MANDORLO
La primavera
è la luce della rinascita
dopo un periodo buio e freddo,
l'inverno.Il ristorante è semplice, con il pavimento in legno e le pareti in pietra grezza. Il clima è fresco nella locale, le goccioline di sudore che tempestano la mia pelle mi procurano qualche brivido di troppo.
Ci accomodiamo seguendo il cameriere in un tavolino appartato. La vista sull'oceano e la città è mozzafiato. Le luci artificiali brillano sullo sfondo di una notte nera e profonda.
Ordiniamo una bottiglia di prosecco e due fritti misti, Azzurra è parecchio taciturna anche oggi.
Riusciamo ad avere delle conversazioni, ma il suo dolore troppe volte si intromette. È ancora avvinghiata alla sofferenza per Firenight e al torto che ha commesso nei miei confronti. Spesse volte da come parla temo che abbia paura che mia madre possa farmi del male.
Io non me ne preoccupo troppo, anche se so che quella donna è capace di qualsiasi cosa.
Allungo la mia mano sul tavolo poggiandola sulla sua.
Mi sorride pensierosa, il suo sguardo lontano mi agita la bile nello stomaco.
"Di cosa volevi parlarmi?"
Sono grata della sua domanda, grazie a Daedran l'argomento dell'imminente pubblicazione del mio libro non mi tormenta più. Ne ero spaventata, ma ora posso solo che esserne felice.
"Il mio libro verrà pubblicato dalla HarperCollins." Le parole fuoriescono dalle mie labbra come un fiume in piena, il sorriso che le compare sul viso è dannatamente contagioso. Assaporo ogni singolo istante di questa felicità sofferta, una felicità che per anni mi è stata negata.
"Stai scherzando? E me lo dici con questa calma?" Azzurra non perde tempo e riempie i due calici di prosecco. Brindiamo e mi sciolgo al sapore dolce delle bollicine frizzanti sulla mio palato.
"Tu sai benissimo che dietro la calma ho un mare di ansia," ridacchio per sdrammatizzare.
"Lo so, bellissima." Si sporge un poco sul tavolo per accarezzarmi una guancia. Il mio viso è in fiamme, non sono abituata a questi semplici gesti.
"Daedran mi sta aiutando molto, sia come editor che come amico delle mie emozioni. Mi trasmette calma e sicurezza, proprio come te."
"Avevi bisogno di circondarti di persone così, sono contenta che lui ti metta a tuo agio."
"Si, anche perchè trascorriamo tantissime ore insieme e sarebbe un peccato lavorare con il malumore."
"Concordo," prende un sorso dal suo calice "sai già la data di pubblicazione?"
"Per ora no, ho solo firmato il contratto e la casa editrice vuole incontrarmi per discutere di alcune cose." La sensazione di pace che avvolge la mia anima è dolce e soffice, sovrasta l'ansia che spesso mi tormenta involontariamente nel mio inconscio.
"Vedrai, ti adoreranno anche per la donna che sei."
La donna.
Quelle parole sono importanti per me. Mi hanno sempre definita una ragazzina, ma ora sto imparando a fare del mio lavoro una carriera. Ho trovato l'amore e molto presto potrò entrare a far parte del mondo degli adulti. Devo solo affrontare le mie emozioni di petto, sviscerarle una a una per imparare a gestirle.
Il cameriere ci porta due piatti fumanti di anelli e gamberi fritti. Il profumo squisito risveglia il mio stomaco che, affamato, brontola immediatamente.
La panatura si scioglie in bocca, croccante al punto giusto.
"Buonissimi," mormoro con la bocca piena.
Azzurra fa cenno di si in risposta, assorta nel sapore squisito che ci delizia le papille gustative.
Mangiamo raccontandoci la nostra giornata, Azzurra in particolare mi racconta le sue disavventure con le bambine del maneggio.
"Vuoi il dolce?" Finisco l'ultimo goccio di vino rimasto sul fondo del calice.
I suoi occhi luccicano, maliziosi. Appoggia i gomiti sul tavolo e si avvicina verso di me, così che possa sentire il sussurro delle sue labbra.
"Se fossi tu il mio dolce?" I suoi occhi inchiodano i miei, luccicanti della mia anima che arde per la proposta.
Tutto intorno a noi è sfocato, Azzurra è il mio unico pensiero. Il mio basso ventre si agita, deciso a non rifiutare la sua proposta.
