6 febbraio 2024

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Che emozione. Non mi sembra vero. Ancora a Sanremo quest'anno. Il cast di Mare fuori è stato invitato di nuovo, su quel palco immenso che ci regala il teatro dell'Ariston.
La mia agente ha dovuto fare i salti mortali per riuscire a incastrare tutti i miei impegni, tra il tour del musical, gli shooting, le interviste. Questo periodo dopo l'uscita della 4 stagione è un turbinio di cose. Sono stata travolta nuovamente, mi aspettavo di essere più preparata rispetto all'anno scorso, ormai già avevo sperimentato l'emozione. Invece per niente, è tutto sempre nuovo, sempre immensamente grande e veloce e io sono sempre immensamente grata.

Domani mattina abbiamo l'aereo che ci porta da Roma a Nizza per poi raggiungere Sanremo, la città del festival. Saremo tutto insieme, ancora una volta, uniti su quel palco a rappresentare la magia di Napoli, la magia di mare fuori.

La mia agente mi ha chiesto di dormire a Roma stanotte così domani sarà più semplice raggiungere in tempo l'aeroporto e ha chiesto a qualcuno degli altri ragazzi del cast di ospitarmi, così sarà più comodo e occuperemo meno macchine. Avrà chiesto a Ludo ne sono sicura.
Mi ha detto "la persona che si è proposta di ospitarti ti aspetterà al binario".
Il treno su cui sto viaggiando è quasi arrivato a Termini, Ludo mi starà già aspettando.
Inizio a sistemare le mie cose nella borsa, indosso gli occhiali da sole, prendo la valigia e mi dirigo alla all'uscita.

Quando scendo aspetto qualche minuto ferma, lasciando defluire il mare di gente verso le uscite di modo da poter individuare con più calma la mia amica.
Il mio cuore salta un battito.
Non vedo nessuna ragazza con i capelli ramati e la frangetta. Non sono due occhi azzurri a incrociare i miei, ma due profondissimi occhi marroni. Riconosco i texani dall'aria vintage, i pantaloni neri a palazzo, gli occhiali da sole scuri, gli orecchini ad anello e quegli inconfondibili riccioli neri.
Massimiliano Caiazzo.
Massimiliano.
Caiazzo.

"Ciao Marì", mi saluta, mi viene incontro sorridendo, butta il mozzicone di sigaretta e mi abbraccia.

Profuma, un misto di tabacco e un'essenza maschile che gli sta proprio bene addosso.

"Massi ciao, non mi aspettavo di trovare te" ricambio il saluto.

Lui mi guarda, "e ch're, ti dispiace ci sia io ?" mi chiede prendendomi in giro.

Arrossisco, cerco di nascondere le guance con i capelli e abbasso lo sguardo.

"No no certo che no, solo che, insomma, Fede non mi ha detto niente, pensavo Ludo, si, cioè, non pensavo mi ospitassi tu." Balbetto, sembro una stupida.

Lui ridacchia, prende la mia valigia e ci incamminiamo verso l'uscita.
In macchina non parliamo, lo chiama al telefono il suo agente e parlano del look di Sanremo e del nuovo spot di Lavazza.
Io nel mentre lo guardo cercando di non farmi beccare. Lo osservo mentre tiene il volante tra le mani, cambia la marcia, si sposta un ricciolo dalla fronte, si passa la lingua tra le labbra mentre pensa.
È bello da star male.
L'ho sempre pensato, è innegabile.

In 20 minuti siamo a casa.
Un record per il traffico che di solito intasa le strade di Roma. Quando entriamo dal portone la prima cosa che noto sono la quantità di scatoloni di cartone impilati nell'ingresso. 'Vestiti', 'Borse', 'Fragile', queste sono alcune delle parole scritte sui lati delle scatole.

"Perdonami la confusione" si scusa Massi.

"Stai traslocando?" gli chiedo.

"No, non io" mi risponde secco e senza lasciarmi modo di chiedergli altro prende la mia valigia e percorre il corridoio.
Lo seguo senza dire altro.

"Okay questa è la tua suite per stanotte, per qualsiasi cosa poi chiedi a me tranquillamente.
Il bagno è quella porta lì a destra di fianco alla mia stanza."

Sanremo Gate 2.0 [Espoiazzo]Dove le storie prendono vita. Scoprilo ora