2.

10 2 0
                                    

Il mattino seguente Yuri e Neo si preparavano a rubare una navetta che stando ad una soffiata ricevuta da Geno si sarebbe dovuta trovare entro le 09:30 al porto Ovest.

Neo: "Tu c'eri Yuri? Quando tutto è iniziato...tu eri lì?"

- Chiese il ragazzo mentre armava con cura un fucile di precisione -

Yuri: "Si ero lì."

- Rispose freddo il ragazzo, quasi come infastidito da quella domanda, ma non era la domanda in se che lo infastidiva quanto i pensieri che da essi scaturivano -

Neo: "E cos'è successo? Perché da quel giorno ci danno la caccia come se avessimo la peste? Sono passati 15 anni."

Yuri: "La gente "normale" ha avuto paura dopo l'incidente. La paura se non la controlli ti fa impazzire e la gente è impazzita. Tanto banale quanto sufficiente per far scoppiare questo casino, ma prima o poi sarebbe dovuto succedere, i rapporti tra noi e i normali umani erano già pessimi da tempo, per le differenze, per i deficenti che da entrambe le parti, non riuscivano a non fare danni o scontrarsi solo perché erano diversi"

Neo: "E tu avevi 10 anni tu vero? Quando successe l'incidente."

Yuri: "Si ne avevo 10."

- Proseguì Yuri, fermandosi nella speranza che Neo non continuasse quella sorta di interrogatorio -

Neo: "E tu...si insomma ecco...eri tra quelli che se ne sono dovuti andare subito dal centro città?"

Yuri: "Si sono fatte le 10, non è arrivato nessuno, la soffiata era sbagliata e non arriverà nessuna navetta da abbordare, torniamo indietro."

Neo: "Un attimo non hai risp-"

Yuri: "Neo. Andiamo"

Neo: "Credo solo che ti farebbe parlarne tutto qua"

Yuri: "Parlarne? Devo risolverli i problemi  non parlarne"

- Con questa gelida risposta Yuri chiuse il discorso aperto dal povero Neo che avendo solo 6 anni al tempo dell'incidente ha pochi se non praticamente nessun ricordo di quello che successe quel giorno, voleva sapere, voleva scoprire perché a causa di un singolo incidente causato da un singolo "reietto" ci fosse andata di mezzo una razza intera. Ma Yuri che qualche idea se l'era fatta nonostante anche lui avesse poche informazioni, non riusciva proprio a parlare di quel giorno, di quelli che seguirono e di ciò che subì da quel momento.

I due fecero dunque marcia indietro e tornarono a casa dagli altri.

* Nel frattempo a casa *

Adi: "AH lo sapevo. EI DEN che cazzo ci fa la mia pistola nel tuo comodino?"

Den: "La tua pistol-? AHHH la tua pistola ahahahahahah si ecco credo di averla presa per sbaglio l'altra sera, sai ero un po andato e devo averla scordata lì dentro"

Adi: "Nono, tranquillo figurati, mica mi ci salvo la vita con questa, nono fai pure, tienila, vuoi scrivergli il nome sopra?"

Den: "Cazzo ragazzi ma qua serve la Giamaica per calmarvi"

Sara: "Se sento battute sul ciclo vi pesto a sangueeh"

- Urla soavemente Sara dalla doccia -

Adi: "Attenta a non affogare nelle pericolosissime acque della doccia reginetta di sto cazzo"

- Sara non rispose neanche, Den tornò a rollare e Adi si mise a lucidare la sua amata pistola, il tutto mentre Ali e Trevor si godevano quei siparietti mattutini spettacolari, che ogni giorno offrivano battibecchi di ogni tipo ( potete immaginare il livello medio delle conversazioni tra questi soggetti, soprattutto se c'è Den strafatto in mezzo ) -

Un Mondo Contorto Per Gente ContortaDove le storie prendono vita. Scoprilo ora