Capitolo 7

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DENTE DI LEONE

Forza, speranza, fiducia,
le fondamenta dell'amore eterno.

La sveglia suona, allungo la mano sul comodino e prendo il telefono. La spengo e guardo le notifiche che ho ricevuto durante la notte.
Rispondo al messaggio di mamma frettolosamente, limitandomi a dirle che sto bene.
Mi metto a sedere e mi stiracchio, Savannah bofonchia qualcosa nel sonno e si gira verso il muro. Non mi sono accorta che si è messa nel letto con me, sarà stata scomoda sul divano. Constato che ho dormito proprio bene stanotte.
Arranco in bagno, e sbadiglio mentre scosto la tenda per far entrare i raggi mattutini del sole.
Invece no. Piove, il cielo è coperto da un manto grigio di nuvole vellutate. L'oceano si agita sulla sabbia scura.
Mi lavo il viso, i denti e metto la crema giorno. Lego i capelli in una coda alta.
Guardo il mio riflesso allo specchio per un secondo, le occhiaie stanno migliorando. Sorrido, il mio umore è in netto contrasto con quello del cielo.
Torno in camera e con cautela apro l'armadio. Infilo un paio di jeans a vita alta blu scuro e ne chiudo la zip laterale. Indosso una felpa grigia con il mio segno zodiacale ricamato sul petto al centro. Due semplici linee nere verticali unite da una orizzontale. Due spruzzi di profumo sul collo e sono pronta.
Vado in cucina e scrivo un post-it a Savannah per darle il buongiorno. Lo appiccico al frigorifero.

Buongiorno, sono a fare colazione con Danny.
Ci vediamo per pranzo, baci.

Prendo la borsa dal tavolo e mi affretto a uscire dal palazzo. Sono le undici e ho appuntamento con Danny al Road Coffee Bar infondo alla strada. Facciamo colazione insieme ogni tanto, spero mi aggiorni sugli ultimi testi che gli ho mandato.
Sospiro e accarezzo la guancia con la lingua, le ferite ancora vivide sulla mia pelle. Non importa, non si vedono. È un piccolo segreto che mi appartiene.
Aspetto Danny sotto la tettoia. Dopo qualche minuto, si accosta con l'auto per farmi salire a bordo.
Mi siedo nell'abitacolo.
"Buongiorno raggio di sole," sorride.
"Ciao Danny," ricambio il sorriso "ci vuole proprio un raggio di sole in questa giornata uggiosa."
"Non hai tutti i torti," ridacchia.
Raggiungiamo il bar in silenzio, ascoltando le notizie mattutine.
Ordino il solito: cappuccio alla cannella e cornetto al cioccolato.
Danny rompe il silenzio per primo.
"Ottima notizia, il tuo ultimo racconto è entrato nel processo di redazione per un giornale locale."
"Davvero?" Sorrido, l'orgoglio prende il sopravvento. Fluisce nelle vene elettrizzando ogni cellula del mio corpo.
"Si, mi avviseranno prossimamente per la pubblicazione," mi fa l'occhiolino. Sorseggia una cioccolata calda.
Il vento fischia dalle fessure delle finestre, un lampo illumina il cielo e colpisce violento il cuore dell'oceano. Mi piacciono i temporali, rispecchiano la burrasca che vive nella mia anima ogni giorno.
"Non vedo l'ora," esulto con una voce un po' troppo acuta. L'entusiasmo cresce nel petto.
"Alice?" Mi guarda. Quegli occhi così scuri e profondi mi rapiscono ogni volta. Ci trovo tutta la dolcezza che non ho mai avuto dai miei genitori. Un affetto smisurato che solo lui sa donarmi.
Il mio rifugio, due braccia forti e sicure che mi hanno protetta fin dal primo giorno che ho messo piede a Los Angeles. Sono sempre stata fragile, con la necessità di una presenza incisiva al mio fianco.
"Si?"
Esita un secondo. Non pensavo che Danny potesse dubitare sulle parole da usare, non con me.
"Mi sposo." Stringe le labbra in una linea rigida. Lo guardo attonita. Si sposa? Con chi?
La stanza intorno a noi si ferma, vedo solo la sua figura di fronte a me. Il cuore perde un battito. Non so cosa dire. Non me lo sarei mai aspettata da lui, anche perchè se ci fosse stata una donna al suo fianco per tutto questo tempo me ne sarei accorta. Possibile che non abbia mai fatto trapelare alcun presentimento? O forse sono stata troppo presa dal mio caos interiore da non accorgermene.
È anche vero che Danny non mi avrebbe mai turbata con una notizia del genere sapendo le mie fragilità emotive. Ho paura di perdere il mio punto di riferimento, di non essere più una priorità. Mi mordo un lembo di pelle che solletica la mia gengiva, sbatto le palpebre e metto a fuoco il suo viso quando mi prende una mano.
"Vorrei conoscessi Rhea, le ho parlato tanto di te e ti adora," stringe la mia mano sotto la sua "Alice, vorrei che diventasse una figura importante per te, come una mamma con cui potrai parlare quando vorrai."
L'ha fatto per me? Per aiutarmi con le mie crisi? Gli occhi mi tradiscono prima del cuore, abbandonandosi a qualche lacrima.
"Sono contenta per voi Danny," sorrido, un sorriso tirato che mi soffoca le parole sulla punta della lingua.
"Tu sei come una figlia per me, una priorità e Rhea lo sa."
Rhea. Il suo nome mi rimbomba in testa. Quest'uomo conosce ogni mia paura, non posso sfuggirgli.
Mi alzo e lo abbraccio. Cos'altro posso fare? Sono davvero contenta per loro, nonostante la sorpresa mi abbia destabilizzata.
Danny si allontana dalla mia presa poggiandomi le sue grandi mani sulle spalle. Mi guarda con un'espressività spaventosa. Leggo la felicità e la preoccupazione nel suo sguardo.
"Quando sarai pronta ti aspettiamo a cena a casa, puoi anche fermarti a dormire," mormora pacato mentre torno a sedermi di fronte a lui "nella tua stanza," aggiunge. Abita fuori città, in una villa in fondo a una strada sterrata. Quando mi aveva ospitata avevo una stanza tutta mia. Le sue parole mi sollevano, la consapevolezza che mi vuole nella sua vita come una figlia mi aiuta a prendere dei respiri profondi. I miei neuroni si riattivano correttamente, menomale.
"Volentieri," sorrido, per davvero. La crisi mi è passata. Ora mi sento calma e razionale, cosa del tutto impossibile quando il panico mi investe come una doccia fredda.
Sorride. Potrei giurare di vedere un velo di lacrime nel suo sguardo.
"Ovviamente," aggiunge ammiccando "sarai la mia testimone."
"Sai Danny," ridacchio "dopo questa frase il mio problema è stato: cosa mi metto?" Cerco di mascherare i miei timori e ci riesco.
Lui ride di gusto.
"Te ne occuperai con Rhea, ha anche bisogno del tuo tocco artistico per alcune questioni che non mi riguardano," mi fa l'occhiolino prima di finire la cioccolata fumante.
Addento il cornetto, attenta a non sporcarmi con la crema al cioccolato ancora calda.
Mi sento sollevata a sapere che sono importante per qualcuno. Che sono importante anche a un'estranea che di me conosce solo i racconti dell'uomo che ama.
"Posso chiederti se mi fai vedere una sua foto?" Ora nel mio stomaco sfarfalla la curiosità verso questa donna misteriosa.
Danny mi allunga il cellulare illuminato da una foto di loro due. Non posso evitare di notare che è bellissima. Ha le gambe lunghe e affusolate scoperte da uno spacco vertiginoso. La stoffa verde petrolio dell'abito la avvolge perfettamente. Gli occhi azzurri guardano Danny con amore. Lei sorride. In questa foto mi ricorda lo sguardo di Azzurra, quel pomeriggio nel ranch. L'unica differenza sono i capelli corvini della donna a me sconosciuta. Percepisco la sua ilarità nel petto, luminosa come una stella.
Gli restituisco il cellulare, impaziente di conoscere Rhea.
"Che ne pensi?"
"È proprio una bella donna, non solo di aspetto," esito per soppesare correttamente le parole "il suo sguardo mi comunica che ha un animo radioso."
"Sai, raggio di sole, non tutte le stelle hanno la fortuna di avere un'anima." Si alza per andare a pagare, ovviamente non avrò la meglio io, quindi non ci provo nemmeno. È sempre una battaglia persa con lui, soprattutto quando si tratta di offrirmi una colazione. Ammetto che ogni tanto pago io, ma devo farlo sempre di nascosto.
Rifletto sulla frase che mi ha appena detto.
Io e Rhea siamo le stelle che ha avuto la fortuna di avere nella sua vita. Luminose fino al midollo, colme di emozioni che solo le anime nobili possono assaporare.
Grazie, Danny.

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