ALSTROEMERIA
Ogni petalo custodisce le qualità
dell'amicizia genuina,
comprensione, umorismo, rispetto,
pazienza, compassione, risolutezza.Le sue mani mi intrecciano silenziosamente i capelli. Il sole è caldo sulla pelle, lo sento in ogni fibra del mio corpo. Siamo sedute sugli scalini del porticato. Ammiro il nostro giardino curato nei minimi dettagli. Gli ulivi, le begonie nelle aiuole e gli uccellini che fischiettano allegri della primavera in arrivo. Il viale in marmo impeccabile e la cancellata d'alluminio nera che ci protegge dai pericoli della strada battuta. Mi perdo a osservarne i ghirigori aggraziati, che richiamano il dolce movimento del mare.
"L'America è bellissima," la sua voce roca irrompe nel silenzio.
"Immagino nonna, non vedo l'ora di poterci andare."
"Ti aspetta, non avere fretta," sospira nostalgica e allunga una mano accanto a me.
Le passo l'elastico nero per chiudermi la treccia, ma mi soffermo esitante sulla mano rugosa. La malattia la sta divorando, la pelle si aggrappa alle ossa in cerca di sostegno.
"Io sono nata a Los Angeles, mi sono innamorata del nonno a vent'anni e sono tornata con lui in Italia," l'ascolto silenziosa. Ogni sua parola è un tesoro da proteggere per me.
"È stato difficile, non sapevo la lingua e l'oceano mi mancava terribilmente, ma non avrei mai rinunciato a lui. Ho lasciato la mia famiglia per un uomo, assurdo vero?" Ride. Una risata trasportata dal vento nella natura che ci circonda. Il cuore mi batte forte nel petto.
Non me ne aveva mai parlato prima d'ora, sapevo solo che era americana.
"Una follia," mormoro e mi giro per guardarla in viso. Quegli occhi così simili ai miei mi parlano in silenzio. Sussurrano amore anche a uno sconosciuto. La nonna è così: dolce e stravagante, proprio come me.
"L'amore non ha regole, tesoro mio," sorride, un sorriso stanco che non riesce più a lottare. Lo sento il suo dolore, percepisco che si sta spegnendo. Voglio solo ignorare la voragine che ho nel petto solo per un altro po'...Mi sveglio madida di sudore, prendo un respiro profondo e cerco di trattenere le lacrime.
Sembrava così reale da fare paura e vorrei fosse davvero così. Un sogno, ecco cosa mi rimane di lei.
Le sue ultime parole prima di dirmi addio pungono ancora come frammenti di vetro nel mio petto.
Do un'occhiata veloce a Cam e con sollievo scopro che dorme ancora.
Mi alzo dal letto e arranco in cucina, il sogno è ancora vivido fra i miei pensieri.
Prendo un bicchiere d'acqua e mi siedo sul divano, concentrandomi sullo spazio asettico della mia migliore amica. Le pareti bianche hanno l'aria da ospedale e i mobili sono moderni e grigi. Ci sono un paio di foto dei nostri viaggi appese al muro vicino al divano, sul tavolino ai miei piedi un gomitolo sfatto e due ferri da uncinetto colorano la stanza di verde.
In cucina, sul frigorifero c'è qualche calamita. Direi che devo proporle del sano shopping casalingo appena si sveglia.Trascorriamo i pomeriggi in cerca di accessori per l'appartamento di Cam, ovviamente i miei gusti colorati in netto contrasto con i suoi più tradizionali.
"Insomma, perchè niente rosa?" Sbuffo quando fra due vasi sceglie quello color ruggine.
"Guardati," sorride "più rosa di te in casa non potrei avere nulla."
Scoppiamo a ridere insieme, effettivamente ha ragione. Indosso dei jeans con le cuciture rosa e una felpa che ne richiama il colore.
"Almeno le scarpe e la borsa sono nere."
"Menomale!" Alza gli occhi al cielo con fare scherzoso.
"Il lilla non ti piace?" Accarezzo un morbido tappeto a pecorella. Lei fa una smorfia e il mio sorriso divertito si allarga sempre di più.
Usciamo dal negozio con poco successo e ci incamminiamo per le vie del centro.
"Dobbiamo organizzare il prossimo viaggio per il concerto di Harry."
"Si, mi dicevi al telefono Horsens, vero?"
"Ovviamente entrambe le tappe," camminiamo curiosando distrattamente le vetrine.
"Non avevo dubbi! Stasera prenotiamo almeno il volo e l'hotel."
"Si, poi io mi occuperò dei biglietti amo."
Soddisfatte del pomeriggio saliamo in macchina per tornare a casa.Non esito a mettermi comoda con i miei amatissimi calzettoni e una maglietta in cui potrei starci due volte.
Mi siedo sul divano accanto a Cam che è già alle prese con il computer.
"Amo allora, il tuo volo arriva un'ora dopo il mio all'andata, tu hai uno scalo," rimane concentrata sul computer. Immaginavo di dover fare almeno uno scalo, ma va benissimo così.
"Per il rientro invece abbiamo una differenza di dieci minuti d'imbarco, quindi direi che è ottimo."
"Confermo," prendo una manciata di pop corn dalla ciotola. Quanto sono buoni così burrosi e cotti al punto giusto. Savannah li brucia sempre e dimentica due volte su tre il sale. Sorrido al pensiero.
"Per l'albergo dobbiamo noleggiare una macchina, almeno ci muoviamo in autonomia," sbuffa appena, ma l'entusiasmo della mia amica non demorde.
Passiamo la serata a organizzare il nostro viaggio per fine giugno, dopodiché aiuto Cam a cucinare.
"Che buon profumo," mugolo per la fame.
"Ti mancava mangiare qualcosa di buono eh?" Sorride soddisfatta della sua pastasciutta.
"Terribilmente, la pasta da noi è impensabile. Nonostante io cucini spesso italiano a Savannah non piace e gli ingredienti americani non sono gli stessi," prendo il mio piatto e mi siedo a tavola.
Cam si siede accanto a me e mi squadra furtivamente.
"Immagino amo, si vede che hai perso qualche chilo."
"Devo rimanere in linea," scherzo.
"Chi è la fortunata?" Mi tira una gomitata giocosa e arrossisco leggermente.
"È complicato..." esito "o meglio, lei è troppo misteriosa e io non ci capisco niente. Diciamo che ho deciso di lasciare in mano il mio destino al futuro."
L'immagine dei suoi occhi azzurri dopo il nostro primo e unico bacio mi invade l'anticamera del cervello senza che lo volessi davvero. Erano così brillanti, desiderosi di riassaporare il sapore di quel momento.
"Lo vedremo," borbotta con la bocca piena e le labbra contornate di ragù.
Le passo il tovagliolo sul viso e lei fa una smorfia.
Il tempo passa troppo in fretta quando siamo insieme, mai avrei pensato che un semplice 'mi presti il caricatore?' a un concerto lei sarebbe diventata la mia migliore amica. Un'amica genuina che allontana le mie paure più profonde con le semplicità della vita quotidiana.
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Unexpected ~ lesbian
ChickLitAlice, vent'anni e italiana. Vive a Los Angeles. Ha il costante timore di esprimere i sentimenti, l'unico modo per farlo è attraverso il suo lavoro da scrittrice. Ogni giorno vive con il triste ricordo della nonna che non c'è più. L'ansia è l'idea d...