Sanremo Gate 2.0 [Espoiazzo]

8 febbraio 2024 - Sera

**** spazio autrice ****
Ci tengo tantissimo a questo capitolo, il più lungo scritto finora.
Ci ho messo davvero tutta me stessa.
Spero che vi piaccia almeno quanto piace a me.
Fatemi sapere cosa ne pensate nei commenti e lasciatemi una stellina.

Kissini <3
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POV Massimiliano

Sono quasi le dieci. Sono passate ore dal mio messaggio e non ho ricevuto risposta.
Niente, il nulla più totale. So per certo che il messaggio l'ha visto, le spunte blu sono un chiaro segnale.
Sono stato sciocco a pensare di avere un'altra possibilità. Troppo ottimista nel pensare che avrei avuto l'occasione di rimediare.
L'ho ferita, l'ho delusa.
È proprio vero che ci si rende conto di cosa si ha quando la si perde. E io me ne sono reso conto anche se non l'ho mai avuta del tutto. Ho avuto solo un assaggio di cosa avrebbe significato averla, al mio fianco, insieme.
Sono bastate poche ore condivise per immaginare un futuro, altri mille momenti.

La prima notte, mentre lei dormiva al mio fianco l'ho osservata a lungo. Forse inconsciamente sapevo che avrei fatto un casino, che non sarei stato in grado di gestirlo, che dovevo imprimermi nella mente quell'immagine di lei accanto a me così, come non l'avrei mai più rivista.
Indifesa, dolce, con i segni lasciati da me sulla pelle, un po' mia forse.

Invece ora sono rimasto solo io, insieme ai pensieri che mi martellano il cervello, che mi dicono che avrei potuto fare tutto diversamente.
Ho avuto paura. Paura di essere sincero con lei ma soprattutto con me stesso. Timore di non essere all'altezza, di mettere a rischio la carriera e di deludere le aspettative altrui.
Ma mi è mancato il coraggio soprattutto quando mi sono reso conto che ciò provo è diverso da tutto ciò che ho mai provato finora.
Perdere il controllo, non avere certezze, ma sentire, sentire così tanto e così profondamente da lasciarti davvero senza respiro.
Sono stato codardo in tutti questi mesi.
Anzi probabilmente devo ammettere a me e stesso che sono stato codardo in questi anni, perché è da quando la conosco che reprimo questo qualcosa dentro di me che mi spinge verso di lei.
I primi anni è stato facile, cercavo di vederla solamente come una collega, la mia sorellina sul set. Una piccola forza della natura che sbalordiva tutti per il suo talento innato.
Nell'ultimo anno però le cose sono cambiate. In scena non c'era più una ragazzina ma una donna. Le scene tra i nostri personaggi erano sempre più intense, più coinvolte. Quante volte mi sono domandato se tutti quei gesti, quelle carezze improvvisate fossero solo frutto del mio studio del personaggio di Carmine e del suo amore per Rosa o ci fosse anche qualcosa di me, di Massimiliano?
Quante parole sono state dette con la voce di Carmine e quante con la mia?
Quanto era recitato il desiderio di quell'ultima scena lì, girata su quella spiaggia avvolti dal suono delle onde?
"Non avere paura, sei con me" le avevo sussurrato, con l'intenzione di tranquillizzare lei ma in realtà anche me stesso, perché mi si ingarbugliava lo stomaco solo all'idea di dover fingere di fare l'amore con lei.
E quel sorriso, quel sorriso che ci siamo scambiati, consci di star condividendo di più di un momento speciale sul set, so che l'ha percepito anche lei quel brivido.

Suona il campanello. È tardi, chi potrebbe essere? Non è che... no non voglio illudermi.
Vado in corridoio e guardo dallo spioncino.
Riconosco i lunghi capelli neri in meno di un secondo e spalanco la porta.
È lei, è qui. È venuta davvero.
Sento il cuore battere all'impazzata nel petto.

"Beh? Pensi di farmi entrare?" è lei a interrompere il silenzio.

Mi sposto lasciando che entri nella stanza e lei prosegue sicura diretta in soggiorno.
La seguo senza dire una parola perché sono ancora sotto shock.
Sono passate ore dal mio messaggio a cui volutamente non ha risposto. Ore in cui la speranza che lei venisse da me o che volesse vedermi si affievoliva sempre più.