzando. Che stupido (dork)-er, pene della balena.

Infine arrivano alla sala giochi. Il moro sorride per la semplicità ed è felice che non siano andati in qualche eccessivo ristorante, come al "primo appuntamento" con Elaine. Ew.

Harry insiste per comprare i gettoni e, proprio come qualsiasi storia di un ragazza e un ragazzo che litigano per il conto al ristorante, Louis non glielo lascia fare - non subito. Alla fine il riccio ci riesce quando spinge i suoi soldi nella macchina. Poi, entrano nella vera sala giochi.

Flash e vari tipi di musica di videogiochi suonano allo stesso tempo. Le vere luci - tipo quelle del soffitto - sono spente, le uniche luci che ci sono provengono dai videogiochi. Louis nota immediatamente lo skee-ball in un angolo. Tira Harry con sé, verso i giochi.

YouTube ~ Larry StylinsonDove le storie prendono vita. Scoprilo ora