III.𝗦𝖤𝖭𝖦𝖴𝖴𝖩𝖨

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«Sia Senguuji Yamato che Kuroko Zenzou hanno un passato con la criminalità organizzata?!» strillò Kariya, incredulo, appena Shindou finì di raccontare quello che aveva letto dallo studio di suo padre. Entrambi i senpai strizzarono gli occhi per il fastidio, e il kohai si impose di abbassare i toni della voce.
«Sì... ma non capisco perché la cosa vi sorprenda tanto, ragazzi» commentò Shindou, ma dalla faccia che fecero i suoi due compagni, dedusse che loro non comprendevano quello che voleva dire. Il Virtuoso sospirò.
«Andiamo, Senguuji Yamato, della Senguuji Corporation, con lui che fondò il Quinto Settore...» continuò il ragazzo, come se stesse parlando a un gruppo di idioti. Non poté fare a meno di pensarlo, a dire il vero, anche se solo per poco: dopotutto erano cose che aveva già detto più di una volta.
«E Kuroko Zenzou... l'ex allenatore dei Cavalieri Oscuri, sempre del Quinto Settore...» niente, nessun effetto.

«Quelli che Midorikawa-sama e Kiyama-sama ci hanno aiutato a scoprire facessero affari loschi, e che il Quinto Settore aveva fatto cose illegali per delle frodi fiscali...»
«Aaah, loro» si accese finalmente Kirino, e dopo di lui anche Kariya.
«Quindi non dovremmo essere sorpresi di intralcio alla legge solo perché avevano rubato soldi?» domandò il kohai. Il concetto di "ovvio" di Shindou gli sfuggiva sempre più di mano, a essere onesti.
«Non lo definirei esattamente "solo"» borbottò il Virtuoso, grattandosi il capo per l'imbarazzo della situazione.
«Quindi credi che il padre di Kariya possa esser rimasto coinvolto in un o dei loro intrighi sporchi, Shindou?» chiese Kirino, sedendosi su uno dei sedili d'attesa dell'autobus.

Solo allora Kariya si rese conto che Shindou-san non era mai venuto con loro, evidentemente doveva aver fatto strada in più solo per parlare con loro il prima possibile. «Non saprei bene dirti cosa sia successo, mio padre sostiene che Kariya Makoto fosse una brava persona... quindi non so se sia stato coinvolto nella situazione o più che altro incastrato» le parole del Virtuoso fecero scorrere un brivido per la schiena di Masaki. Suo padre, incastrato? Era la prima volta che considerava l'ipotesi, ma in qualche modo aveva così tanto senso...
«Questo spiegherebbe anche perché a mio padre capiti sempre qualcosa poco prima che si discuta il rilascio» concordò il kohai, a braccia conserte.
«Shindou-san, devo andare alla villa e fare delle domande a tuo padre»

«Kariya!» lo rimproverò di nuovo Kirino. Il modo esuberante e istintivo di fare di Masaki stavano veramente cominciando a irritare il senpai, ma se ne sarebbe preoccupato più avanti.
«Assolutamente no, Kariya» rispose perentorio Shindou, con un'autorità che non gli aveva sentito nella voce da quando aveva smesso di essere il capitano della Raimon. «Perché no?»
«Mio padre non è stupido, Kariya, si insospettirà di sicuro se ti porto alla Villa il giorno dopo aver tirato fuori la questione di tuo padre»
«Perché mai dovrebbe insospettirsi?»
«Kariya, il sospetto è solo che naturale in una famiglia come la mia, soprattutto quando mio padre mi ripete più di una volta di non dire nulla a nessuno e di stare attento a pronunciare il suo nome in giro»

«E allora come faccio ad ottenere più informazioni? Così non vado da nessuna parte» considerò sconsolato il ragazzo. Di fatto, se non avesse saputo altro sarebbe arrivato a un vicolo cieco. Shindou rimase in silenzio per un po': «Non abbiamo prove di alcun genere, sospetti e basta non sono sufficienti, ma sono passati anni... il massimo sarebbe chiedere a qualcuno dei nomi sulla lista se sanno qualcosa in più, ma non è detto che ti diano informazioni in più, se si tratta di persone losche anche loro... Oppure parlare direttamente con tuo padre, Kuroko o Senguuji, sarebbe ottimo».

Kariya non poté fare a meno di notare come tutte le alternative proposte da Shindou-san sarebbero state molto più facili da soddisfare se Shindou-san fosse stato lì con lui, e di come allo stesso tempo non si fosse incluso in nessuna di queste. Voleva tirarsi fuori? Aveva solo fatto qualche domanda a suo padre e sbirciato qualche foglio, nulla di eccezionale, eppure sembrava comportarsi come se avesse scalato una montagna.
«Shindou-san, posso farti una domanda molto onesta?»
«Non è quello che hai sempre fatto e che fai sempre, Kariya?» rispose di rimando l'ex capitano, ma il kohai lo ignorò, così come ignorò lo sguardo di ghiaccio che gli rivolse Kirino.

𝗜𝖫 𝗖𝖠𝖲𝖮 𝗠𝖠𝖲𝖠𝖪𝖨- RanMasaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora