X. 𝗙𝖨𝖭𝖤

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Il giorno dopo venne loro comunicato che il signor Shindou aveva consegnato lui stesso le evidenze stampate alla stazione di polizia centrale di Tokyo. Ne era presente una anche a Inazuma City, ma aveva sospettato potesse essere tenuta sotto osservazione, quindi aveva deciso di spostare il centro di indagine. Le ore successive che passarono furono terribili per tutti e tre i ragazzi della Raimon. L'attesa era straziante, soprattutto perché temevano che da un momento all'altro potesse presentarsi un qualche imprevisto. Dato che rimanere a mangiarsi lo stomaco non serviva a nulla, Kirino e Kariya avevano deciso di allenarsi nel giardino sul retro della Villa Shindou. Takuto era sceso dalle sue stanze solo la sera prima, aveva dato giusto un'occhiata ai due, per poi lanciarne un'altra relativamente eloquente a Kirino, e si era subito congedato dicendo di "voler restare da solo". Shindou aveva già compreso qualcosa tra loro due? Sarebbe stato terribilmente imbarazzante...
«Mi sembra di non toccare un pallone da secoli, eppure è passata soltanto una settimana dall'inizio delle vacanze» considerò Kirino.

«Sì, avrò bisogno di una vacanza dalla vacanza, dopo tutto questo» soffiò Kariya, rilanciando il pallone al suo senpai. «A chi puoi dirlo». Il giardino della villa era enorme, non si poteva dire come un campo da calcio, ma più che sufficiente per potersi allenare. A dirla tutta Kariya si aspettava che fosse ancora più grande, ma non aveva preso in considerazione l'ossessione dei ricchi di avere un bel giardino con i fiori, le aiuole e cose del genere. «Ma se sviluppassimo una Supertecnica nostra, Ranmaru?» propose Kariya, dopo qualche minuto di palleggi. Kirino stoppò la palla di petto, fermando momentaneamente il gioco per contemplare la proposta.
«Considerando che abbiamo i due lati opposti della difesa a nostro carico, sì, avrebbe decisamente senso. Ed è anche molto meglio che restare qui ad aspettare senza fare nulla...»
«A proposito, tu hai capito perché dovrebbero metterci così tanto?»

I due ragazzi alla fine si trovarono seduti sull'erba del giardino, accanto a uno stagno artificiale. Effettivamente avrebbe dovuto chiedere al signor Koshiro quale fosse il piano prima che lui si ritirasse nelle sue stanze, ma quell'uomo gli faceva veramente paura. «Quello che il signor Shindou vuole fare non è un processo ufficiale, come quelli di tuo padre, perché prenderebbero mesi, e nel giro di mesi si può fare sparire qualsiasi cosa, quindi vuole puntare a un arresto con effetto immediato»
«Arresto con effetto immediato? E come si realizza una cosa simile?» Kariya ora era decisamente curioso. Dopotutto, era Kirino l'esperto di serie televisive sul crimine organizzato.
«Semplice, non andando alla polizia. È quello che il signor Shindou ha detto a tutti, ma le sue intenzioni erano diverse, infatti è andato all'associazione contro la mafia e criminalità organizzata, che non è a Tokyo, come ha detto a te. Dista poche ore da qui... una volta che quella associazione riceverà le prove, garantirà un arresto immediato senza dover passare a lunghi processi»

Kariya rivalutò Koshiro: «Il padre di Shindou è una sorta di genio del male per aver raccontato frottole praticamente a tutti, per essere sicuri che andasse tutto nel verso giusto?» Kirino rise alla battuta del ragazzo.
«Non diventi un imprenditore di fama mondiale se non hai un po' di assi nella manica, o se non sei più sveglio degli altri, caro Masaki» il kohai arrossì fino alla punta dei capelli per il modo in cui era stato chiamato.
«Con calma senpai, ci frequentiamo da due giorni, calmiamoci»
«Sí, volevo solo vederti imbarazzato» ah, quindi il suo maledetto senpai nemmeno lo nascondeva? Benissimo, che grande persona che si era scelto di cui innamorarsi a quel modo.
«Comunque, se tutto va bene entro stasera dovrebbero finalizzare tutto, a noi hanno soltanto detto di restare nei confini della Villa per essere al sicuro... e Koshiro-sama non tornerà prima di notte fonda»
«Quindi se tutto va bene oggi vedremo al telegiornale la notizia dell'arresto?» domandò Kariya e Kirino annuì: «Sí, e tuo padre verrà scarcerato...a proposito, tornerai a vivere da tuo padre, quando si sarà finito?»

