Capitolo 3

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NON TI SCORDAR DI ME

Giurami fedeltà e amore vero,
perché io non potrò mai dimenticarti.

La settimana è trascorsa troppo velocemente. Ho lavorato molto sulle mie emozioni, cercando di ricavarne qualcosa di concreto per le mie pagine bianche.
Sono riuscita a scrivere qualche pagina per il romanzo rosa al quale lavoro da un paio d'anni; vorrei riuscire a concluderlo. Danny vorrà sicuramente leggerlo al mio rientro in ufficio. Non lo biasimo, ultimamente sono stata un disastro. Lo ringrazio ogni giorno con il cuore per credere in me; non demorde perché conosce le mie capacità. Sono solo in un periodo di crisi.
La verità è che negli ultimi caratteri la musa della mia scrittura è stata Azzurra. Non ho smesso di pensare a lei nemmeno un secondo. Ci siamo parlate solo qualche minuto, senza nemmeno conoscerci l'un l'altra. La mia mente si è tatuata ogni sua parola e ogni suo gesto di quel momento.
Mi ha colpito la sua spensieratezza, il sorriso che non ha mai lasciato le sue labbra in quella notte buia; così solare sotto il cielo stellato.
Vorrei tanto rivederla, ma dopo la festa non ho più avuto sue notizie. Magari dovrei chiedere a Savannah se la conosce...
Sospiro. Il pensiero di non vederla mai più accende la fiammella di ansia nel mio petto.
Mi mordicchio le guance.
Sono proprio stupida a pensare certe cose, ma d'altronde vivo di speranze.
La tristezza dei miei cocci di cuore influenza il mio umore in un batter d'occhio.
Abbasso lo sguardo sull'asfalto sotto ai miei piedi. La strada per arrivare in ufficio mi sembra infinita.
Questa malinconia improvvisa mi stringe la gola. In momenti come questo, quando il panico si nutre di me stessa, la mia voglia di vivere non riesce a respirare. Mi sento così stropicciata, come un petalo di un fiore appassito. Ogni sfaldatura è la mia ansia. Ogni piega spezzata la mia paura.
Canticchio il ritornello di As It Was per distrarmi.

Mi siedo alla scrivania e accendo il computer. La schermata con lo sfondo rosa si carica e apro Word.
Scrivo pensando a lei. Convincendomi che la incontrerò ancora senza lasciar scappare le belle sensazioni che ha suscitato in me.
Voglio sentire il mio petto brillare come una stella ancora una volta.
"Buongiorno raggio di sole!" Danny torreggia accanto a me. Mi chiama spesso così.
Quando ero appena arrivata nel suo ufficio due anni e mezzo fa gli avevo stravolto la vita. Gli minimizzavo sempre il lavoro, facendomene carico e portandolo a casa. Volevo distrarmi dalla distanza che avevo messo con la mia famiglia.
Non ho mai rifiutato alcuna mansione così da guadagnarmi il posto che ho ora, scrittrice ufficiale delle sue idee. Finché lui le condivide con me è un gioco scriverle, invece quando sono io a cercarle una nube polverosa avvolge la mia scrivania. Mi offusca la vista, agitandomi. Annullandomi.
Tutto questo da un anno.
"Buongiorno," mi giro sulla sedia per guardarlo in viso. Gli occhi velati di una tristezza impercettibile.
"Com'è andata la settimana?"
"Bene, ho scritto una dozzina di cartelle per il mio romanzo". Cerco di mascherare la voce tremolante solo per autoconvincermi. Danny mi conosce troppo bene. Mi ha vista crollare e rialzarmi un sacco di volte. Mi ha ospitata a casa sua mentre cercavo una sistemazione, senza mai avere secondi fini. D'altronde abbiamo trent'anni di differenza e interessi diversi. Nelle notti più buie ha cullato le mie paure, rassicurandomi sempre. Lui è come un papà per me.
"Super! Sono proprio curioso di leggere qualcosa allora".
"Ti invio due capitoli per e-mail, va bene?" Sorrido. L'insicurezza spazzata via con uno sguardo d'intesa.
"Va benissimo, ci vediamo fra un'oretta per il caffè," si allontana soddisfatto.
Riprendo le bozze dei primi due capitoli del mio romanzo e decido di fare ciò che ho sempre voluto fare. Sento il bisogno di raccontare un amore fra due donne, quindi cambio il personaggio maschile con uno femminile. Non devo vergognarmi di quello che provo, non serve mentire all'evidenza.
Scrivo senza sosta, i pensieri fanno a gara nella mia mente. Si sovrappongono senza darmi tregua, una sensazione meravigliosa cresce nel petto. La mia medicina a ogni turbolenza del cuore, l'ispirazione.
Dopo un'ora Danny mi poggia una tazza di caffè fumante accanto alla tastiera. Sorseggio la bevanda calda rimanendo concentrata sul flusso di pensieri. Trovo incredibile come sappia quante zollette di zucchero mi piacciono nel caffè. Mi sento amata, un amore genuino e paterno.
Purtroppo soffro d'attacchi di panico da quando la nonna è volata in cielo. Lei era la mia migliore amica, condividevamo tutto. Sapeva come rassicurarmi. La nonna mi voleva bene e non si vergognava di quello che sono. In Danny ho ritrovato una parte di quel rapporto che si è spezzato di fronte ai miei occhi, in quella camera asettica di ospedale.
Con i denti, mi stacco una pellicina dalla guancia destra e accarezzo la ferita con la punta della lingua.
Invio la mail a Danny e chiudo gli occhi abbandonandomi contro lo schienale della sedia. Prendo un respiro e cerco di rilassarmi.

Entro in casa con Savannah e chiudo a chiave.
Tolgo le scarpe. Prendo dei cuscini dal divano e li butto sul letto di camera mia.
Savannah mi raggiunge con un pacchetto di patatine e si tuffa in mezzo ai cuscini. Faccio lo stesso appoggiandomi con la testa sul suo grembo.
"Allora, come è andata oggi?"
"Impegnativa, però il romanzo inizia a prendere forma," sorrido "a Danny piace, dice che è innovativo e ha del potenziale nel mondo dei giovani".
"Dorothy sarebbe orgogliosa di te". Il suo nome mi provoca un brivido lungo la schiena. Lei era l'unica a supportare la mia voglia irrefrenabile di cambiare il mondo con un libro.
Leggeva tutto quello che scrivevo, le piacevano le mie frasi. Crescendo le frasi speciali, quelle dense di significati nascosti, lei le definiva melodie del cuore.
La nostalgia di quei momenti si riversa dai miei occhi. Lacrime calde mi rigano il viso. Accarezzano le tempie e ricadono sulla stoffa scura della felpa di Savannah. Si limita ad accarezzarmi i capelli per tranquillizzarmi; mi conosce troppo bene. In momenti come questo non servono parole.
Prendo un respiro profondo. Voglio pensare a tutt'altro. Ho bisogno di risposte sul mio futuro ignoto. Il passato lo conosco troppo bene, è ancora una ferita aperta che devo emarginare con pazienza.
"Conosci una ragazza che si chiama Azzurra?"
Inconsciamente istigo le pellicine delle guance in attesa di una risposta. Il cuore batte forte e la testa si fa un po' più pesante.
"Bionda, occhi azzurri e un po' robusta? Ti ho vista parlare con lei alla festa."
"Si," guardo Savannah con occhi lucenti, pieni di speranza.
"Lavora al ranch sulla costa, perché? Ti piace?" un sorrisino malizioso si dipinge subito sulle sue labbra. Lei conosce il mio segreto, non potevo nasconderglielo dato che tutti i ragazzi che mi ha presentato io li ho sempre rifiutati.
"Non lo so," non posso fare a meno di sorridere, mi copro il viso imbarazzato con il cuscino.
"La mia migliore amica finalmente ha una cotta per qualcuno". Ride con la bocca piena di patatine.
"Smettila," le lancio il cuscino sul viso e rido di gusto con lei.
"Posso essere contenta per te?" Mi attira al suo petto.
"Azzurra è una brava ragazza," fa una breve pausa indecisa se dirmi qualcosa in più "anche tu le interessi". Il ranch è vicino alla sua gelateria, indubbiamente si conoscono.
Il barlume di speranza che avevo legato sulla bocca dello stomaco, si è trasformato in una stella che brilla desiderosa nel cuore.
Oggi è un mio giorno felice, da custodire nei ricordi dell'anima.
Potrai fuggire dai tuoi demoni solo tenendo per mano il vero amore.

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Spazio autrice
Ciao a tutt*❣️
Vi sta piacendo la storia?
Fatemi sapere nei commenti cosa vi aspettate dai prossimi capitoli😉
Grazie per il supporto, un bacione.
Alice❤️

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