Capitolo 35

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ORCHIDEA

Nella vita
tutti abbiamo un punto e virgola,
tu sei il mio.

Azzurra

L'appartamento mi sembra enorme quando lei non c'è.
Il salone ha il suo profumo allo zucchero filato intriso nelle pareti. Il divano grigio si affaccia su una vetrata enorme, ammiro la città oltre quella parete di vetro che ci separa. I muri sono bianchi e qualche mensola interrompe la loro continuità, fiera di sfoggiare le coppe vinte con Firenight negli ultimi anni. Il silenzio non è adatto a vivere in questa casa, vorrei sentire lo scrosciare dell'acqua in fondo al corridoio, con la consapevolezza che Alice è sotto la doccia.
Dopo il matrimonio di Danny e Rhea abbiamo riappacificato il nostro rapporto. Sento la sua fiducia scaldarmi la pelle nonostante lei sia a distanza di chilometri da me. Trascorriamo le nostre giornate insieme e il mio cuore palpita di gioia. Il suo sorriso splende radioso quando mi racconta dei progressi che sta facendo nella scrittura con Daedran come editor. Quei due hanno una complicità che certe volte mi spaventa, pensano le stesse cose e se le sussurrano con occhiate silenziose.
Infilo i pantaloni da equitazione, ho proprio voglia di una passeggiata con Firenight.
Il suono acuto del citofono riecheggia nello spazio, guardo l'ora che mi conferma che Alice è ancora nel mondo dei sogni.
Apro il portone dal pulsante, la videocamera non rileva nulla nel piccolo schermo. Due mandate di chiave e il demonio mi accoglie con un sorriso diabolico stampato sulla faccia. Sua madre mi scansa entrando in casa mia.
"Prima di andarmene," cammina lentamente avanti e indietro "volevo salutarti come si deve."
Si accomoda sul divano, composta e irremovibile nelle sue idee. Io sono ancora con la mano a mezz'aria, sconvolta.
Mi avvicino, i passi sempre più pesanti sul parquet grigio cenere.
"Potevi evitare una tua scenata teatrale, sicuramente studiata nel minimo dettaglio." Mi mordo la lingua, nervosa della sua presenza nociva.
"Hai ragione, ma dovevo riprendermi il tempo che ho perso. Hai fallito Azzurra." Mi inchioda lo sguardo nel suo. In quelle screziature verdi incontro la stessa rabbia che vive nei pensieri bui di Alice. Un'emozione indomabile che nella donna davanti a me esplode, nella donna che amo implode. Trovo assurdo come siano così diverse.
"Hai manipolato mia figlia, legandola a te senza il mio permesso. Non dovevi farla innamorare, dovevi farla soffrire. Infrangere i suoi sogni e andartene come lei ha fatto con me." Sibila assottigliando lo sguardo da vipera che le appartiene.
"Esci da casa mia." Stringo i pugni per nascondere il tremolio delle mie mani. Vorrei distruggere quella smorfia altezzosa che si ritrova.
"Con molto piacere," si alza e cammina fiera verso la porta "volevo solo dirti la verità."
Il mondo si ferma, la guardo e il suo sorriso si amplia. È malefica, dannatamente spaventosa con quegli occhi furibondi che cerca di nascondere.
"Firenight è morto." Sbatte la porta alle sue spalle, sparendo per sempre dalla mia vista.
Il mio cuore perde un battito, gli occhi si colmano di lacrime spontanee dettate dall'istinto di reazione. Le sue parole si ripetono nella mia mente senza metabolizzarne il significato.
Prendo frettolosamente il cellulare e le chiavi della moto, uscendo di casa. Quasi mi dimentico di chiudere l'appartamento con i miei gesti frenetici, urgenti di sapere che la sua era tutta una bugia.
Il motore ruggisce sotto il mio corpo, non perdo tempo e sfreccio il più veloce possibile verso il ranch. Los Angeles è sempre affollata, ma oggi lo è ancora di più.
Non riesco a pensare lucidamente, tutto intorno a me è sfocato.
Non può averlo fatto.