Masaki non si aspettava quella domanda, soprattutto perché non ci aveva mai pensato. Abbassò la testa, specchiandosi sul piccolo stagno; si prese qualche minuto per riflettere.
«Midorikawa e Kiyama sono praticamente i miei patrigni, mi hanno fatto da famiglia per troppo tempo perché io possa ignorarlo... quindi credo che farò metà e metà... non credo che mi cacceranno dal Sole dell'Infanzia appena lui uscirà, e anche a Makoto oto-sama servirà del tempo per ristabilirsi e sistemarsi». Kirino sorrise rassicurante: «Una decisione molto matura, Masaki, mi sorprendi» certo, il modo migliore per smorzare la tensione della situazione era prenderlo in giro. Il suo senpai stava assorbendo moltissimo il comportamento di Kariya, e onestamente stava per ammettere a sé stesso che forse lui era veramente una persona terribile. «Ho pensato a quello che tu non avresti fatto, Ranmaru» gli arrivò il pallone in testa, chissà da chi.

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a sala della televisione era enorme anch'essa, i tre ragazzi della Raimon l'avevano occupata dalle sei di quel pomeriggio per paura di perdersi qualche notizia, e il televisore da allora non era mai stato spento un attimo. Anche Shindou si era degnato di graziarli della sua presenza, anche se stranamente si era tenuto a distanza da Kirino, a cui continuava a gettare particolari occhiate. Tra lui e Ranmaru, non sapeva chi fosse più bravo dei due a farlo imbarazzare. «Shindou-san, ho capito che hai capito, però è imbarazzante» riuscì a borbottare Kariya, che aveva trovato il suo nascondiglio di nuovo in mezzo ai cuscini. Kirino rise di gusto. La confidenza di quei due sarebbe stata un problema, decisamente.
«Guarda, Masaki!» lo chiamò poi Ranmaru, indicando la televisione. I ragazzi della Raimon si schiacciarono per vedere meglio... Una notizia speciale che aveva interrotto il giornale radio era quella di un arresto inaspettato ai danni di Senguuji Yamato e dell'inizio di un'inchiesta nei confronti di Kuroko Zenzou.... Gli occhi giallastri di Masaki si accesero.
«Yatta!» urlò, all'improvviso.
«Sei diventato come Nishiki per caso?» Kirino gli dette una manata sulla spalla. «Lo hanno arrestato, lo hanno arrestato... e ora il caso di mio padre sarà aperto di nuovo»
«Abbiamo vinto direi, allora»
«Abbiano vinto eccome» gli confermò Ranmaru «e questo significa che è finita, tutti noi siamo al sicuro». Questa volta fu Kariya a sorridere.
«Sí, è finita... grazie Ranmaru» il ragazzo lasciò un veloce bacio sulle labbra di Kirino, e questa volta fu il ragazzo dai capelli rosa ad accertarsi che Shindou non li stesse guardando, ma lui se n'era già andato.
«Wow, se mi baci allora sì che è finita, è stata una serie TV interessante»
«L'avevi chiamata il Caso Masaki no?»
«Eccome, sono bravo con i nomi». Kariya contempló quell'affermazione: era libero, finalmente, dopo quattro anni che la vita della sua famiglia era avvolta nel mistero. Ora era finita, e sarebbe tornato tutto alla normalità. Era grato di quell'esperienza, perché senza di essa non avrebbe conosciuto né la Raimon, né Ranmaru... Né sarebbe cresciuto lui stesso così tanto. Un lieto fine su tutti gli aspetti, anche per il più difficile dei finali televisivi.
«Allora sí, finalmente il caso Masaki è finito»

𝗜𝖫 𝗖𝖠𝖲𝖮 𝗠𝖠𝖲𝖠𝖪𝖨- RanMasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora