# It ends with us

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Le settimane che seguirono furono cariche di silenzi tesi e tentativi falliti di riprendere una parvenza di normalità. Minho e Jisung continuavano a vedersi, a lavorare insieme, ma ogni sguardo, ogni parola sembrava essere avvolta da un velo di tensione che nessuno dei due sapeva come dissipare. Le loro conversazioni erano brevi, ridotte al minimo, e i momenti di intimità che una volta li legavano sembravano un ricordo lontano, quasi sbiadito.

Una sera, però, accadde qualcosa di diverso. Dopo l'ennesima giornata in cui l'aria tra loro era stata così pesante da diventare insopportabile, Jisung si ritrovò incapace di continuare a ignorare ciò che stava succedendo. Non poteva più convivere con quella distanza, con il senso di colpa che lo assaliva ogni volta che incrociava lo sguardo di Minho. Lo aveva visto soffrire, anche se Minho cercava di nasconderlo, e quella sofferenza lo stava lentamente consumando.

Jisung sapeva che non potevano continuare così. Avevano bisogno di chiarirsi, una volta per tutte, anche se questo significava affrontare tutto il dolore e l'incertezza che avevano cercato di evitare fino a quel momento.

Fu quella stessa sera che decise di cercarlo. Minho era nel loro appartamento, seduto sul divano, la testa china sul cellulare. Quando sentì Jisung entrare, alzò lo sguardo, sorpreso, ma non disse nulla. Jisung rimase in piedi per qualche istante, guardandolo senza parlare, come se stesse cercando il coraggio di fare finalmente quel passo.

"Minho... dobbiamo parlare," disse infine, la voce calma ma carica di tensione.

Minho abbassò lentamente il telefono, annuendo. Non sembrava sorpreso, come se anche lui sapesse che quel momento era inevitabile. "Sì, dobbiamo."

Jisung si sedette accanto a lui, sentendo il peso di ogni secondo che passava. Per un attimo, nessuno dei due parlò, il silenzio nella stanza era quasi assordante. Ma Jisung non poteva più trattenersi. Doveva dire quello che sentiva, anche se ogni parola sarebbe stata dolorosa.

"Non so come siamo arrivati a questo punto," iniziò, la voce tremante. "Non so nemmeno quando tutto ha iniziato a crollare. So solo che... mi hai fatto male, Minho. Molto. Ma allo stesso tempo, non riesco a dimenticare quello che c'era tra noi."

Minho lo guardava attentamente, gli occhi scuri, pieni di emozioni che lottava per tenere sotto controllo. "Lo so. E non posso chiederti di perdonarmi, non subito almeno. Ma voglio che tu sappia che mi dispiace. Mi dispiace così tanto, Jisung."

Le sue parole erano sincere, colme di una sofferenza che Jisung non aveva mai visto così chiaramente prima. Il cuore di Jisung si strinse, perché sapeva che Minho non stava solo cercando di riparare il loro rapporto; stava cercando di esprimere qualcosa di più profondo, qualcosa che non era mai riuscito a dire fino a quel momento.

Minho sospirò, abbassando lo sguardo per un istante. Quando lo rialzò, i suoi occhi erano lucidi, carichi di emozione. "Non ho mai voluto che finisse così, tra noi. Ma ho avuto paura... paura di quello che provavo per te. Ho sbagliato a scappare, a ferirti. Ma la verità è che non sapevo come affrontare quello che sentivo."

Jisung rimase in silenzio, il cuore che batteva più forte. Le parole di Minho lo colpirono profondamente, e sentì le lacrime minacciare di scendere. Finalmente, dopo tutto quel tempo, Minho stava ammettendo la verità.

"Sei importante per me, Jisung. Lo sei sempre stato. E mi odio per averti fatto credere il contrario." Minho fece una pausa, il suo respiro affannoso. "Io ti amo. E forse è questo che mi ha spaventato di più."

Il mondo sembrò fermarsi per un momento. Quelle parole – ti amo – erano state pronunciate con tanta incertezza, con tanta vulnerabilità, che Jisung non poté fare a meno di sentirsi disarmato. Per un attimo, tutto il dolore che aveva provato, tutta la rabbia e la frustrazione, si mescolarono con un sentimento più grande, qualcosa che non riusciva a negare.

Anche lui amava Minho. Lo aveva sempre saputo, anche nei momenti più bui, anche quando pensava che il loro legame fosse irreparabile. Ma la paura, il dolore e il tradimento avevano reso tutto confuso, difficile da affrontare.

Jisung si prese un momento per raccogliere i suoi pensieri, per cercare di mettere ordine nel caos delle sue emozioni. Alla fine, alzò lo sguardo verso Minho, sentendo il suo cuore stringersi.

"Anche io ti amo, Minho," ammise piano. "Ma questo non rende tutto più facile. Non cancella quello che è successo. Non cancella il dolore."

Minho annuì, il viso segnato dalla consapevolezza. "Lo so. Non sto chiedendo che tutto torni come prima, perché so che non può. Ma voglio provare, Jisung. Voglio riparare quello che posso. E se non ci riesco, almeno saprò di aver fatto di tutto per non perderti."

Jisung lo guardò, sentendo le lacrime finalmente scorrere. Minho sembrava così vulnerabile, così sincero, che il cuore di Jisung si spezzò ancora una volta. Ma stavolta non per il dolore. Stavolta, era perché vedeva in Minho la stessa sofferenza che aveva provato lui, lo stesso desiderio di guarire.

Con un respiro profondo, Jisung fece l'unica cosa che gli sembrava giusta in quel momento. Avvicinò lentamente la sua mano a quella di Minho, intrecciando le loro dita. Minho lo guardò, sorpreso, ma non disse nulla. Non c'erano parole adatte a descrivere quel momento, solo la consapevolezza che entrambi stavano cercando di fare un passo verso la guarigione.

"Non sarà facile," disse Jisung, la voce ancora spezzata dall'emozione. "Ci vorrà del tempo. Ma... voglio provarci anche io."

Minho annuì, stringendo la mano di Jisung con delicatezza, come se avesse paura di spezzarlo. "Non ti chiedo altro. Solo di non lasciarmi andare."

Le parole rimasero sospese tra loro, mentre il silenzio della stanza si faceva meno opprimente, meno pesante. Per la prima volta dopo tanto tempo, sembrava che ci fosse una via d'uscita dal caos in cui erano precipitati.

Jisung non sapeva cosa sarebbe successo dopo, né se sarebbero riusciti davvero a superare tutto. Ma quella sera, con Minho accanto a lui e la mano stretta nella sua, sentì che forse, solo forse, c'era ancora speranza per loro. Anche se il dolore non sarebbe mai scomparso del tutto, c'era spazio per qualcosa di nuovo, per ricostruire, passo dopo passo.

E così nonostante le cicatrici ancora fresche, capirono che a volte non è il ritorno al passato a salvare un legame, ma la forza di costruire qualcosa di nuovo, dalle ceneri di ciò che è stato.


the end

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⏰ Ultimo aggiornamento: Sep 09 ⏰

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