Cammino decisa verso il paddock di Firenight, la paura che mi trema sulla pelle.
Mi blocco di colpo e le lacrime scappano dai miei occhi, bagnandomi il viso.
Alice è accasciata a terra, ancora in pigiama. D'altronde sono solo le sei del mattino.
Il suo corpo minuto singhiozza, accarezzando la crine di Firenight che giace a terra privato della sua anima.
"Non sono riuscita a fermarla, è colpa mia." Sussurra, la mano si muove con gesti meccanici bagnata dalle sue stesse lacrime.
Con il cuore a pezzi mi inginocchio accanto a lei.
"Sono io che ho combinato questo casino, Alice io ho scelto te." La mia voce è rotta dai singhiozzi.
Non avevo mai pianto nella mia vita, forse da bambina. La donna che vive in me non si è mai permessa di crollare e mostrare le sue debolezze. Sono sempre stata forte mascherando la mia sofferenza nei silenzi e nello sguardo asettico.
In momenti come questi, però, quando senti che il mondo si ferma e tutto ciò che ami si sta rompendo, ti spezzi anche tu.
"Non dovevi scegliermi, Azzurra. Firenight era il tuo mondo."
Mi sciolgo versando ogni goccia del mio corpo, svuotandomi di fronte a quegli occhi verdi e pieni di dolore che mi guardano. Il mascara della sera prima è colato sui suoi zigomi. I capelli spettinati sono sciolti in morbidi ricci arruffati.
Le prendo il viso fra le mani.
"Ora tu sei il mio mondo, non posso perdere anche te." Le sue guance umide e accaldate mi alleviano il bruciore nel petto. Il contatto con lei mi rende viva, perchè so che Alice è reale.
Mi è rimasta solo lei, con il suo amore sconfinato, nella mia vita.
Le sue labbra rosse si scontrano con le mie, in un bacio dannatamente disperato. Ci trasmettiamo la sofferenza che vive nelle anime di entrambe. Collidiamo i nostri dolori rendendone uno solo.
Io ho perso Firenight, ma lei ha perso sua madre. L'odio verso un genitore, il disprezzo per la donna che ti ha messa al mondo è una sensazione che nessuno può sanare. Ti logora dentro con continui perchè che non hanno mai una risposta. Accolgo il suo dolore, lo faccio parte di me come lei fa con il mio.
Guardo il corpo di Firenight, il respiro trema sulle mie labbra. Gli accarezzo il muso morbido, il collo, la pancia.
"Ora puoi correre con la tua mamma." L'ultima lacrima che ho in corpo scivola lungo la mia pelle paonazza, scappa dal mento per cadere sul pelo del mio migliore amico.
Alice mi prende una mano con decisione, la stringe. In tutta la forza che cerca di trasmettermi io assorbo solo insicurezze e rimpianti.
"Non mi perderai." Singhiozza molto meno rispetto a quando l'ho vista poco fa.
Ho perso una battaglia, mi è costata una vita innocente. Firenight so che se ne è andato sapendo quanto lo amavo. Non colmerò mai la voragine che ho ora nel petto. Abiterà per sempre nella mia anima come un fantasma, come una scheggia dolorosa mai estratta e che ogni tanto si ripresenta.
Alice si accoccola al mio petto, così fragile e minuta spero non si sbricioli fra le mie braccia.
Mi sono cacciata in un casino più grande di me, è vero, ma così facendo ho trovato l'amore della mia vita. Ho trovato quella donna che, nonostante il dolore che mi affligge ora, riesce a regalarmi attimi di serenità. Mi sento completa se ho lei accanto a me.
La guardo dall'alto. Il viso rosso e i capelli appiccicati alla pelle, gli occhi chiusi e il respiro stanco.
Non ho fallito.
Ho conquistato una ragazza con la mia semplicità, facendo tesoro inconsciamente del suo cuore.
Oggi è quel giorno scritto, della mia vita, in cui l'autore ha messo un punto e virgola.
Nonostante il passato difficile e doloroso, da oggi posso ricominciare con una nuova luce nell'anima. Una luce di tanti colori, luminosa e pulsante come ogni singola emozione che l'essere umano possa mai provare. Una luce accesa dall'amore.
"Ti amo, bambolina." Le bacio i capelli, accarezzandole dolcemente il viso.
Un sorriso debole e triste le increspa le labbra, ma dentro so che il suo cuore batte all'impazzata per questa mia confessione.
"Ti amo."
Il silenzio ci avvolge mentre con qualche carezza ingenua saniamo le nostre ferite.
I suoi piccoli gesti mi donano la forza di ricominciare.
Alice è il mio nuovo inizio.

SPAZIO AUTRICE:
Eccomi con un capitolo intenso, ha fatto piangere anche me mentre lo scrivevo.
Cosa ve ne pare?❤️

Bacinii e buonanotte✨

Alice

Unexpected ~ lesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora