#1 - Pioggia Di Emozioni

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Era una notte silenziosa, rotta solo dal ritmo incessante della pioggia che batteva sulla finestra del dormitorio degli Stray Kids. Minho era disteso sul suo letto, occhi persi nel buio mentre il suono della pioggia gli riempiva la testa. Era stanco, ma il peso di un'angoscia inconfessabile lo teneva sveglio.

Jisung, nell'altro dormitorio steso sul suo letto fissava il proprio telefono con le foto di quella giornata frenetica. Uno sguardo assente, un sorriso forzato ogni volta che gli capitava uno specifico volto nelle foto. Aveva bisogno di coraggio, ma il terrore di svelare i suoi sentimenti lo paralizzava.

Minho, il suo hyung, era più di un amico ormai era sceso a patti con se stesso e l'aveva ammeso, ma confessare l'amore che bruciava nel suo cuore era un rischio troppo grande.

Il battito incessante della pioggia sembrava riflettere l'atmosfera tesa e carica che entrambi stavano assaporando sebbene in due dormitori diversi.

Minho avvertiva il peso di qualcosa di inespresso che si frapponeva tra loro, e Jisung, invece, combatteva contro la paura di rovinare tutto.

Minho, cercando di capire il motivo di quella sensazione opprimente, si domandava se fosse solo frutto della fatica o se ci fosse qualcosa di più profondo. La mente di Jisung, invece, era travolta da una tempesta emotiva, spinta dalla necessità di dire la verità.

La pioggia, con la sua melodia incessante, sembrava essere l'unica testimone di quelle anime inquiete.

All'improvviso, come se il destino avesse deciso di mischiare le carte, Jisung decise di lanciarsi nel vuoto. Forse era la pioggia, forse era l'atmosfera intima, o forse solo il frutto di un impulso irrazionale. Ma qualcosa dentro di lui gli diceva che era ora di rivelare il suo segreto.

Jisung si alzò dal suo letto , infilò il primo cappotto che gli capitò a tiro e senza nemmeno togliere il pigiama raggiunse l'altro dormitorio. Conosceva il pass code per entrare, quindi in punta di piedi raggiunge la camera del maggiore, una cosa che avveniva anche abbastanza spesso, niente di inusuale. Non era raro che si infilasse nel bel mezzo della notte nel letto del maggiore solo perché aveva avuto un incubo o perché semplicemente non riuscisse a dormire. Si accorse in fretta che il maggiore era sveglio, la luce del telefono illuminava il suo volto, mostrando occhi pieni di dolore e determinazione.

"Minho hyung, devo dirti qualcosa di importante."

La voce di Jisung, tremante di emozioni, riecheggiò nella stanza. Minho, ancora confuso, lo guardava con occhi increduli.

"Non so come iniziare, ma se non lo faccio adesso non avrò mai più il coraggio di farlo. Hyung, ti amo. Ti amo più di quanto tu possa immaginare, e ogni giorno che passa senza dirtelo mi strazia."

Il cuore di Minho iniziò a battere furiosamente, mentre le parole di Jisung gli entravano nell'anima come gocce di pioggia che perforano la pelle. Era sconvolto, smarrito, ma c'era qualcosa nelle parole di Jisung che non riusciva ad ignorare.

"Jisung, cosa stai dicendo?"

Jisung, senza aspettare risposta, continuò: "Non voglio più nasconderlo. Ti amo, Minho. Non come un amico, ma di più. Voglio stare con te, voglio darti tutto il mio amore."

Il coraggio di Jisung infranse il velo della normalità che aveva coperto la loro amicizia. La stanza era carica di tensione, e il destino trattenne il respiro.

Senza esitare, Jisung si avvicinò a Minho e lo baciò, abbattendo le barriere che separavano l'amicizia dall'amore. Un bacio dolce e appassionato, ma anche timido e impaziente.

Minho, sopraffatto dalle emozioni contrastanti, ricambiò il bacio. Un mix di felicità e confusione si dipinse sul suo volto. Era come se la pioggia avesse portato con sé una tempesta di sentimenti, riversandola sulla loro stanza, dando inizio a una notte di cambiamenti irreversibili.

E così, nell'abbraccio della pioggia e nel calore del loro abbraccio, iniziarono un viaggio di scoperta reciproca, esplorando le sfumature complesse del loro amore segreto.

Il bacio di Jisung era travolgente. Minho sentiva le sue labbra muoversi sulle sue, le sue mani accarezzare i suoi capelli, il suo respiro affannoso sul suo collo. Non sapeva cosa fare, come reagire, come sentirsi. Ma sapeva che non voleva fermarsi, che voleva scoprire di più, che voleva sentire di più.

Jisung si staccò dal bacio e lo guardò negli occhi, cercando una conferma, una risposta, una speranza. Minho lo guardò a sua volta, vedendo il suo viso arrossato, i suoi occhi lucidi, il suo sorriso nervoso. Non riusciva a parlare, a esprimere quello che provava, a capire quello che voleva. Ma riusciva a sorridere, a stringerlo, a baciarlo di nuovo.

Jisung si sentì sollevato, felice, incredulo. Minho lo stava ricambiando, lo stava accettando, lo stava amando. Non gli importava di nient'altro, solo di lui, solo di loro, solo di quel momento. Si lasciò andare, si abbandonò, si donò.

Mai errore fu più grande. 

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