"Forse," faccio un sorrisetto malizioso, ma al tempo stesso timido mentre mi alzo dal tavolo.
Acciuffo il bigliettino dell'ordine inciampando nella tovaglia con le unghie lunghe. Sorrido soddisfatta per aver preceduto Azzurra.
"Ti ho invitata io, tocca a me questa volta." Mi avvicino alla cassa per pagare.
Fuori dal locale il caldo si appiccica subito sulla mia pelle. Sospiro per la temperatura torrida nonostante sia notte inoltrata.
"Voglio stupirti." Sussurra al mio orecchio e il cuore fa una capriola nel petto, mozzandomi il respiro.
La seguo e mi aiuta a salire sulla moto dopo essersi assicurata che il casco fosse messo correttamente.
Le cingo la vita con le braccia, perdendomi con lo sguardo fra le stelle. La loro bellezza mi ammalia fin da piccola, d'altronde ho sempre amato tutto ciò che luccica.Entriamo nel suo appartamento intriso del suo profumo alla menta. Tolgo le scarpe col tacco con grandissimo sollievo, grata della sensazione del parquet sotto i miei piedi scalzi.
Azzurra mi sorprende da dietro bloccandomi le mani contro la schiena con l'aiuto di una sola mano. Con l'altra mi copre gli occhi. L'ansia mi sfiora il corpo, la maschero con un sorriso.
"Meriti di toccare le stelle, bambolina." Cammina lentamente dietro di me, la sicurezza del suo corpo mi permette di non inciampare nei miei stessi passi.
Salgo un paio di gradini e l'aria fresca mi accarezza le spalle nude. Brividi di freddo ed eccitazione mi increspano la pelle. Il profumo di salsedine è inebriante, risveglia in me i sensi più remoti e inimmaginabili.
Ammorbidisce la presa sui miei polsi e lentamente sposta la mano dai miei occhi.
Rimango paralizzata da una vista mozzafiato, ancora più spettacolare di quella al ristorante di stasera.
Una terrazza si apre sotto ai nostri piedi, le stelle sopra di noi splendono possenti.
Il vento sferza fra i nostri capelli, oscillando sulla superficie dell'oceano che sussurra alla riva la storia ignota della sua vita.
Sul pavimento di erba sintetica una coperta morbidissima è stesa con cura, circondata da candele elettrice che ricreano un'atmosfera romantica.
Con gli occhi semi-lucidi e colmi d'amore mi volto a guardare Azzurra.
"Brilliamo insieme sotto questo manto di magia?" Avvicino le mie labbra schiuse alle sue.
Mi prende in braccio togliendomi il respiro con un bacio vivo di passione. Gemiti strozzati e ansimi spezzano il silenzio intorno a noi.
Una nuova fiamma si accende nel mio petto, è la certezza che voglio stare per sempre con lei. Mi sento amata, bella e apprezzata come mai nessuno prima d'ora aveva fatto. Mi sento come se mi amassi sempre un po' di più quando le persone mi vogliono bene per come sono.
Delicatamente mi stende sul manto morbido, divorandomi con lo sguardo e sovrastandomi con il suo corpo. È nei nostri occhi che le anime si sfiorano prima di fondersi nella passione.
Riprende a baciarmi, mentre ci spogliamo i vestiti.
Ed è sotto questa coperta di stelle che il mio corpo riflette la luce di quelle piccole lentiggini di cielo. Un riflesso che mi appartiene. Una luce che brilla nascosta dai miei attimi bui, ma che merita di essere ammirata dal mondo intero.
Per Azzurra sono una stella, pronta a brillare immensamente travolta dal piacere. Solo lei fa crescere in me quella scintilla che l'amore accende. Lei l'alimenta secondo dopo secondo, stregandomi la mente e il corpo. L'oceano accompagna i nostri gemiti, il vento eccita i nostri corpi con le sue carezze fredde.
Un attimo nostro, i nostri cuori uniti dal sentimento reciproco. Le nostre menti lontane, ma vicinissime alle sfaccettature di noi stesse.
Un attimo dove la mia ansia scompare, lasciando spazio alla calma nella tempesta irrequieta.
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Unexpected ~ lesbian
ChickLitAlice, vent'anni e italiana. Vive a Los Angeles. Ha il costante timore di esprimere i sentimenti, l'unico modo per farlo è attraverso il suo lavoro da scrittrice. Ogni giorno vive con il triste ricordo della nonna che non c'è più. L'ansia è l'idea d...