Capitolo 6- Deja Vu

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                                                                                                                                                              2 settimane dopo...

Thomas mi continua a chiamare e mandare i messaggi, cosa che io ho sempre ignorato. 

Ero tornata a casa dei miei genitori perché la casa dove ho sempre vissuto mi ricordava troppo i nostri momenti e mentre stavo pensando a queste cose sento bussare la porta della mia camera. 

Io: Mamma, sei tu? entra dai.- metto un foglietto nel libro e lo chiudo aspettando che la porta si aprisse e vedo l'ultima persona che avrei voluto vedere.- Che ci fai tu qui?? Non ti avevo detto che non ti volevo vedere??? E poi che fine ha fatto la tua "nuova" tipa?? Visto che ti sta attaccata al tuo deretano come una cozza?!- alzo il sopracciglio incrociando le braccia. 

T: Si, è vero che me lo hai detto però devo dirti una cosa.- si appoggia vicino al mio armadio e guarda per terra

Io: Dai siediti sul letto perché chi lo sente ad Alberto.- ridacchio e mettendomi bene sul letto.- Comunque, cosa mi vuoi dire? Per favore dimmelo velocemente perché sarà breve e indolore.- lo guardo e poi mi mangio le pellicine della bocca

T: In primis, non ti mordere le labbra perché poi non mi concentro su quello che ti vorrei dire.- mi guarda e si siede ai piedi del letto allungando un po' la sua gamba.- ehm, che stavo dicendo?? Ok, si stamattina siamo andati in ospedale e abbiamo incontrato Patrizia, l'amica di tua madre e ci ha accompagnati a fare l'ecografia e indovina un po'? Anche se c'è un bambino nel suo grembo dice che devo aspettare due settimane per sapere se questo bambino è effettivamente mio o lo ha fatto per incastarmi.- mi guarda e sospira mentre mi guarda piangere silenziosamente

Io: Io devo aspettare altre 2 settimane per sapere se questo fottuto bambino sia tuo o meno?? Io non lo voglio sapere allora, per favore vai via Thomas perché domani ci dobbiamo allenare per il mondiale.- sospiro e mi asciugo le lacrime e mi avvio verso la mia porta per andare verso la porta dell'entrata e farlo andare via

T: Ti prego Nicole, non affrettare per l'ennesima volta tutto. Ti ho detto la verità, potevo anche fregarmene e venire tra altre 2 settimane e dirti tutto.- si allarma alzando anche un po' la voce ad un certo punto si ferma e sospira.- come te lo devo far capire, eh?! Cavolo, due settimane fa ti ho detto che ti amo e ti amerò sempre poi ti ho giurato che se avessi saputo qualcosa sarei corso da te e lo avrei detto. Sono qui cavolo, sono qui davanti a te per dirti queste cose e non sono da lei.- urla mentre mi dice queste cose.- Quindi, oltre me porta anche tu un altro po' di pazienza e ne usciremo un'altra volta noi più forti di prima, ok?.- sussurra e mi bacia la fronte ed io annuisco rimanendo in silenzio

Io: Va bene Tommy boy, ci vediamo domani in piscina.- mi giro e apro la porta, lui si avvicina alla porta e mi da un bacio sulle labbra per farmi capire che sarà sempre con me

T: A domani bimba.- sorride e va via da casa mia ed io chiudo la porta appoggiando la fronte vicino a quest'ultima e sospiro

Io: Dannazione, mi farà prendere qualcosa questa situazione.



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E CON 545 PAROLE VOGLIO DIRVI CHE IL SESTO CAPITOLO E' QUI PER VOI :)  

Carioca || THOMAS CECCONDove le storie prendono vita. Scoprilo ora