Oggi mi avrebbero operata, e sinceramente avevo un po' di paura... i dottori avevano detto che se qualcosa andava male non avrei più potuto camminare o sarei potuta rimanere zoppa...
Ad un certo punto bussarono alla porta interrompendo i miei pensieri da persona moolto ottimista.
"Avanti" dissi incerta per paura che fossero i dottori
"Ehi... ciao... volevo augurarti buona fortuna..." rimasi stupita, non mi aspettavo proprio una sua visita
"Oh c-ciao vieni e-entra"(non capite male per favore XD LOL)
Entrò e mi diede un bacio sulla guancia, io arrosì al gesto e abbassai lo sguardo verso le mie mani che in quel momento sembrava molto interessanti.
"Ho scritto una coss per te, a volte riesco a esprimermi meglio su un pezzo di carta che parlando"mi passò un bigliettino e io curiosa lo aprì, era bellissimo quasi quanto lui e sopra c'era scritto "resta con me che tutto questo adesso parla di te in questa stanza preso male dove Dio non c'è" non capì bene la frase ma il pezzo -resta con me che tutto questo adesso parla di te-, continuava a rimbombarmi nella testa.
Gli sorrisi e lui mi abbracciò.
Non era uno di quegli abbracci fatti perché ti senti obbligato. Il nostro era vero. Mi sentivo protetta fra le sue braccia e avrei voluto non staccarmi più.
All'improvviso i dottori bussarono, entrarono e ci dovemmo separare dall'abbraccio.
Era arrivato il momento e avevo paura, così strinsi la mano di Mattia che mi accompagnò fino alla sala dove mi avrebbero operata.
Mi lasciò un casto bacio sulla mano e si andò a sedere su una sedia lì davanti.
Non so perché, ma sapere che lui mi aspettava mi faceva stare meglio.
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SPAZIO AUTRICE:
SCUSATEMI, SO CHE QUESTO CAPITOLO È CORTO MA PROPRIO NON AVEVO IDEE.
AMOO LA PIZZAAA
Ditemi che ne pensate e se avete qualche idea per rendere la storia più interessante ditemelo.
*accetto anche critiche*
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Finirà con noi.
Fanfiction"eravamo la cosa più bella del mondo. poi deve arrivare un ubriacone a rovinarci. mi sono chiusa in me stessa. non mi innamorerò mai più di nessuno. te lo prometto amore mio." Questo fu quello che dissi al funerale di Giorgio. ora però mi sento...
