Sesto capitolo II parte

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" Allora dovresti impegnarti a non farti beccare. Non credi? " Curvò l'angolo delle sue labbra in un ghigno accattivante, quasi diabolico.

Distolsi lo sguardo. " Brividi di freddo " Buttai lì e mi morsi la lingua all'istante.
"È una comunissima reazione al freddo. " Iniziai a parlottare in preda al nervosismo.

Abbassò la testa e un suono sommesso, simile a uno sbuffo incontrollato e divertito, gli sfuggì dalle labbra. Affondò una mano nella tasca e, superandomi si avvicinò alla ringhiera in ferro e ne appoggiò la schiena sul bordo, ponendosi proprio dinanzi a me.

Mi sentii morire, e la morte non poté essere più bella.

Continuai con il mio soliloquio insensato e senza poterlo controllare, il timbro della mia voce prese ad abbassarsi non appena fissò i suoi occhi a mandorla nei miei e curvò l'angolo del suo labbro in un sorrisetto impudente mentre mi ascoltava farneticare
" contrazioni naturali. È il modo in cui il nostro corpo si riscald-. "

Abbassò la testa in uno scatto fulmineo e involontario.Rise appena

Si raschiò la gola, come a volersi dare una certa compostezza e ignorare quell'uscita incontrollata.
Tenne le mani ben nascoste nelle tasche e prese a camminare verso di me. Non disse una sola parola.

I miei occhi scivolarono sulla piegatura della sua camicia bianca, e impudentemente raggiunsero il cavallo dei suoi pantaloni.

Me ne vergognai come una bambina e alzai di scatto gli occhi.

Sentii i brividi formicolarmi la pelle e ogni suono amplificarsi: le sue scarpe, il cuore che sembrava volesse fuori uscirmi dalla pelle.

Tremai sì, dalla paura di quello che stavo incontrollatamente provando.

Il suo passo si fermò a due centimetri da me. La sua altezza sovrastò la mia, così piccola rispetto alla sua. Trattenni il respiro. Una morsa mi strinse lo stomaco, annullando ogni stimolo. E il cuore aumentava di velocità e intensità.
Prese ad abbassarsi fino ad arrivare a un palmo dal mio viso " sai, sei carina quando ti innervosisci " e un ghigno malizioso e compiaciuto  gli si formò sulle labbra.

Un forte calore risalì dal basso ventre, inebriandomi.

Provai ad aprire la bocca, ma prima che riuscissi a formulare un qualsiasi pensiero e dargli voce, mi superò allontanandosi.

*****

"Dov'eri finita? " esclamò Marcel venendomi incontro nel lungo corridoio.

" Avevo bisogno un po' d'aria e sono uscita fuori "

Ero ancora nervosa.

" Fuori? " aggrottò le sopracciglia con fare perplesso e guardandomi si soffermò sul mio vestito " sai quanti gradi ci saranno adesso? "

" Non lo so, forse una quindicina? " buttai lì

E sorrisi quando alla mia constatazione Marcel piegò la testa corrucciato e perplesso.

Incrociai la sua figura all'istante. E il cuore sembrò ricordarsi di lui. Era un incessante martellio contro il petto.

Scorsi accanto a lui Jin, il ragazzo che avevo incontrato quella sera al locale, e una ragazza. Un lungo abito bianco fasciava la sua esile figura, i capelli scuri  scendevano come onde su un lato.

Give me Love - Cosa non so di Te?Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora