Capitolo 13

496 40 2
                                    

ROSE

Una rosa rossa è universale,
è l'amore eterno,
è la passione del cuore.                                                                      

Il sole si sta spegnendo, inghiottito dalla linea dell'orizzonte dell'oceano. Cala lentamente per regalarci la meraviglia delle stelle. Stringo i fianchi di Azzurra mentre guida prudente la moto. L'aria fresca mi accarezza il corpo, s'infiltra sotto giacca solleticandomi la pelle delle braccia, ma d'altronde è il miglior mezzo per spostarsi in una città così affollata. Fuggiamo dagli ultimi raggi per addentrarci fra i palazzi. Lancio un'occhiata furtiva nello specchietto retrovisore, il cuore inciampa nei suoi battiti delicati. Prendo un respiro, sono parecchio agitata per il nostro primo vero appuntamento. Mi sono chiusa in camera con Savannah per un'ora a decidere cosa indossare. Ho optato per un vestitino che arriva sopra le ginocchia, color cremisi. Ha le maniche lunghe, quindi ho scelto la giacca di pelle nera per proteggermi dal freddo notturno. Immancabili i miei stivaletti con il tacco. Mi donano sicurezza in questo look sbarazzino che indosso.
Azzurra rallenta per parcheggiare in un ristorante, noto subito che è giapponese. Il mio stomaco entusiasta non perde tempo a brontolare, insiste particolarmente dopo aver inalato un respiro profondo. L'aria è satura del profumo di fritto.
"Come fai a sapere che amo il sushi?" Porgo ad Azzurra il casco che sistema sotto al sedile.
"I tuoi social sono ben attendibili," sorride e mi fa l'occhiolino. I jeans neri e la camicia bianca le donano, i suoi occhi spiccano illuminati dal tramonto alle mie spalle.
"Vero, ma ciò non toglie che hai curiosato nella mia privacy." Sorrido, allora è davvero interessata a me.
"Una privacy visibile a tutti," alza scherzosamente gli occhi al cielo e mi prende a braccetto.
Entriamo nel ristorante e la cameriera ci accompagna a un tavolo. Azzurra ordina una bottiglia di vino bianco e io mi addentro nel menù in cerca dei miei piatti preferiti.
"Adoro il salmone crudo," mormoro scrivendo un paio di piatti sul foglietto.
"Non mi fa impazzire il pesce crudo, preferisco i fritti. Diciamo che ho scelto questo locale per te, bambolina," sorride e mi guarda negli occhi. Rimango senza fiato, questa donna mi farà impazzire se non si decide cosa fare con me. Il modo in cui mi guarda mi solletica il basso ventre, riconosco a me stessa che questo tira e molla non può continuare. O lei tira o io mollo. Preferisco scottarmi ora prima che sia troppo tardi, ho troppe cicatrici a cui pensare.
"Grazie," mormoro e le mie guance si tingono di rosso, lo percepisco dal calore che mi colpisce come due schiaffi.
Ceniamo chiacchierando della quotidianità, il vino mi rende più frivola e riesco ad affrontare senza ansia questa cena. Ogni tanto ho bisogno di staccare la spina, mi duole ammetterlo ma l'alcool mi aiuta.
Azzurra mi aiuta a mettermi la giacca; alla cassa bisticciamo per pagare.
"Non dovevi," la guardo mentre si accende una sigaretta. La porta alle labbra e fa un tiro profondo, i suoi occhi fissi nei miei.
"Ci mancherebbe, sono io che ti ho invitata a cena," sbuffa il fumo in una nuvoletta che si perde con il buio del cielo.
"Ti va di andare a casa mia a vedere un film?" Mi mordo l'interno guancia, ansiosa della sua risposta.
"Certo."
Le lascio finire la sigaretta in silenzio, guardo il cielo.
"A cosa pensi?" Getta il mozzicone in un cestino vicino a noi.
"Sai," mi metto dietro di lei, appoggio il mento sulla sua spalla. Qualche ciuffo biondo scappato dalla crocchia disordinata mi solletica la guancia, sorrido. Sono più alta di pochi centimetri rispetto a lei grazie ai tacchi.
Le prendo delicatamente la mano e tenendola intrecciata alla mia le indico una stella.
"Quella stella è mia, me l'ha regalata mia mamma al mio compleanno, si chiama Dorothy."
Azzurra si scosta appena per guardarmi negli occhi, le sorrido ingenua minimizzando le mie parole.
Mi bacia, un bacio dolce. I nostri respiri si fondono, mi aggrappo al colletto della sua camicia. Le sue mani mi infiammano le guance, il bacio si fa più rovente. Il mio cuore, colto alla sprovvista, galoppa nel petto.

Entriamo nel mio appartamento. Chiudo la porta a chiave e poggio la borsa sul divano. Senza pensaci due volte vado in bagno, abbandonando Azzurra nel soggiorno. Stringo il bordo del lavandino e mi guardo allo specchio. Prendo un respiro profondo, l'ansia non ha il diritto a torturarmi perennemente, ma non posso fuggire dal mio inconscio. Mi lavo i denti e torno da lei.
Si è accomodata sul divano a guardare il cellulare, ma appena sente i miei passi si concentra su di me.
"Scusami avevo bisogno di due minuti," sorrido per rassicurarla.
"Sicura sia tutto apposto?" Si alza e si avvicina a me.
L'espressione desiderosa sul suo viso mi agita in uno schiocco di dita. Le vibrazioni dentro di me innescate da quello sguardo azzurro ghiaccio sono inspiegabili.
"Sicura davvero," purtroppo la mia voce è meno convincente di come avrei voluto. Cosa sto facendo? Devo tenderle la mano se voglio capire cosa ottenere. La prendo per i fianchi, così da avvicinare meglio il suo corpo al mio. Mi bacia profondamente. Il bisogno reciproco è palpabile dallo schioccare delle nostre lingue.
"Posso?" Sussurra al mio orecchio, rabbrividisco. Le sue mani non esitano a stringermi le natiche, per poi accarezzarle delicatamente. Faccio cenno di si, incapace di parlare mi lascio avvolgere dalla passione del momento. Le sbottono la camicia, mi accorgo di essere impacciata. Lei sorride rassicurante. La getto a terra per poter ammirarle meglio il seno prosperoso. Le sue mani risalgono lungo i fianchi. Sono così calde che potrei sciogliermi, così delicate che riescono a farmi venire la pelle d'oca. Mi accarezza il basso ventre, la mano sotto la gonna. La guardo negli occhi, è davvero bellissima. Con le dita scosta i miei slip e mi accarezza il clitoride. Riesce a farmi dimenticare di respirare. La passione fra di noi è inspiegabile, nata come una scintilla e bramata per giorni. Un gemito sfugge dalla mia bocca. Le slego i capelli, lasciando cadere il codino chissà dove. Affondo le dita fra le ciocche bionde. L'effetto del vino non è ancora svanito del tutto, ne approfitto per dirle quello che penso.
"Voglio baciarti fino a perdere il respiro," mormoro sulle sue labbra prima di far giocare le nostre lingue fa loro. Azzurra, con una lieve violenza piacevole, mi prende in braccio come un koala.
Mi appoggia sul mio letto matrimoniale e la guardo mentre si sfila i jeans. Sono tesa, è vero, ma non è la prima volta che la situazione mi sfugge piacevolmente di mano.
La attiro sopra di me. Le accarezzo la schiena fino a raggiungere il laccetto del reggiseno. Getto a terra quell'indumento inutile al momento. Le bacio il collo, percepisco il sangue pulsare sotto le mie labbra mentre il cuore inconsapevolmente le ruba qualche battito di troppo.
Con la mano tremante mi accarezza la guancia. La guardo negli occhi e noto la paura. Una scintilla impercettibile le attraversa le pupille, ma io riesco a vederla senza comprenderla.
Mi sfila delicatamente il vestito dalla testa, i miei ricci ricadono sparsi sul materasso. Le sorrido spontaneamente, le parole non servono se uno sguardo sa trasmettere l'emozione del momento.
Lei è sopra di me, i nostri corpi a contatto suscitano delle vibrazioni in ogni cellula del mio organismo. I suoi baci sulla mia pelle scoperta sono piccole ustioni di piacere.
"Ti voglio. Mettiti a cavalcioni sopra di me."
Non esito e mi sdraio sopra di lei. La bacio. Le sue mani mi stringono le natiche. Inarco la schiena e un gemito esce dalle mie labbra. Le bacio il collo mentre il mio clitoride sfrega contro al suo. Il contatto con la sua pelle calda e bagnata è eccitante. La desideravo così tanto che il piacere mi travolge in pochi secondi. Ansimo stringendomi a lei. La guardo negli occhi mentre anche lei raggiunge l'apice. Ci leggo la sincerità che abita il suo cuore. Silenzio. L'unico rumore sono i nostri respiri affannati. Mi accoccolo al suo petto con la testa appoggiata sul suo seno prosperoso, così da poter ascoltarne ogni singolo battito. L'ansia scalpita in ogni fibra del mio corpo, martella insistente i miei pensieri. È stato meraviglioso, mi sono scottata con il fuoco, volutamente. Azzurra sta portando amore nei miei giorni infestati da paure. Mi sta regalando la sua serenità e non c'è cosa più preziosa della pace che si stabilizza in un'anima tormentata. Vorrei dirle tante cose, ma il silenzio è carico di emozioni che parlano da sole.
Chiudo gli occhi. Prendo un respiro inalando il profumo dei nostri corpi. Una lacrima mi riga segretamente il viso. Mi sento così fortunata ad averla incontrata. Vorrei che Azzurra sia in grado di darmi tutto l'amore di cui ho bisogno, perchè ora che ne ho assaggiato il sapore non voglio più rinunciarci. Il respiro si fa sempre più regolare. Il corpo viene sopraffatto dal sonno.

Unexpected ~ lesbianDove le storie prendono vita. Scoprilo ora